New York, movies' wish list: BOYHOOD, un film memorabile di Francesco Bollorino

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1 agosto, 2014 - 05:02
Anno: 2014
Regista: Richard Linklater
Come mi è capitato di scrivere in passato uno dei passatempi migliori a New York City, esauriti i giri per shopping sulla Quinta, le visite ai Musei (imperdibili, quest’anno la retrospettiva di Jeff Koons al Whitney è una perla assoluta), il panorama dalla cima dell’Empire, il giro col bus turistico, la passeggiata in Central Park e le camminate di ordinanza nella Walking City, le colazioni da Starbucks, la visita al Momorial del 9/11, è andare al Cinema.
Credo che nessuna città al mondo offra una tale quantità e qualità di Film in contemporanea programmazione e può capitare in ritrovarsi a vedere un vero capolavoro che spesso difficilmente arriva in Italia.
E’ il caso di BOYHOOD di Richard Linklater che ho visto al Lincoln Plaza giusto ieri l’altro che merita una segnalazione nella speranza che possa, come meriterebbe davvero, arrivare in Italia dopo aver mietuto una riga impressionante di premi e segnalazioni.
Il film nasce prima di tutto come progetto e dall’idea del regista e sceneggiatore di raccontare l’evoluzione del rapporto tra il protagonista e i suoi genitori e le storie parallele degli adulti nell’arco di 12 anni ma a differenza di tutti i film fino ad ora visti, la storia non è stata girata secondo gli standard consueti delle produzioni cinematografiche ovvero prendendo attori diversi per le varie fasi temporali o “invecchiandoli” al trucco quando necessario, la scelta è stata quella di mettere sotto contratto un gruppo di attori e riunirli una volta all’anno per realizzare il pezzo di film corrispondente a quell’anno appunto: le prime riprese sono state fatte nel 2002 le ultime nel 2013.
Il film doveva chiamarsi “12 anni” ma dopo l’uscita di “12 anni schiavo” è stato scelto questo titolo bellissimo e intraducibile BOYHOOD che potremmo provare a italianizzare in “RAGAZZAGGINE”.
La sceneggiatura partendo credo da una base ben definita di “caratteri” si è sviluppata nel tempo anche con la collaborazione degli attori e spesso a detta del regista è stata scritta poche ore prima dell’inizio delle riprese di ogni singolo episodio, girato come detto ogni anno nell’arco di 12 anni.
Al di là di questo impianto progettuale che lo rende così particolare anche dal punto di vista visuale potendo “vedere” i cambiamenti che il tempo porta in una sorta di “Reality Fiction”o “timelapse movie” molto coinvolgente, il film è davvero  bello e mette in scena una pièce de vie di una famiglia di genitori separati di Houston, Texas con un mirabile approfondimento dei caratteri e dei personaggi che restano nel cuore: la madre Olivia (Patricia Arquette) alla ricerca vana della ricostruzione di una “nuova famiglia” che attraversa la storia inanellando fallimenti sentimentali con uomini apparentemente solidi ma rigidi e alcolizzati, non a caso il film inizia con l’ennesimo trasloco della famiglia dopo la fine di una relazione della madre e termina con la solitudine di Olivia dopo la partenza di Mason per il college, il padre, Mason Senior (Ethan Hawke), apparentemente poco concreto ma che nel tempo sembra saper costruire rapporti solidi e positivi, su tutti ovviamente Mason, il figlio attorno a cui ruota tutto il film interpretato da Ellar Coltrane che vediamo letteralmente crescere attraverso le immagini del film e attraverso i cui occhi vediamo dipanarsi la storia e che, faticosamente, trova la sua dimensione di equilibrio nella creatività, intorno un nucleo di personaggi minori (i nuovi compagni di Olivia specialmente) sempre ben tratteggiati a cominciare dalla sorella Samantha interpretata dalla figlia del Regista Lorelei Linklater.

Insomma un film che colpisce per ciò che racconta, una storia “normale” scandita dal tempo che passa e cambia o NON cambia le persone come accade nella realtà e per come lo racconta: la scelta di seguire l’evoluzione nel tempo della storia quasi in tempo reale con una unità di tempo e spazio per ogni singolo passaggio rispettata rende il film davvero affascinante e meritevole di essere visto e apprezzato quanto merita.
Per questo lo inserisco nella lista dei desideri dei film che vorrei non vedere solo a New Tork ma anche da noi adeguatamente distribuiti per essere adeguatamente apprezzati.

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Commenti

Per chi fosse interessato ecco il link da dove scaricare in formato PDF la sceneggiatura del film in odore di Oscar quest'anno
http://images.amcnetworks.com/ifcfilmsawards.com/wp-content/uploads/2014...

THE ATLANTIC ha pubblicato una bellisima recensione del film che si avvia a divenire uno dei film più acclamati del 2014 negli Stati uniti.
Ecco il link:
http://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2014/09/the-not-so-rela...


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