Traiettorie, non destinazioni
Terzo millennio: appunti di cinema, psichiatria e mass-media
I buchi in Ozon



La pellicola parte da un breve racconto di quindici pagine di Ruth Rendell e guardandola ricorderà a chi “Tootsie”, a chi “A qualcuno piace caldo”.
Il cinema, secondo Artaud, non può limitarsi ad essere intrattenimento ma deve agire come una "forza dissociatrice" che introduca un "buco nelle apparenze".
La parola travestitismo (dal latino trans-, "al di là, oltre" e vestitus, "vestito") descrive le persone che abitualmente e volontariamente indossano abiti del sesso opposto.
C’è chi dice che Ozon in “Una nuova amica” abbia provato (concatenando i due items suddetti) a dipingere le figure sconcertanti del nulla di Artaud ma non ha ottenuto che un melò en travesti.
Si, certo. C’è la difficoltà di attraversare le fasi di elaborzione del lutto, il travestimento, il conoscersi e l’accettazione.
Ma in effetti lo scandaglio non affonda più di tanto nella dimensione delle problematiche dell'identità di genere, non più di un esercizio di stile. E a lungo quasi aspetti una rivelazione, quello che la psicoanalisi per anni non è riuscita a spiegarti, ma alfin, invece dell'agognato buco nelle apparenze, ti ritrovi poco più di un buco nell'acqua.
Commenti
Citare Le Fate Ignoranti, la prossima volta...
credo che ognuno sia libero di fare le citazioni che gli pare.
Grazie ad entrambi. Sarebbe bello se chi ritiene pertinente una citazione (mancata) scrivesse due righe sul perché. Diventerebbe cibo per la mente, invece che.. ?quasi un piccolo rimprovero?...