Recensione SAMI BLOOD (Svezia, 2017)

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1 gennaio, 2018 - 12:05
di: Luigi Benevelli
Anno: 2017
Regista: Amanda Kernell
Sami blood racconta la vita di Elle Marja, una ragazzina Sami (lappone) che vive nel Nord della Svezia in una gruppo di famiglie di allevatori di renne dagli splendidi costumi, rispettosi delle tradizioni e del folklore. Siamo negli anni Trenta del XX secolo e i Sami sono studiati, misurati, considerati intellettivamente arretrati: per questo possono frequentare solo scuole con programmi differenziati rispetto a quelli in uso per le coetanee ed i coetanei svedesi, e non possono accedere agli studi superiori e alle università.

Straordinarie sono le scene del film in cui una squadra guidata dall’antropologo dell’Università di Uppsala entra nella scuola speciale per Sami per misurare con il craniometro gli indici cefalici, fissare su una lastra fotografica i corpi denudati delle ragazze e dei ragazzi della classe, documentare la loro diversità e appartenenza ad un razza “altra”. Straordinaria la conversazione di Elle Marja con l’insegnante della scuola speciale per Sami: Elle Marja è la più brava della classe, rifiuta la discriminazione, vuole proseguire negli studi, allontanarsi dal campo dove vive la sua famiglia, andare nella città, frequentare l’Università, misurarsi alla pari con gli svedesi. Alla richiesta di sapere come fare per realizzare il suo progetto di vita, l’insegnante risponde che la scuola che Elle Marja sta frequentando non dà accesso a studi superiori perché i programmi sono tarati per le capacità intellettive dei Sami, biologicamente inferiori a quelle degli svedesi alti, biondi e dagli occhi azzurri.

Elle Marja che non si riconosce nello stigma, si batte con feroce determinazione, affronta e supera situazioni sgradevoli nelle relazioni con i coetanei svedesi, prende le distanze dalla sua gente, arrivando anche a negare la propria storia e la propria appartenenza.

La regista Amanda Kernell, alla sua opera prima, è di madre svedese e padre Sami, e tratta una durissima e dolorosa materia, che è anche la sua, con grande misura ed efficacia.

P.S. Per avere un quadro documentato e argomentato delle politiche eugenetiche di Stato in Svezia v. Luca Dotti, L’utopia eugenetica del welfare state svedese (1934-1975)- il programma socialdemocratico di sterilizzazione, aborto e castrazione, Rubbetttino editore, 2004.

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