Intervento Agnelli

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AGNELLI SUSANNA. Il gruppo repubblicano ha già avuto modo di esprimere il proprio parere sulla legge che oggi siamo chiamati a votare. Un parere sostanzialmente positivo perché ci sembra che le esigenze fondamentali della Costituzione, in particolare dei commi secondo e terzo dell'articolo 13 e del comma secondo dell'articolo 32, siano rispettate. Ci siamo sempre preoccupati della salvaguardia della dignità della persona umana, del suo sviluppo, del suo recupero quando circostanze momentanee ne pregiudicano la presenza operosa. Secoli di paura e di ignoranza hanno emarginato nei manicomi certi malati.
Ora, con la legge che stiamo votando, ci sembra che tutto ciò possa progressivamente finire. Certo le autorità civili e in particolare il sindaco al quale, come autorità sanitaria, è demandata una nuova responsabilità, sono chiamate a compiti delicati e non facili. soprattutto per quanto riguarda la complessità delle procedure. 
Ma si spera che nello spirito della legge n. 382 del 1975 una nuova collaborazione possa nascere tra autorità civili e cittadini ai quali tutti. in fondo. in molti modi più o meno diretti è affidata la gestione della salute e il suo controllo.
Il gruppo repubblicano voterà a favore anche perchè il trattamento sanitario obbligatorio, come aveva esplicitamente richiesto, verrà attuato esclusivamente in specifici e autonomi servizi psichiatrici degli generali e da personale con preparazione.
Riteniamo che la legge non solo con senta di evitare un referendum. oggi quanto mai inopportuno. ma risponda a tutte le esigenze umane. politiche e scientifiche che non soltanto i promotori del referendum hanno ormai fatte proprie da tempo.
Approviamo questa legge perché si propone non una difesa sociale a spese dei più deboli, facilmente emarginati da una vita sociale alla quale hanno invece pieno diritto. ma la prevenzione e la cura se necessaria nel pieno rispetto della persona e dei suoi diritti.
Approviamo che con questa legge venga di fatto decretata la fine dei manicomi e di tutte le discriminazioni del cosiddetto malato di mente che spesso è solo una persona in momentanea difficoltà perchè più debole nei confronti dello stress quotidiano e che, se isolato per mancanza di solidarietà, rischierebbe di fissarsi nel suo stato di disagio e cosi' essere perduto alla vita sociale che ha necessità anche del suo apporto.
Riteniamo giusto che, finalmente, an- che per la legge esso diventi un malato comune come tutti gli altri. semmai più bisognoso di comprensione e di cure. Non ci illudiamo che questa concezione già fatta propria dalla parte più sensibile dell'opinione pubblica. diventi automaticamente una nuova diffusa concezione culturale del nostro popolo.
Probabilmente perchè ciò avvenga ci vorranno molti anni, ma ci sembra che compito della legge più che di sancire il fatto compiuto sia quello di educare la società a quei valori che la scienza ci propone come autentico progresso della vita sociale. in questo il compito che si sarebbe potuto considerare nell'ambito più vasto della riforma sanitaria, ma ad un certo numero di cittadini è sembrato che fosse urgente farne un discorso specifico e hanno proposto per questo un referendum.
Comprediamo le ragioni ideali che lo hanno promosso e ci a o che esse siano state raggiunte con questa legge che non consideriamo perfetta, ma anzi perfettibile sulla base dell'esperienza. Per questi motivi. il gruppo repubblicano voterà a favore della legge che oggi d viene proposta.

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