Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria Montesilvano - Incontro con Livia Turco, Ministro della Salute

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Pescara
Italia
Da 18 ottobre, 2006 - 00:00 a 18 ottobre, 2006 - 00:00

Sala gremita alle 11 per il programmato incontro con il Ministro della Salute Sen. Livia Turco all'interno dei lavori del Cinquantaquattresimo Congresso Nazionale della SIP Società Italiana di Psichiatria che si sta svolgendo in questi giorni a Montesilvano - Pescara.

Dopo il saluto del Presidente della Regione Abruzzo prende la parola il Dott Marco D'Alema Consigliere del Ministro per la psichiatria che presiede l'incontro. Annuncia che verranno presentati i dati di una ricerca biennale sulla qualità e sulla quantità degli interventi dei DSM in Italia.
Il primo oratore è il Prof. Aguglia di Trieste, Presidente uscente della SIP.
Auspica una stretta collaborazione tra la SIP e le Istituzioni, anche per la grande rappresentatività della Società che ha oltre 7000 iscritti e rappresenta sia la psichiatria territoriale che quella universitaria.
Aguglia ricorda come la SIP abbia negli anni scorsi difeso la "180" dalle malinconie di riforma neomanicomiali.
Il Dipartimento di Salute Mentale è il "centro" dell'assistenza psichiatrica nazionale e la formazione permanente degli operatori è l'unica garanzia per un servizio sempre migliore a condizione che vengano reperite le risorse finanziarie indispensabili per rispondere adeguatamente ai bisogni degli utenti e per trovare le giuste risposte alle emergenze che sono la cronicità, i pazienti ospitati in OPG, i pazienti con doppia diagnosi e soprattutto i giovani, gli adolescenti. Solo servizi flessibili e ben strutturati possono dare le risposte che la gente si aspetta e che necessita. 
Prende la parola il Prof. Carmine Munizza, che ha realizzato la ricerca sullo stato dell'assistenza psichiatrica in Italia.
La ricerca è stata realizzata con il contributo del Ministero e con fondi messi a disposizione dalla SIP.
La ricerca si divide in due parti: una fotografia dell'esistente ed una analisi dei risultati oggi verrà presentata la prima essendo la raccolta dei dati terminata pochissimo tempo fa.
E' stato fatto un censimento dei DSM in Italia ecco i risultati:
i DSM sono 707, vi lavorano 13.656 operatori a cui vanno aggiunti 1133 tirocinanti e specializzandi.
Gli psichiatri rappresentano circa il 28% gli infermieri circa il 46% del totale.
I parametri su cui si è incentrata la ricerca sono stai:
a) CONTINUITA' DELLA CURA
b) COORDINAMENTO TERRITORIALE
c) PROGETTI SPECIFICI
d) PRESA IN CARICO
e) ACCESSIBILITA' AI SERVIZI

Continuità della cura.
Il decreto attuativo modella le sue caratteristiche. Tutti i DSM dichiarano di essere in grado di offrire un servizio continuativo, il 50% circa ha Day Hospital e strutture residenziali al suo interno. Un punto debole è rappresentato dalla bassa percentuale di progetti integrati.

Coordinamento territoriale.
I DSM coordinano in maniera notevole il clinical managment dei loro pazienti. 

Accessibilità.
Nella maggioranza dei casi l'accesso è "diretto" ai servizi senza la mediazione del medico di famiglia, molti DSM non fanno pagare il ticket, la lista di attesa è compresa tra i 10 e i 15 giorni. Oltre la metà dei DSM è in grado di offrire assistenza agli immigrati che non parlano ancora la nostra lingua.

Progetti specifici.
I progetti specifici sono seguiti dal 50% dei DSM i maggiori problemi sembrano essere concentrati nella cura delle patologie dell'età evolutiva.

Presa in Carico.

I Pazienti psichiatrici in Italia sono oltre 450.000 e nel 25% dei casi sono state effettuate visite domiciliari.

I dati di questa ricerca saranno molto utili per comprendere appieno lo stato dell'arte della assistenza psichiatrica in Italia e occorre ringraziare la psichiatria tutta per la grande collaborazione che ha dato per la raccolta dei dati oggetto della relazione.
Marco D'Alema nel dare la parola al Prof. Mario Maj, sottolinea come il rilancio e la coordinazione del sistema informativo nazionale potrà aiutare con la sua banca dati a rispondere al meglio alle necessità di cura dei pazienti psichiatrici.
Maj, Presidente Eletto della WPA, propone un'analisi dei dati della Ricerca coordinata da Munizza in una prospettiva internazionale di confronto tra la realtà italiana e quella delle altre nazioni. L'organizzazione territoriale italiana con la sua capillare presenza sul territorio non ha confronti con nessuna nazione ala mondo ed è stupefacente come ciò sia accaduto in meno di trent'anni considerando anche la situazione di partenza all'atto della introduzione della Riforma nel 1978. Vi è però una disparità tra "luoghi" e "contenuti", non vi è corrispondenza tra il numero dei servizi e la varietà delle tecniche applicate.
I nostri utenti hanno "diritto" a ricevere cure cliniche documentate e non autoreferenziate.
È positivo l'aumento di interesse per i disturbi dell'umore e per i disturbi d'ansia rispetto ad un passato anche recente in cui l'assistenza era incentrata sulla psicosi. Ma non è sufficiente: i disturbi del comportamento alimentare non sono un optional!!!
Un altro aspetto positivo è l'attenzione agli aspetti psicosociali dell'assistenza ma occorre fare attenzione a non schiacciarsi su questi aspetti a scapito della clinica.
È positivo che i DSM possiedano al loro interno strutture residenziali differenziate che possono rappresentare una risposta alle necessità terapeutiche non acute e una soluzione per l'assistenza della cronicità: è un problema di programmazione non di cambiamento della legge.
Così come è positiva l'attenzione agli immigrati e la presa in carico in coordinazione con latri servizi sociali non psichiatrici e con altre strutture sanitarie anche in considerazione del fatto che l'aspettativa di vita dei nostri assistiti è del 20% inferiore a quella della popolazione "normale" e il diritto alla salute è "un diritto di tutti".
L'aspetto più problematico che emerge dallo studio anche in confronto a ciò che si fa all'estero è lo scarso peso delle cure dedicate alle patologie dell'età evolutiva.
Prende poi la parola il Ministro Livia Turco che chiude l'incontro: ciò che ha ascoltato le ha offerto molti spunti di riflessione che la aiuteranno a meglio organizzare la Seconda Conferenza sulla Salute Mentale che ha intenzione di organizzare per fare il punto sull'assistenza psichiatrica in Italia.
Essenziale sarà l'apporto della SIP in questo senso.
La sua responsabilità più grande è quella di aggiornare al più presto il PROGETTO-OBIETTIVO per valorizzare al meglio la rete dei servizi territoriali psichiatrici italiani.
È la prima volta che, da Ministro della Salute, parla di psichiatria in pubblico e annuncia la scelta di Marco D'alema quale suo Consigliere per la sua grande esperienza di prima linea nei Servizi.
Esprime gratitudine alla Psichiatria Italiana per la difesa della 180: su temi "vitali" come questo non possono valere le contrapposizioni ideologiche e tanto meno quelle politiche, il centro di tutto è il paziente con i suoi bisogni.
Il ministero vorrebbe procedere in questo modo: ripartendo dal territorio, censendo ciò che è stato fatto, divenendo esso stesso, il ministero, un nodo della rete dei servizi, facendo tesoro di saperi ed esperienze, che dovrebbero divenire un sistema diffuso e non eccellenze.
Occorre un nuovo patto sociale per la psichiatria che coinvolga le famiglie e le associazioni, il disagio psichico NON È una questione esclusiva di famiglie e operatori ma "un grande problema sociale nazionale" che deve coinvolgere tutti. Occorre cambiare la "cultura" della società per combattere davvero lo stigma, la società non deve difendersi ma deve prendersi cura.
Occorre promuovere, recuperare il senso di "comunità" come "centro" della salute non solo psichica dei cittadini, l'efficacia delle politiche di welfare è strettamente connessa alla rottura delle "solitudini sociali".
Un passaggio fondamentale perché ciò accada, non solo in psichiatria, è il superamento dell'ospedale come "centro dell'assistenza" a favore del territorio, valorizzando le risorse del tessuto sociale , il ruolo del medico di famiglia, in un circolo virtuoso in cui il territorio possa davvero "competere" con l'ospedale nell'erogazione dei servizi.
La strada è lunga: persino a livello di strutture ministeriali manca una direzione per l'integrazione dei servizi..........
Passando alle risorse disponibili: occorre un patto per la Salute con tutte le Regioni, per un modo diverso di usare le risorse che con questa finanziaria sono aumentate davvero: 2 miliardi di Euro per coprire la sottostima fatta l'anno scorso delle necessità e 6 miliardi di Euro di maggiore disponibilità rispetto al 2005.
Ma il passaggio FONDAMENTALE è rappresentato dalla presa di coscienza che il Diritto alla Salute passa per la responsabilità di tutti gli attori coinvolti cittadini compresi. Occorre generare fiducia nella gente verso una BUONA SANITA' e non solo generare fantasmi di sola MALASANITÀ.

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