La valutazione comportamentale

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Anche se il nostro specifico interesse è rivolto agli strumenti di valutazione standardizzata, di cui abbiamo ampiamente parlato nei capitoli precedenti, non possiamo non accennare anche ad altre e diverse modalità con cui possono essere misurati i problemi dei pazienti psichiatrici, modalità che pure esistono e che possono essere utili in molti casi. La rassegna che qui faremo di queste modalità di misurazione, sarà necessariamente sintetica, ma dovrebbe convincere anche i più scettici che, nonostante tutto, è possibile misurare il comportamento, i sentimenti, i pensieri, l'attività e la qualità della vita.

L'impiego di questi strumenti, così come di quelli di valutazione standardizzata di cui abbiamo detto nei capitoli precedenti, deve seguire alcune linee-guida essenziali: la scelta dovrà sempre orientarsi, fra quelli disponibili, verso lo strumento di misura più appropriato, quello cioè più diretto, valido, sensibile ed affidabile; è altrettanto consigliabile utilizzare più di uno strumento di misura, poiché i problemi con i quali dobbiamo confrontarci sono generalmente complessi e coinvolgono più aree del comportamento, per cui è comunque utile avere un quadro il più completo possibile dei problemi dei nostri pazienti, oltre che una loro visione multifocale che tenga conto, cioè, di punti di vista diversi.

LA VALUTAZIONE COMPORTAMENTALE

In questa sede useremo il termine "comportamentale" nel senso più ampio, riferendoci non soltanto a ciò che il soggetto fa in maniera chiaramente visibile (camminare, parlare, muoversi, sorridere, piangere, eccetera), ma anche a ciò che non è direttamente osservabile ed è invece indirettamente ricavabile da ciò che il soggetto riferisce (presenza di sentimenti di tristezza o di gioia, pensieri che si presentano in maniera ossessiva, eccetera). È indifferente, ai nostri fini, che il comportamento sia rilevato da un osservatore esterno o che sia il soggetto stesso a rilevarlo e quindi a riferirlo. La valutazione comportamentale è particolarmente importante perché è, in generale, l'espressione più diretta dei problemi del paziente, è anche abbastanza precisamente quantificabile e, quindi, sostanzialmente affidabile.

La valutazione comportamentale può essere fatta essenzialmente contando la frequenza, la durata o l'occorrenza di un evento in un determinato periodo di tempo del fenomeno. Si valuta la frequenza quando il problema che indaghiamo si verifica troppo spesso (p. es., attacchi di panico, numero di sigarette fumate, numero di volte che viene effettuato un certo rituale, eccetera) e deve essere limitato, o troppo di rado (p. es., numero dei contatti interpersonali, numero dei compiti portati a termine fra quelli assegnati, eccetera) e deve essere incrementato. Quando è più importante il fattore tempo, nel senso che il problema si verifica per tempi eccessivamente prolungati (p. es., crisi di panico, o di emicrania, o di pianto, eccetera) o eccessivamente brevi (p. es., tempo dedicato allo studio, durata dell'erezione peniena, eccetera), si ricorre alla misurazione della durata; il comportamento studiato deve avere un inizio ed una fine ben identificabili, in modo da poterlo misurare con precisione. Quando, infine, il comportamento che vogliamo indagare si verifica con una frequenza tale, o dura così a lungo, o è tale da renderne difficile la suddivisione in intervalli precisi e da rendere difficoltoso misurarne la durata o la frequenza, si ricorre allora alla valutazione dell'occorrenza del fenomeno in specificati intervalli di tempo: si stabilisce, cioè, un periodo di osservazione, lo si suddivide in intervalli di tempo uguali tra loro, e si registra se il fenomeno in questione si verifica in ciascuno degli intervalli di tempo stabiliti, indipendentemente dal numero di volte che si verifica e dalla durata.

Nella valutazione comportamentale è necessario individuare con estrema precisione il problema che vogliamo studiare e registrarlo accuratamente, facendo ricorso anche a strumenti di misurazione e di registrazione (cronometri, segnatempo, registratori, checklist, eccetera).

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