CORONAVIRUS CHRONICLES: CONTRATTACCO

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11 marzo, 2020 - 20:52
Rimini 11 marzo 2020 pomeriggio.

Scrivo da casa.
La STRATEGIA è chiara: stare fermi.
In questo consiste la prevenzione del contagio da covit19.
Mi sembra che in pochi giorni siamo riusciti a prendere coscienza che siamo nel momento storico della  pandemia.
Nella restante parte d'Europa cominciano a rendersi  conto che siamo tutti entrati in questo momento e che ci devono aiutare a fermare il contagio non solo per solidarietà verso di noi ma anche per loro.
Infatti fermare l'Italia comporta  forti perdite economiche ma questo è il momento in cui dobbiamo decidere fra LA BORSA O LA VITA.
Se la strategia è chiara è evidente che dobbiamo assolutamente sviluppare la LOGISTICA a partire dalla disponibilità di mascherine e dei dispositivi per la disinfezione.
La presenza di questi dispositivi ha anche un EFFICACIA SIMBOLICA nel senso che la mascherina è la nostra divisa e per ciascuno di noi sta a significare:
" sono un soldato della guerra contro il virus".
Poi bisogna  rendere maggiormente disponibili spazi per l'isolamento tenendo conto che c'è uno strato di popolazione che non ha casa e che ci sono situazioni di vita in comune come le case di riposo per anziani, le comunità terapeutiche le caserme le carceri che possono avere difficoltà a isolare persone infette. Queste  istituzioni totali non possono risolvere questo problema al loro interno. È' urgente pensare a trovare spazi esterni a queste istituzioni per l'isolamento.
L'esplosione nelle carceri,che ha motivazioni profonde, ha avuto come innesco, almeno a Modena un problema di questo genere.
Oltre agli spazi per l'isolamento, sono decisivi i posti in terapia intensiva, i ventilatori polmonari e naturalmente il personale specializzato.
Tuttavia è la linea dei medici di base quella sottoposta ad una grande pressione, sono il presidio territoriale più vicino alla popolazione, conoscono i loro pazienti da moltissimo tempo, su questo lato del fronte e' decisiva la TECNICA nel senso che è fondamentale sviluppare la telemedicina,il telelavoro,a partire dal uso del cellulare questo per ridurre il rischio di infezione ricordo che  il dott. Roberto Stella,presidente del Ordine dei medici di Varese e medico di medicina generale è morto oggi in terapia intensiva, dopo essersi contagiato con il coronavirus.
Ma la tecnica va sviluppata velocemente per la comunicazione di indicazioni precise e non contraddittorie.
La nostra società democratica e pluralista è messa in grande difficoltà dalla pandemia ma la veloce presa di coscienza ed il cambio repentino dei comportamenti è il segno che le nostre istituzioni sono capaci di reagire così come il nostro popolo.
Quando la strategia, la logistica e la tecnica sono a punto resta da definire la TATTICA
che deve essere indirizzata a mantenere alto il morale,per questo abbiamo bisogno di non abbandonare  i famigliari dei deceduti che non possono avere la consolazione dei riti dei funerali ne essere sostenuti dagli abbracci. Dobbiamo pensare ai famigliari dei ricoverati in terapia intensiva, sapendo che non si possono sostenere a vicenda anche in questo ambito si può usare la tecnica dei gruppi multifamigliare sviluppando  una piattaforma che lo possa permettere.
I medici e gli infermieri vanno sostenuti e bisogna pensare a momenti di scarico della tensione e della paura.
Ce la faremo

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