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Mindtunes – Una testa musicale

12 Dic 13

A cura di Matteo Balestrieri

La musica è prodotta dalla mente attraverso la mediazione dell’attività motoria. Ma esiste una musica solamente mentale? Ossia, le emozioni possono produrre onde cerebrali traducibili in melodie, ritmi e accordi musicali? In base ad alcuni siti della rete, la tecnologia Mindtunes riuscirebbe a farlo. “Con Mindtunes, il sistema legge le emozioni, le traduce in onde cerebrali e da lì le trasforma in onde sonore” spiega Julien Castet, esperto in neurotecnologie che ha ideato e realizzato il sistema. Se si va però ad approfondire, la questione è un po’ diversa. Quello che succede è che Mindtunes permette di misurare le emozioni e di elaborarle con un software che le traduce in brani di musica elettronica, generalmente dubstep. Devo dire che io sono abituato alle sonorità dubstep grazie alla passione del giovane di casa, ma non saprei dire altro che si tratta di musica elettronica, aggiungendo – se proprio volessi darmi un tono – che deriva dalla scena “Garage” londinese.


Ma questo non è rilevante, se non per dire che è attraverso la manipolazione elettronica della musica che si arriva al brano finale. Mindtunes utilizza interfacce cervello-computer (BCI) che permettono agli utenti di inviare comandi al computer attraverso la loro attività cerebrale, misurata con una sorta di elettroencefalogramma (EEG). Progettare un BCI per Mindtunes ha coinvolto diverse competenze, di informatica, neuroscienze, psicologia, elettronica e musica. Non si tratta perciò di musica prodotta letteralmente dalla mente o dal cervello, quanto invece di musica che può essere modulata attraverso il rilevamento delle emozioni, non solo misurando l'attività elettrica sul cuoio capelluto, ma anche leggendo le espressioni facciali (lo sguardo, il rilassamento muscolare, il sorriso o il movimento degli occhi). Se con la chitarra elettrica il suono può essere modificato grazie all’utilizzo della pedaliera, con il sistema sviluppato da Castet (e da DJ Fresh, musicista molto noto sulla scena British) basterà variare la durata di un sorriso per modificare la musica. Ogni rilevazione è collegata con un input musicale per riprodurre clip, filtri, delay, flanger, ecc. Questa mappatura può essere adattata al soggetto in relazione ai suoi vincoli fisici e ai suoi gusti musicali.


DJ Fresh ha detto: “Fin da bambino ho sempre pensato che sarebbe stato incredibile comporre musica, utilizzando solo la mente. Questa tecnologia permette a persone che non possono muoversi di esprimere la loro creatività e di fare musica, sfruttando esclusivamente il potere della propria mente. Ti dà l’idea del potere creativo delle persone e di ciò che possono fare, se solo gli viene data l’opportunità.” Con la realizzazione del progetto Mindtunes, tre persone disabili sono state in grado di creare un proprio brano dubstep, ora in vendita su I-Tunes. Il progetto è stato promosso dalla “Queen Elizabeth Foundation for Disabled Children” e i ricavi delle vendite del brano vanno alla fondazione.
Mindtunes, come altri sistemi BCI, è quindi uno strumento molto promettente per permettere alle persone gravemente disabili di comunicare ed essere creative, pur non potendosi muovere. Avevo fantasticato in un primo momento che con Mindtunes si potesse rilevare l’attività cerebrale, similmente a quanto accade con la Risonanza Magnetica funzionale. In realtà, ho capito che Mindtunes è un diretto sviluppo della tecnologia biofeedback. La terapia con biofeedback è utilizzata per misurare un vasto insieme di funzioni fisiologiche, tra cui i ritmi elettroencefalografici, la tensione muscolare dei muscoli striati, la temperatura cutanea, l’attività elettrodermica, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, il pH gastrico, l’attività intestinale, nonché l’erezione del pene. Le funzioni più utilizzate sono però limitate alla tensione muscolare, la vasocostrizione periferica e l'attività elettrodermica. Attraverso lo strumento del biofeedback vengono monitorati i cambiamenti fisiologici e il soggetto è chiamato a modificarli guardando l’effetto che le proprie emozioni producono su uno schermo. Con Mindtunes il concetto è lo stesso, ma l’obiettivo è opposto: non il controllo delle emozioni, ma la liberazione controllata e creativa. E’ comunque affascinante pensare ad un biofeedback musicale. Tutto questo è molto interessante e ricco di sviluppi pratici, ma che bello era pensare alla nostra testa come a un carillon generatore di musica!

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1 commento

  1. Luigi Starace

    Veramente interessante @:-)
    Veramente interessante @:-)

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