Abstract (Italiano)
L’articolo analizza la crisi sistemica della salute mentale in Italia e nel contesto globale, con particolare attenzione al Piano Nazionale per la Salute Mentale 2025–2030. Attraverso dati epidemiologici, analisi strutturali, riferimenti giurisprudenziali e modelli internazionali, il testo evidenzia le criticità del sistema psichiatrico italiano: sottofinanziamento, disomogeneità territoriale, visione psichiatricocentrica, frammentazione dei servizi. Vengono esaminati i nuovi strumenti introdotti dal Piano (case manager, équipe di transizione, psicologo di base) e confrontati con esperienze internazionali (Brasile, UK, Norvegia, Australia). L’articolo propone una riforma fondata su equità, trasparenza, partecipazione e sostenibilità etica, delineando il ruolo della psichiatria come scienza della complessità e disciplina orientata alla persona. La conclusione è un invito alla responsabilità epistemologica e politica, per costruire una psichiatria pluralista, comunitaria e orientata ai diritti
Abstract (English)
This article explores the systemic crisis in mental health care in Italy and globally, focusing on the National Mental Health Plan 2025–2030. Using epidemiological data, structural analysis, legal references and international models, it highlights key weaknesses in the Italian psychiatric system: underfunding, territorial disparities, psychiatric-centric vision, and service fragmentation. The paper examines new tools introduced by the Plan (case managers, transition teams, community psychologists) and compares them with international experiences (Brazil, UK, Norway, Australia). It proposes a reform based on equity, transparency, participation and ethical sustainability, redefining psychiatry as a science of complexity and a person-centered discipline. The conclusion calls for epistemological and political responsibility to build a pluralistic, community-based and rights-oriented psychiatry.
1. Introduzione: una crisi sistemica, non solo clinica
Nel 2025, la salute mentale è diventata una priorità politica, sanitaria e sociale. Ma non per scelta illuminata: per necessità. Come ha dichiarato il Ministro della Salute Orazio Schillaci:
“La grande sfida della nostra epoca è la salute mentale. Circa una persona su sei in Italia soffre di disturbi psichici, e il suicidio è la terza causa di morte tra i giovani sotto i 29 anni”.
La pandemia ha amplificato fragilità preesistenti, accelerando una crisi che era già in atto. L’Agenda 2025 e il nuovo Piano Nazionale per la Salute Mentale 2025–2030 segnano un punto di svolta. Ma la domanda resta: è possibile una riforma reale, equa e sostenibile dei servizi psichiatrici? E quale ruolo può avere la psichiatria in un mondo che cambia?
2. I numeri della crisi: epidemiologia, costi, disuguaglianze
Secondo l’ISTAT, nel 2025 il 28% della popolazione italiana presenta disturbi mentali. L’aumento rispetto al 2022 è di sei punti percentuali. Il 64% dei casi riguarda la fascia 20–54 anni, cioè l’età lavorativa. Ansia e depressione sono in testa, seguite da disturbi dell’umore, dipendenze e disturbi del comportamento alimentare.
Il costo stimato per il sistema paese è di 20 miliardi di euro l’anno, pari al 3,3% del PIL. Ma il Fondo Sanitario Nazionale destina alla salute mentale meno del 3% delle risorse complessive.
Come ha scritto Federico Baranzini:
“Questa è un’emergenza silenziosa, che non fa rumore ma produce disuguaglianze, sofferenza e perdita di capitale umano”.
3. Le carenze strutturali: personale, accesso, disomogeneità
Il Servizio Sanitario Nazionale è sotto pressione. Nel 2022, il personale delle unità operative psichiatriche pubbliche era composto da:
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42,2% infermieri
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17,2% medici
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solo 6,9% psicologi
La figura dello psicologo di base, introdotta nel Piano 2025, è ancora in fase sperimentale. Le liste d’attesa per una prima visita psichiatrica superano i 90 giorni in molte regioni. I servizi territoriali sono disomogenei, con forti disparità Nord-Sud.
Come ha scritto Alessandro Ocera:
“La domanda cresce, ma l’offerta resta ferma. Il rischio è che la salute mentale diventi un privilegio per chi può permettersi il privato”.
4. Il Piano Nazionale 2025–2030: principi, novità e limiti
Il Piano, presentato a giugno 2025, si fonda su quattro pilastri:
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Equità: accesso universale ai servizi
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Prossimità: rafforzamento dei DSM e delle équipe territoriali
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Personalizzazione: percorsi individualizzati e multidisciplinari
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Prevenzione: interventi precoci e comunitari
Come si legge nel documento ufficiale:
“La salute mentale è un bene comune, non riducibile alla mera assenza di patologia. È benessere psicologico, emotivo, sociale, cognitivo”.
Il Piano introduce anche strumenti nuovi:
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Case Manager: figura di coordinamento clinico e sociale
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Équipe di transizione: per adolescenti tra 14 e 22 anni, con focus su dipendenze emergenti
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Psicologo di base: accesso gratuito e diretto per tutti i cittadini
Ma il Piano non prevede obblighi vincolanti né risorse strutturali. Gli 80 milioni promessi in manovra sono insufficienti.
5. Le critiche: psichiatricocentrismo, frammentazione, governance debole
Molti professionisti hanno criticato il Piano per la sua visione psichiatricocentrica. Come ha dichiarato David Lazzari, presidente CNOP:
“Una politica pubblica sulla salute mentale non può basarsi solo sulla psichiatria. Serve un equilibrio tra dimensione biologica, psicologica e sociale”.
La frammentazione tra DSM, consultori, neuropsichiatria infantile, servizi per le dipendenze e medicina generale rende difficile la continuità di cura. La governance è debole, con assenza di indicatori di qualità e accountability.
6. Modelli internazionali: comunità, diritti, sostenibilità
Il documento SIEP 2025 analizza esperienze internazionali di riforma:
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Brasile: modello CAPS (Centros de Atenção Psicossocial), con équipe multidisciplinari e interventi comunitari
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UK: Recovery Colleges e peer support strutturato
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Norvegia: riduzione dei TSO e contenzione, con monitoraggio pubblico
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Australia: integrazione tra salute mentale e medicina generale
Come scrive il report:
“La transizione da una psichiatria istituzionale a modelli comunitari richiede una trasformazione profonda: culturale, organizzativa, epistemologica”.
7. Il ruolo della psichiatria: tra complessità, sostenibilità e diritti
La psichiatria è chiamata a ridefinire il proprio ruolo. Non più solo disciplina clinica, ma scienza della complessità, capace di dialogare con neuroscienze, psicologia, sociologia, diritto, economia.
Come ha scritto Ferdinando Pellegrino:
“La psichiatria del futuro sarà quella capace di integrare saperi, pratiche e linguaggi. Non più centrata sul disturbo, ma sulla persona”.
La sostenibilità non è solo economica, ma etica: evitare trattamenti inutili, ridurre la medicalizzazione, promuovere empowerment e autodeterminazione.
8. Proposte operative: verso una riforma reale
Perché il Piano 2025–2030 non resti lettera morta, servono azioni concrete:
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Finanziamento vincolato: almeno il 5% del FSN alla salute mentale
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Indicatori di qualità: esiti, soddisfazione, continuità, riduzione TSO
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Formazione continua: ECM obbligatori su approccio biopsicosociale
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Partecipazione attiva: coinvolgimento di utenti e familiari nella governance
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Ricerca pubblica: fondi per studi indipendenti su efficacia e sicurezza
Come ha scritto Franco Rotelli:
“La salute mentale non è una specialità medica. È una questione di civiltà” (La salute mentale come bene comune, 2014).
9. Conclusione: una psichiatria per il XXI secolo
La crisi della salute mentale è una crisi di senso, di equità, di visione. La psichiatria può essere parte del problema o parte della soluzione. Dipende dalle scelte che farà: epistemologiche, cliniche, politiche.
Come ha scritto Franco Basaglia:
“La libertà è terapeutica. Ma non basta dirlo: bisogna costruire le condizioni perché lo sia davvero”.
Il Piano 2025–2030 è un’occasione. Ma solo se accompagnato da coraggio, risorse e responsabilità. La psichiatria del futuro sarà quella capace di accogliere la complessità, rifiutare la semplificazione, e mettere al centro la persona.
Bibliografia completa
Dati epidemiologici e istituzionali
-
ISTAT. (2025). Salute mentale e benessere psicologico in Italia: dati 2024–2025.
https://www.istat.it/it/archivio/salute-mentale -
Ministero della Salute. (2025). Piano Nazionale per la Salute Mentale 2025–2030.
https://www.salute.gov.it/portale/saluteMentale -
AGENAS. (2024). Monitoraggio dei Dipartimenti di Salute Mentale: report nazionale.
https://www.agenas.gov.it/salute-mentale -
CNOP – Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. (2025). Documento di posizione sul Piano Salute Mentale.
https://www.psy.it
Analisi accademiche e cliniche
-
Barbui, C. (2020). Significato e limiti della psicofarmacologia moderna. Epidemiologia e Psichiatria Sociale, 29(1), 1–5.
-
Pellegrino, F. (2023). La psichiatria del futuro: complessità e integrazione. Rivista di Psichiatria, 58(2), 101–110.
-
Rotelli, F. (2014). La salute mentale come bene comune. Edizioni Alphabeta Verlag.
-
SIEP – Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica. (2025). Modelli di cura e riforma dei servizi: confronto internazionale.
https://www.siep.it -
Ocera, A. (2025). Psichiatria e disuguaglianze: il rischio della privatizzazione silenziosa. Salute e Società, 24(1), 77–89.
Modelli internazionali e comparazione
-
WHO. (2021). Guidance on community mental health services: Promoting person-centred and rights-based approaches.
https://www.who.int/publications/i/item/9789240025707 -
WHO. (2019). QualityRights Toolkit: Assessing and improving human rights in mental health facilities.
https://www.who.int/publications/i/item/who-qualityrights-guidance-and-training-tools -
OECD. (2023). Mental Health and Work: Italy 2023.
https://www.oecd.org/italy/mental-health-and-work.htm -
Lancet Commission on Global Mental Health. (2018). Transforming mental health care to sustainable systems. The Lancet, 392(10157), 1553–1598.
https://www.thelancet.com/commissions/global-mental-health
Fonti giornalistiche e divulgative
-
Il Sole 24 Ore. (2025). Schillaci: “Nel 2025 il Piano salute mentale e le linee guida sulla depressione”.
https://www.ilsole24ore.com/art/schillaci-2025-piano-salute-mentale-e-linee-guida-depressione-AG7lJDfB -
La Repubblica. (2025). Psicologi: “Il Piano salute mentale è ancora troppo psichiatricocentrico”.
https://www.repubblica.it/salute/2025/07/31/news/piano_della_salute_mentale_psicologi_visione_psichiatricocentrica-424763440/ -
Medici Oggi. (2025). Giornata mondiale della salute mentale: formazione continua e nuovi modelli di cura.
https://medicioggi.it/aree-terapeutiche/psichiatria/riflessioni-cliniche-dalla-giornata-mondiale-della-salute-mentale-2025-di-palermo-limportanza-della-formazione-continua-per-gli-psichiatri/ -
Il Secolo XIX. (2025). Disturbi psichici: arriva il Piano nazionale salute mentale.
https://www.ilsecoloxix.it/stare-bene/2025/02/04/news/disturbi_psichici_arriva_il_piano_nazionale-14982842/
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