RECENSIONE A: Seizeronove. Galeoni e galeotti

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24 settembre, 2020 - 09:34
Autore: Adolfo Ferraro
Editore: Homo Scrivens
Anno: 2020
Pagine: 176
Costo: €14.25
Seizeronove è un reato penale ma anche il titolo dell'esperienza di riabilitazione in carcere del gruppo di Adolfo Ferraro, che parte dalla metafora del galeone e dalla lettura di un libro di Italo Calvino. 
 
 
Il barone dimezzato, tagliato in verticale, però così non piace e viene subito diviso in un'altra direzione dal pubblico di galeotti di questa esperienza riabilitativa per colpevoli di Reati Sessuali (sex offenders).
 
Nasce dalla fantasia di Moebius e Jodorosky l'Incal Diviso in quattro (mente, cuore, genitali, gambe) e pur se ignoto è lui ad essere vissuto nella sua complessità anche più del doppio  Medardo inventati da Italo Calvino e rigidamente manichei. 
 
Come nel fumetto le parti scisse ed i protagonisti di questa esperienza di riabilitazione sono tutti eroi. Nessuno può cedere all'idea di essere altro che una vittima della donna o delle proprie passioni, in un meccanismo di difesa dal lutto della sconfitta sociale che non guarisce, anzi si autoalimenta col tempo. 


 
 
Si diventa eroi che vinceranno il giorno del fine pena, anche se più tardi la società li escluderà comunque. 
Si diventa eroi di figli che probabilmente hanno assistito alle violenze, senza alcuna riflessione sul danno a loro volta causato. 


 

 
I discorsi sono radicalmente diversi da quelli che leggiamo nei testi sui minori internati a Nisida o Airola, come quelli di Rosa Vieni, per i quali l'aggressività e l'assenza di empatia sono i valori portanti del progetto di vita attuale e futuro.
Per questi minorenni la cattiveria è un valore positivo. 
Per i galeotti di Seizeronove la cattiveria è una accusa falsa che ferisce la loro vera natura. 
 
Il testo di Ferraro è un fiume in piena di frasi, ricollocate ad arte secondo un filo di lana che Arianna srotola mentre Teseo raggiunge faticosamente il mostro. 
 
Queste parole sono un Rap all'amore e alla sua disperata condanna, mentre nei testi sui minori di Rosa Vieni abbiamo il Trap con la violenza espressa come valore possibile. 
 
"Ma a un certo punto del viaggio un senso di disagio pervade l’equipaggio di galeotti del Seizeronove... "
 

 

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