IL ROMANZO DELLA PSICHIATRIA
Dalla Letteratura a Internet 2.0
di Gerardo Favaretto

Ascesa e declino: il Congresso e la Psicostoria

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29 febbraio, 2016 - 20:37
di Gerardo Favaretto
Ci sarebbe voluto Hari Seldon, lui l' avrebbe previsto facilmente  con la psicostoria. Certo esoterica, non divulgabile ma dannatamente precisa con le sue equazioni https://it.wikipedia.org/wiki/Psicostoria . 
L' avrebbe prevista la " crisi Seldon". Altroché Khun e il paradigma delle rivoluzioni scientifiche . Nessuno come Asimov , pardon, Hari Seldon, ci ha saputo raccontare con chiarezza e obiettività  i cicli della storia e le sue evoluzioni .
Fra queste la decadenza . 
Dopo che l 'Impero  ha costruito mirabili strutture e una perfetta macchina organizzativa,  si insinuano, qua e là, come agenti dell' inconscio (direbbe qualcuno ), piccoli, ma incontrovertibili segnali. All'inizio sono irrilevanti, quasi impercettibili:  lo scorrere della porta non sembra  più così fluido,   il funzionario poi non ha più quel sorriso positivo e accogliente; è sempre gentile, certo, forse anche scrupoloso, ma è distaccato quel tanto che basta a dire che qualcosa sta cambiando. E poi l'ascensore : lo specchio dentro non riflette bene; cigolii che irrompono nel silenzio ideale di quando tutto funziona. Tutto va , sia chiaro ma  " è un po diverso " . È l'inizio della Fine  che la psicostoria aveva già calcolato .
La curva comincia a scendere in basso è solo pochi sanno dove   porterà. Hari Seldon, nel caso di cui tratteremo, non avrebbe potuto fare previsioni molto esatte, a dire il vero, La psicostoria ha la  necessità,per le sue leggi e le sue equazioni, di miliardi di esseri umani, pensanti.
Nel nostro caso pur moltiplicando il valore di persone  era in ogni caso impossibile fare previsioni .Così nella nostra storia appare ancora negli anni 90 , nella seconda metà un evento scintillante e straordinario per la Psichiatria Italiana. Un evento che prende in contropiede altre società ed associazioni .
Un evento che, quasi da subito, riesce a mobilitare centinaia , migliaia di psichiatri in cornici favolose , dalle moquette arabescate e dagli specchi luccicanti nella città eterna. Il grande centro congressi e prestigioso hotel in cima al colle richiama in pochi anni , come un alveare operose api , migliaia di psichiatri che , finalmente  , possono avere un loro Grande Appuntamento. Anche loro si sentono finalmente “medici come gli altri” , hanno il loro “Congresso”. Anche loro valgono un fatturato e per questo l' Industria li sostiene , sostiene l'evento che si presenta come il più limpido ed elevato evento scientifico del panorama psichiatrico  italiano. Non entrano nella storia i dettagli di come e con che modi sia nato. Né per quali scopi sia stato concepito . Importa solo che l' evento ha creato un formidabile impatto.
E' davvero il Nuovo che avanza .
Poche teste pensanti della università italiana finalmente  liberi di parlare di cervello , farmaci , teorie e classificazioni diagnostiche. Si possono invitare ospiti stranieri,dalle competenze maturate nell' ambito della ricerca più pura e della miglior conoscenza della natura e dei rimedi alla malattia mentale.Finalmente si possono approfondire le distorsioni della neuromediazione , le problematiche sinaptiche   e poi di scienza fra i geni e fenotipi e poi di vie e strutture senza che vi sia la solita polemica sui destini o doveri sociali della psichiatria. Si può perfino parlare dei pregiudizi nei confronti dell'elettroshock ! Un affermato e prestigioso luminare sentenzia, in quegli anni , che gli psichiatri si sono gettati via con le visite domiciliari e con la troppa disponibilità .
Essi sono medici specialisti di eccellente destino . Se da soli non vi si sottraggono per seguire le sirene del " territorio" . I malati stanno al loro posto , la loro malattia può essere studiata e curata  da un sapere sempre più preciso e competente indiscutibilmente di natura medico-specialistica.
Il DSM , per definizione, è il manuale APA DSM III . Che altro sennò . Al congresso , ovvio ,già si parla del IV poi , quando esce il IV del V ... L ' impero è lussureggiante : la pura scienza può essere celebrata nelle sale dove la prestigiosa università italiana fa il pieno. Immancabili come il carnevale a febbraio gli psichiatri  si precipitano, anno dopo anno , a migliaia. "non si può mancare." "  Questa relazione è stato presentata al Congresso " oppure "il  simposio al Congresso ha trattato a fondo questi problemi, e il prof X e il prof U hanno chiaramente dimostrato la superiorità del farmaco z su R e S ".
Come leggende girano nei servizi storie dell' impero.
E' evidente al congresso si parla di tutto , ci sono spazi per tutti gli argomenti . Qualche sala piu' piccola , nel piano interrato, in orario non sempre semplice , ma si devono organizzare gli spazi e soddisfare le richieste. Il , primo segnale di cambiamento, lo spostamento di sede in realtà non giunge improvviso e inaspettato. “ I tempi sono cambiati “, si dice”bisogna puntare sulla qualità del dibattito”. La nuova sede è ancora luccicante e accogliente, ma non più in cima al colle. Forse un po' isolata,  ma indiscutibilmente,  il dibattito tiene .
Non sarà mica la sede a condizionare il vigore ideale dei partecipanti. Il loro desiderio di conoscenza si può fermare per qualche chilometro in più ? Infatti sono sempre tante le presenze. Un pò forse condizionate da qualche emergente segnale di crisi economica ma niente mette in discussione la priorità delle evento.
Oramai l'antagonismo con altre associazioni è finito. La guerra è vinta non vi è dubbio che l' Università è prioritaria . Porta più di ogni altro psichiatri al proprio evento ..... E non ha bisogno di dirlo.
I giovani restano abbagliati da un mondo che è grondante di future promessa .  Il Professore dice " un giorno anche tu parlerai ad un simposio ! "  Magari in plenaria. Intanto vengono i giovani , girano si conoscono , capiscono e non capiscono, ma partecipano .Poi la crisi non è più una lontana allusione da cui si è protetti nell ' invulnerabile mondo della scienza . Ancora cambi di sede . Spazio e tempo più modesto . E , sopratutto , non si viene più “mandati” dagli sponsor.
Il Congresso” non è così facilmente offerto, ma deve essere richiesto . Dai più abili ,dai più interessati o da quelli che in ogni caso l'hanno "meritato ". A un certo punto succede : il congresso si allontana  dalla città  eterna ,  emigra ; doveva succedere, ovvio , tutto cambia e anche gli equilibri che stanno alla base del Congresso lo fanno.  Sia chiaro che il cambio di sede  non significa nulla .
Ancora bisogna ripetere che il luogo non fa il dibattito . Una città vale l'altra e ci penseranno i relatori e tenere alto il livello delle immancabili e prestigiose le giornate di febbraio. È così davvero.  
Qualche cigolio , dei  passaggi  troppo veloci , strette di mano frettolose. Giovani ce ne sono sempre, sia chiaro . Specializzandi speriamo ancora desiderosi di far parte di un evento di grande cultura scientifica . Gente che borbotta. Qualcuno fa pure ironia.  Ma tutti  sono certi sempre e comunque : la scienza non può essere fermata e il viaggio va avanti . E poi ancora una altra sede . Sempre dignitosa . Ma sembra che con il cambiare delle sedi un pò si consumi anche il dibattito. Le sale sono più piccole e più vuote . I medici meno motivati . Qualcuno non si fa scrupolo di fare apertamente delle critiche . Pensando magari di esserne fuori. Ma è lì.... Infatti non si può più negare. E' la decadenza .
L' inarrestabile declino che trascina verso un grigio apparire un silenzio dal quale emerge solo qualche combattente .
Per fede, o per salvarsi l pelle. Nella decadenza però resta sempre il Congresso .
Certo la sala che allora conteneva migliaia di persone  ne accoglie a malapena qualche centinaio. Certo  qualche simposio avviene fra relatori e moderatori e basta. Sempre tanti giovani che non ce la fanno a seguire tutto . Ma si sa  Che i giovani non hanno pazienza e pretendono di sentirsi dire cose che li interessino e li coinvolgano. Si sa. Ma impareranno pure loro.
E' questa la Psichiatria Italiana?
Attenti a rispondere ! Non si scherza con la psicostoria.
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