180X40 GENOVA: CONVEGNO La città che cura: programma per la costruzione di un patto per la Salute Mentale
GENOVA
Presidio Socio-Sanitario Ge-Quarto
Spazio 21 (ex cucine)
Presidio Socio-Sanitario Ge-Quarto
Spazio 21 (ex cucine)
Da 6 maggio, 2018 - 23:00 a 6 maggio, 2018 - 23:00
Una buona psichiatria è sempre partigiana della compassione.
RAZIONALE
La città che cura è il tentativo di costruire un processo per rinforzare tessuti di senso e relazioni, per difendere l’esistente e dare vita ad altri e nuovi modi di fare salute mentale. Una cura capace di integrare, “cure”, centrate sulle componenti neurobiologiche, psicologiche e sociali alla base della malattia, e il “care”, il “prendersi cura” della sofferenza, della soggettività e dei bisogni della persona chiamando in causa la responsabilità sociale verso i perduranti fenomeni di stigma e di discriminazione, la carente inclusione, il non completo riconoscimento di diritti umani fondamentali.
A quarant’anni dalla Legge 180 abbiamo sentito l’esigenza di costruire uno strumento cittadino per dare più forza e maggiore qualità alle azioni già intraprese nel campo della salute mentale, mettendo in campo uno strumento capace di re-interpretare e gestire il rapporto dell’esistenza-sofferenza delle persone in rapporto ad una società che oggi è profondamente mutata rispetto a quella di quarant’anni fa.
In questo senso ci è sembrato urgente riprendere la questione dei servizi alla persona ed in particolare i servizi per la tutela della Salute Mentale, cercando di costruire un patto cittadino, tra le tante forze che compongono questo lavoro comune, ricostruendo legami tra i diversi soggetti, legami capaci di produrre riflessione e valore aggiunto ai servizi stessi.
Costruire un Patto cittadino per la Salute Mentale vuol dire difendere l’esistente che funziona, rimettendo al centro le persone e la coesione tra le tante forze che vi partecipano e avviando un rinnovato percorso di appartenenza capace di tracciare nuovi obiettivi da condividere.
Un patto che riuscirà ad essere efficace se risulterà capace di creare nuova energia rispetto alla somma delle energie messe in campo dai diversi soggetti; un patto che possa ridare vita al lavoro “in rete” e sappia riconoscere, nei diversi ruoli e funzioni, l’importanza di ogni singolo componente per fare crescere la promozione di una Salute Mentale come bene comune della città.
Il Patto vuole quindi essere punto d’incrocio di operatori del pubblico e del privato, di familiari, di pazienti, di cittadinanza attiva, delle diverse forze istituzionali, sociali, economiche, culturali e associative della città per costruire una sinergia capace di rigenerare senso collettivo attorno al tema della salute mentale.
Il Patto vuole mettere in luce come i diversi luoghi di vita delle persone possono diventare i luoghi della cura quando la malattia compare: la famiglia, i luoghi dello studio, della formazione, del tempo libero, dello sport, del lavoro, dei servizi; tutti questi luoghi possono diventare centri di un rinnovato paesaggio/sistema della cura che ha la necessità di essere ricomposta per restituire alla persona, nonostante la malattia, la speranza di vivere la migliore vita possibile
Programma
8.30- 9 registrazione partecipanti
9 - 9.15 saluti delle autorità (Regione Liguria, ASL 3, Comune Genova)
9.15 – 9.30 Una settimana per i 40 anni della Legge 180 (Mario Amore – Francesco Bollorino)
9.30 - 9.45 Introduzione (Giorgio Pescetto - Marco Vaggi)
9.45 –10.15 La sfide dell’integrazione (Lorenzo Caselli)
10.15 – 10.30 Bisogni, servizi e governance in Salute Mentale (Marco Vaggi)
10.30 -10.45 Una città per la Salute Mentale (Amedeo Gagliardi)
10.45 -11 Pausa
11 – 13 Interventi preordinati
Al termine di ogni intervento il relatore apporrà la firma al patto
13 – 13.30 Conclusioni
13.30 – 14 Valutazione questionario ECM
La città che cura è il tentativo di costruire un processo per rinforzare tessuti di senso e relazioni, per difendere l’esistente e dare vita ad altri e nuovi modi di fare salute mentale. Una cura capace di integrare, “cure”, centrate sulle componenti neurobiologiche, psicologiche e sociali alla base della malattia, e il “care”, il “prendersi cura” della sofferenza, della soggettività e dei bisogni della persona chiamando in causa la responsabilità sociale verso i perduranti fenomeni di stigma e di discriminazione, la carente inclusione, il non completo riconoscimento di diritti umani fondamentali.
A quarant’anni dalla Legge 180 abbiamo sentito l’esigenza di costruire uno strumento cittadino per dare più forza e maggiore qualità alle azioni già intraprese nel campo della salute mentale, mettendo in campo uno strumento capace di re-interpretare e gestire il rapporto dell’esistenza-sofferenza delle persone in rapporto ad una società che oggi è profondamente mutata rispetto a quella di quarant’anni fa.
In questo senso ci è sembrato urgente riprendere la questione dei servizi alla persona ed in particolare i servizi per la tutela della Salute Mentale, cercando di costruire un patto cittadino, tra le tante forze che compongono questo lavoro comune, ricostruendo legami tra i diversi soggetti, legami capaci di produrre riflessione e valore aggiunto ai servizi stessi.
Costruire un Patto cittadino per la Salute Mentale vuol dire difendere l’esistente che funziona, rimettendo al centro le persone e la coesione tra le tante forze che vi partecipano e avviando un rinnovato percorso di appartenenza capace di tracciare nuovi obiettivi da condividere.
Un patto che riuscirà ad essere efficace se risulterà capace di creare nuova energia rispetto alla somma delle energie messe in campo dai diversi soggetti; un patto che possa ridare vita al lavoro “in rete” e sappia riconoscere, nei diversi ruoli e funzioni, l’importanza di ogni singolo componente per fare crescere la promozione di una Salute Mentale come bene comune della città.
Il Patto vuole quindi essere punto d’incrocio di operatori del pubblico e del privato, di familiari, di pazienti, di cittadinanza attiva, delle diverse forze istituzionali, sociali, economiche, culturali e associative della città per costruire una sinergia capace di rigenerare senso collettivo attorno al tema della salute mentale.
Il Patto vuole mettere in luce come i diversi luoghi di vita delle persone possono diventare i luoghi della cura quando la malattia compare: la famiglia, i luoghi dello studio, della formazione, del tempo libero, dello sport, del lavoro, dei servizi; tutti questi luoghi possono diventare centri di un rinnovato paesaggio/sistema della cura che ha la necessità di essere ricomposta per restituire alla persona, nonostante la malattia, la speranza di vivere la migliore vita possibile
Programma
8.30- 9 registrazione partecipanti
9 - 9.15 saluti delle autorità (Regione Liguria, ASL 3, Comune Genova)
9.15 – 9.30 Una settimana per i 40 anni della Legge 180 (Mario Amore – Francesco Bollorino)
9.30 - 9.45 Introduzione (Giorgio Pescetto - Marco Vaggi)
9.45 –10.15 La sfide dell’integrazione (Lorenzo Caselli)
10.15 – 10.30 Bisogni, servizi e governance in Salute Mentale (Marco Vaggi)
10.30 -10.45 Una città per la Salute Mentale (Amedeo Gagliardi)
10.45 -11 Pausa
11 – 13 Interventi preordinati
Al termine di ogni intervento il relatore apporrà la firma al patto
13 – 13.30 Conclusioni
13.30 – 14 Valutazione questionario ECM
INFORMAZIONI PER CREDITI ECM:
Per i Dipendenti della ASL 3 si acede tramite il Portale Aziendale, per tutti gli altri occorre fare richiesta tramie email all'indirizzo: formazione@asl3.liguria.it
Hanno collaborato:
Regione Liguria, ASL 3 Genova, Comune di Genova, Alfapp, Prato Onlus, IDEA, Itaca, Genitori Insieme, Associazioni Il Barattolo, Idee diverse Genova, Coordinamento utenti, Coordinamento Quarto, UCIL, SIP Liguria, SINPIA, Ordine dei Medici, Ordine degli Psicologi, Ordine degli Assistenti Sociali, Collegio IPASVI, Associazione Educatori, Associazione Italiana Tecnici Riabilitazione Psichiatrica, Fenascop, Sindacati, Forum terzo settore