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Intervista al prof. Marco Longo, Editor e Web Master della Telematic Review Psychomedia

3 Dic 12

Di FRANCESCO BOLLORINO

Quali sono le regole affinché l'eccesso d' informazione in Internet sia utile e non confusiva?

Affinché l'informazione non diventi confusiva dipende essenzialmente dal fruitore, si tratta di imparare a cercare argutamente tra quello che c'è in internet.
Tuttavia esiste anche una regola nell'editoria, quella di mettere le “cose” nel modo più ordinato possibile, secondo database semplici, e secondo me, senza immagini né movimento, e attraverso un motore di ricerca permettere all'utente di trovare quello che ricercare ed inoltre consentire l'espressione di una pluralità di opinioni. 

Non si corre il rischio di diventare o pensare di diventare tutti opinion leader?

Si può avere l'illusione di poterlo diventare, e se si posseggono gli strumenti tecnici adeguati, si può provare a farlo. Proprio per tale ragione ciò che conta veramente è il testo, i contenuti, piuttosto che la forma. Chi cerca i contenuti non si lascerà certamente “distrarre” dagli effetti televisivi su internet.

Ma la forma può non essere solo un modo per attrarre, può essere il contenuto stesso?

Se io devo esprimere un pensiero, quello che conta sono le parole, che lo esprimono, posso aggiungere foto, per migliorarne la visione, ma la sostanza non cambia.

In internet è immaginabile ogni cosa, è possibile fare psicoterapia?

Si, si possono fare gruppi di discussione, e probabilmente in futuro si potranno anche fare dopo un'opportuna sperimentazione, anche se penso che qualcuno già lo faccia, delle forme di psicoterapia, o meglio di aiuto on line.
Però bisogna stabilire prima alcune cose e cioè qual è il tipo di domanda che viene posta e bisogna anche fare emergere quale sia l'offerta, cioè perché alcuni psicologi e psicoterapeuti attualmente offrono tali servizi: è perché a loro piace giocare con i computer o invece perché hanno già fatto un'analisi della domanda e rispondono alle specifiche richieste, ma io ritengo ancora maggiormente probabile la prima ipotesi. Inoltre bisogna fare una sperimentazione adeguata e stabilite delle linee guida approvate dagli Ordini degli psicologi e degli psicoterapeuti per non creare un caos, dopo avere impiegato tante energie per creare un albo degli psicoterapeuti, non è possibile lasciare che on line succeda di tutto.

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