C'e' un programma elettorale. Quali sono i punti significativi e le novita' rispetto al precedente triennio?
La SIP, proprio perche' e' la societa' che raggruppa la gran parte degli psichiatri italiani, non deve ogni volta fare cambiamenti epocali, ma rappresentare la continuita'. Nell'ultimo anno questo obiettivo e' stato raggiunto intorno ad alcuni punti quali: la formazione e l'aggiornamento degli psichiatri, l'editoria e la difesa dei principi della legge 180.
I due piu' importanti momenti politici sono: l'attenzione particolare alle situazioni regionali che una societa' come la nostra non puo' non avere, in modo che le politiche regionali, pur essendo autonome, siano confacenti al quadro della politica nazionale; l'altro punto e' che la SIP vorrebbe promuovere un confronto più assiduo con le societa' psichiatriche europee su temi come l'accesso alle cure, la prescrizione farmacologica, i diritti dei pazienti etc.
Pensa che questo confronto potrebbe portare a un'armonizzazione della legislazione a livello europeo dato che sui diritti umani del malato psichiatrico non vi e' uniformita' e, una volta tanto, e' l'Italia a essere avanti da questo punto di vista?
Naturalmente lo riteniamo possibile avendolo inserito nei punti del programma. Che poi sia effettivamente realizzabile dato che ogni nazione ha la sua autonomia, e' tutto da vedere. Sicuramente un'esperienza come quella italiana e una societa' scientifica come la nostra possono farsi promotrici di un confronto tra le leggi.
Secondo lei questo prossimo triennio sara' davvero quello che portera' a una riforma della 180?
Finche' i nostri soci vorranno essere rappresentati dal sottoscritto, mi muovero' certamente in questa direzione. La psichiatria non ha bisogno di una legge speciale, come prevedono le proposte di legge sinora presentate. Con la 180, recepita poi dalla 833, la psichiatria e' entrata nel SSN perche' la nostra e' una disciplina medica. Che poi la legislazione psichiatrica sia emendabile, suscettibile di miglioramenti, siamo d'accordo purche' questo avvenga nell'ambito della cornice della 833, cioe' della legge istitutiva del SSN.
L'unica cosa di cui la psichiatria non ha bisogno, e credo con questo di interpretare il sentimento della maggior parte degli psichiatri italiani, e' di avere una legge speciale come quella del 1904. Siamo disponibili a discutere e, a tal proposito, il consiglio direttivo ha prodotto due documenti, ma, ripeto, all'interno dei paletti posti dalla legge 833.
Qualora venissero promulgate leggi che non vanno in questa direzione, perche' nel diritto del legislatore, non potranno avere l'appoggio della SIP.
E' sorta una protesta, in rete, gentilissima ma precisa, a proposito del fatto che vi sono poche donne nel direttivo della SIP
Innanzitutto si cominciano ad avere gia' segretarie di sezioni regionali donne. Le donne sono in grado di potersi conquistare la SIP, se vogliono. Non dobbiamo certo regalargliela con interventi dall'alto che sarebbe poi un'operazione antidemocratica, antifemminista e antistorica.
Cosa si prevede di fare riguardo alla formazione degli operatori non psichiatri?
Inizialmente si pensava che gli ECM potessero cambiare la formazione, ma credo che la cosa piu' corretta sia organizzare all'interno dei DSM dei corsi di formazione in loco che coinvolgano tutte le figure professionali, magari invitando nelle sedi del Dipartimento i vari relatori.
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