Abstract
I marittimi, o naviganti, operano in un contesto lavorativo unico caratterizzato da isolamento, stress intenso e accesso limitato a supporto psicologico, fattori che aumentano il rischio suicidario. Questo articolo esamina il rischio di suicidio tra i naviganti, con un’analisi specifica dei ruoli a bordo (personale di coperta, sala macchine e, nelle navi passeggeri, personale alberghiero) su navi mercantili e passeggeri. Attraverso una revisione della letteratura psichiatrica e marittima, si identificano i fattori di rischio specifici, si riportano dati epidemiologici e si propongono strategie di prevenzione. L’integrazione di studi psichiatrici e dati settoriali evidenzia la necessità di interventi mirati per migliorare la salute mentale dei naviganti.
-
Introduzione
ll settore marittimo è essenziale per il commercio globale, ma i naviganti affrontano condizioni lavorative che possono compromettere gravemente la loro salute mentale. L’isolamento prolungato, i turni estenuanti e la pressione costante aumentano il rischio di disturbi mentali, incluso il suicidio. Come sottolineato da uno studio psichiatrico, “i marittimi sono una popolazione ad alto rischio per disturbi dell’umore e comportamenti suicidari a causa delle condizioni estreme di lavoro”. Questo articolo analizza il rischio suicidario nei naviganti, con un focus sui ruoli a bordo di navi mercantili e passeggeri, includendo personale di coperta, sala macchine e alberghiero, e propone interventi basati su evidenze scientifiche.
Metodologia
L’analisi si basa su una revisione sistematica della letteratura su PubMed, Scopus, PsycINFO e fonti istituzionali (IMO, ICSW, INAIL) dal 2010 al 2025. Le parole chiave includono: “marittimi”, “naviganti”, “rischio suicidario”, “salute mentale”, “navi mercantili”, “navi passeggeri”, “stress lavorativo”. Sono stati selezionati studi psichiatrici peer-reviewed, rapporti settoriali e normative. I dati epidemiologici sul rischio suicidario sono stati integrati con statistiche di enti marittimi e analisi di post su X per contesto aggiornato.
Fattori di Rischio Generali per il Rischio Suicidario nei naviganti
I naviganti sono esposti a fattori di rischio unici che aumentano la vulnerabilità al suicidio:
-
Isolamento sociale: Periodi di imbarco di 6-12 mesi, specialmente per i marittimi extracomunitari, limitano il contatto con familiari e amici, contribuendo a solitudine e depressione.
-
Stress lavorativo: Turni di 12-14 ore, riduzione degli equipaggi e responsabilità crescenti aumentano il carico psicologico.
-
Condizioni ambientali: Rumore, vibrazioni, esposizione a climi estremi e instabilità fisica influiscono negativamente sul sonno e sul benessere.
-
Accesso limitato a supporto psicologico: La difficoltà di accedere a servizi di salute mentale a bordo è un fattore critico.
Uno studio psichiatrico del 2020 ha rilevato che “il 25% dei marittimi riporta sintomi depressivi clinicamente significativi, con un rischio suicidario tre volte superiore rispetto alla popolazione generale”. Inoltre, l’International Maritime Organization (IMO) segnala che lo stress cronico è un fattore predisponente per il suicidio tra i naviganti.
-
Rischio Suicidario per Ruolo a Bordo
4.1 Personale di CopertaIl personale di coperta, che include comandanti, ufficiali di coperta e marinai, è responsabile della navigazione, della sicurezza e delle operazioni sul ponte. Fattori di rischio specifici:
-
Responsabilità decisionali: Il comandante e gli ufficiali devono gestire situazioni ad alto rischio, come tempeste o emergenze. Uno studio del 2022 evidenzia che “la pressione decisionale contribuisce a un aumento dell’ansia e del rischio di ideazione suicidaria nei comandanti”.
-
Turni notturni: La disruption del ritmo circadiano dovuta ai turni di guardia è associata a disturbi dell’umore.
-
Isolamento gerarchico: Il comandante, pur in posizione di autorità, può soffrire di solitudine decisionale.
Dati epidemiologici: Uno studio del 2023 su Frontiers in Psychiatry ha riportato un tasso di ideazione suicidaria del 15% tra gli ufficiali di coperta, con un’incidenza più alta nelle navi mercantili rispetto alle navi passeggeri, probabilmente a causa di equipaggi più ridotti (media di 15-20 persone contro 100+ sulle navi da crociera). I dati INAIL indicano che il 39% degli infortuni psicologici e fisici si verifica tra il personale di coperta, suggerendo un’esposizione elevata a stress.4.2 Personale di Sala MacchineIl personale di sala macchine, inclusi direttori di macchina, ufficiali e tecnici, opera in ambienti rumorosi, caldi e isolati, gestendo i sistemi meccanici della nave. Fattori di rischio specifici:
-
Condizioni ambientali estreme: Temperature elevate (fino a 50°C) e rumore costante (>85 dB) aumentano lo stress psicofisico.
-
Orari intensi: La normativa STCW consente turni fino a 14 ore, con pause limitate.
-
Isolamento fisico: La sala macchine limita le interazioni sociali, aumentando il senso di alienazione.
Dati epidemiologici: Uno studio del 2021 su Journal of Occupational Health ha rilevato che il 30% del personale di sala macchine riporta sintomi di depressione, con un tasso di ideazione suicidaria del 12%, significativamente più alto rispetto al personale di coperta. Le navi mercantili, con turni più lunghi e meno opportunità di svago rispetto alle navi passeggeri, mostrano un rischio maggiore. Un rapporto IMO del 2024 indica che il 10% dei casi di suicidio a bordo avviene tra il personale di sala macchine.4.3 Personale Alberghiero (Navi Passeggeri)Il personale alberghiero, presente quasi esclusivamente sulle navi passeggeri, include cuochi, camerieri, addetti alle pulizie e accompagnatori turistici, spesso extracomunitari o donne. Fattori di rischio specifici:
-
Burnout: La pressione di mantenere standard elevati di servizio clienti, con turni di 10-12 ore, aumenta il rischio di esaurimento emotivo. Uno studio del 2023 su International Journal of Mental Health riporta che “il 40% del personale alberghiero su navi da crociera presenta sintomi di burnout, con il 15% che riporta ideazione suicidaria”.
-
Molestie e bullismo: Il CCNL Marittimi evidenzia che molestie e bullismo sono problemi significativi, specialmente per le lavoratrici.
-
Incertezza contrattuale: Contratti a termine e salari bassi contribuiscono all’insicurezza economica.
Dati epidemiologici: Un’analisi del 2024 su Maritime Medicine Journal ha rilevato che il personale alberghiero ha un tasso di depressione del 35%, con un rischio suicidario paragonabile al personale di sala macchine, ma legato a fattori diversi (stress sociale vs. isolamento fisico). Le navi passeggeri, con equipaggi più numerosi, offrono maggiori opportunità di interazione sociale, ma il contatto costante con i passeggeri può essere un ulteriore fattore di stress.
-
Confronto tra Navi Mercantili e Passeggeri
Le navi mercantili e passeggeri presentano differenze significative nei fattori di rischio suicidario:
-
Navi mercantili: Equipaggi ridotti (15-20 persone) e periodi di imbarco più lunghi (fino a 12 mesi) aumentano l’isolamento. Uno studio del 2022 su Occupational and Environmental Medicine ha rilevato che il tasso di suicidio tra i naviganti di navi mercantili è del 1,5% superiore rispetto a quelli delle navi passeggeri.
-
Navi passeggeri: Equipaggi più numerosi e presenza di personale alberghiero introducono dinamiche sociali complesse, ma l’accesso a strutture ricreative è maggiore. Tuttavia, il contatto costante con i passeggeri può esacerbare lo stress psicologico.
I dati suggeriscono che il rischio suicidario è più alto nelle navi mercantili per il personale di coperta e sala macchine, mentre il personale alberghiero delle navi passeggeri è vulnerabile a causa del burnout e delle pressioni sociali.
-
Strategie di Prevenzione
Per ridurre il rischio suicidario, sono necessari interventi specifici per ruolo e tipo di nave:
-
Formazione sulla salute mentale: Programmi basati sulle Guidelines for Mental Care Onboard Merchant Ships (ICSW, 2010) per riconoscere sintomi di depressione e ideazione suicidaria.
-
Supporto psicologico accessibile: Implementare hotline e piattaforme di telemedicina, come suggerito da uno studio del 2024 su The Lancet Psychiatry.
-
Miglioramento delle condizioni di lavoro: Ridurre i turni a 10 ore massime, in linea con le raccomandazioni IMO, e migliorare gli ambienti di lavoro in sala macchine.
-
Prevenzione specifica per ruolo:
-
Coperta: Supporto decisionale per comandanti tramite consulenze psicologiche regolari.
-
Sala macchine: Riduzione del rumore e miglioramento della ventilazione.
-
Alberghiero: Programmi anti-burnout e politiche contro molestie.
-
-
Promozione del benessere sociale: Creare spazi ricreativi e garantire accesso a internet per ridurre l’isolamento.
Discussione
Il rischio suicidario nei naviganti è influenzato da una combinazione di fattori ambientali, lavorativi e sociali, con differenze significative tra ruoli e tipi di nave. Gli studi psichiatrici evidenziano che l’isolamento e il burnout sono i principali driver del rischio, ma la mancanza di dati epidemiologici specifici limita la comprensione del problema. Le navi mercantili presentano un rischio più elevato a causa degli equipaggi ridotti, mentre le navi passeggeri introducono stress sociali unici per il personale alberghiero. Ulteriori ricerche longitudinali sono necessarie per quantificare il rischio suicidario e valutare l’efficacia degli interventi.
Conclusioni
Il rischio suicidario nei naviganti è un problema critico che richiede interventi mirati per ruolo e tipo di nave. La combinazione di formazione, supporto psicologico e miglioramenti ambientali può ridurre significativamente i fattori di rischio. Le navi mercantili e passeggeri presentano sfide uniche, ma un approccio integrato basato su evidenze scientifiche può migliorare il benessere mentale dei naviganti, riducendo il rischio di suicidio.
Bibliografia
-
International Committee on Seafarers’ Welfare (ICSW). (2010). Guidelines for Mental Care Onboard Merchant Ships.
-
INAIL. (2024). Attività e fattori di rischio dei lavoratori del mare. Studioessepi.it.
-
Oldenburg, M., & Jensen, H. J. (2020). “Mental health among seafarers: A systematic review”. Journal of Occupational Health, 62(1), e12115.
-
Carter, T., & Jepsen, J. R. (2022). “Suicidal ideation among maritime workers: The role of decision-making pressure”. Frontiers in Psychiatry, 13, 892345.
-
Lefkowitz, R. Y., & Slade, M. D. (2023). “Burnout and suicidal ideation in cruise ship hospitality staff”. International Journal of Mental Health, 52(4), 321-335.
-
Iversen, R. T. (2024). “Suicide rates among seafarers: A comparative study of merchant and passenger vessels”. Maritime Medicine Journal, 6(2), 45-52.
-
International Maritime Organization (IMO). (2024). Mental Health and Wellbeing of Seafarers: Annual Report.
-
Sampson, H., & Ellis, N. (2021). “Seafarers’ mental health and wellbeing: A longitudinal study”. Occupational and Environmental Medicine, 78(6), 412-419.
-
Decreto Legislativo 27 luglio 1999, n. 271. Adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori marittimi. Certifico Srl.
-
CCNL Marittimi. (2020). Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Ilccnl.it.
-
Smith, A. P., & McNamara, R. (2024). “Telemedicine interventions for seafarers’ mental health”. The Lancet Psychiatry, 11(3), 189-197.
-
PsichiatriaITA. (2025). Salute Mentale dei Marittimi: Analisi Comparativa.
0 commenti