LA VOCE DELL'INDICIBILE
I suggerimenti della rêverie degli Artisti
I paradossi della mente: Saba e il recupero nostalgico della "non nostalgia"


25 febbraio, 2018 - 09:42
La mente umana solo in minima misura, ed in un suo settore limitato, rispetta spontaneamente il principio di non contraddizione. Le incoerenze e i paradossi la dominano in gran parte. Se si vuole capire un nostro simile (e noi stessi), occorre, innanzi tutto, prendere atto di tali aspetti illogici, per poi eventualmente superarli, se c’è motivo di farlo. Una logica ferrea, coerente, vorrebbe che un certo vissuto o lo si prova, o non lo si prova, “tertium non datur”. A proposito del vissuto di nostalgia, Umberto Saba c’illustra che ciò non è vero. Lo fa in una poesia (“Ordine sparso”) contenuta nei “Versi militari”. Qui, il Poeta, descrive l’immagine della Natura che egli avverte nel corso di un’esercitazione alla guerra:
Se sparando mi appiatto entro il profondo
bosco, o sfuggo di corsa ove il sentiero
s’apre, è un gioco bellissimo che invero
la superficie m’innova del mondo.
………………………………………….
E vedono il terreno oggi i miei occhi
come artista non mai, credo, lo scorse.
Così le bestie lo vedono forse.
Le bestie per cui esso è casa, è letto,
è talamo, è podere, è mensa, è tutto.
Vi godono la vita, ogni suo frutto,
vi danno e vi ricevono la morte.
Or, come vuole la mia bella sorte,
non la sola bellezza al paesaggio
chiedo, quanto una siepe od un selvaggio
tronco, che mi nasconda il capo e il petto.
