Credo che uno dei fenomeni più eclatanti di questi anni sia la “rivincita” della fotografia quale mezzo di comunicazione globale e ubiquo.
La fotografia digitale nata nei laboratori della semi defunta KODAK INC nel 1975 ha letteralmente sdoganato la fotografia togliendole certo quell’aura di esoterismo rappresentata dal buio delle camere oscure con quelle luci rosse e il forte odore degli acidi ma consentendo davvero la massificazione della foto come strumento principe nella comunicazione visiva.
Il fatto stesso che ormai le performances degli smartphones si misurino soprattutto in funzione della qualità delle fotocamere incorporate la dice lunga sull’importanza di questo medium nella comunicazione tra persone e il successo di App correlate come Instagram con cui “tutti possono diventare artisti” non fa che confermare il trend.

Non sottovaluto il video che indubbiamente si sta avviando a divenire il mezzo più usato per la comunicazione professionale ma sottolineo il fatto che mentre il video implica appunto “professionalità” la forza della foto digitale sta tutta nella sua “semplicità” di uso e di diffusione.
L’avvento di internet e la possibilità di diffusione e condivisione ha poi dato la svolta definitiva a questo fenomeno e non è un caso che l’onnipresente Facebook rappresenti oggi il più grande album fotografico che la storia dell’umanità abbia mai posseduto.
 
Ritendo sia interessante vedere nel campo delle fotocamere “tradizionali” la loro distribuzione in termini numerici.