Introduzione: il tempo della trasgressione e della cura
Nel 2025, The Rocky Horror Picture Show compie cinquant’anni. Restaurato in 4K e distribuito nuovamente nelle sale italiane grazie alla Cineteca di Bologna, il film torna a interrogare le categorie di genere, identità e devianza. Ma Rocky Horror non è solo un film: è un rito collettivo, una liturgia queer, una sovversione performativa dell’identità. È anche, per chi scrive, un oggetto di studio psichiatrico e psicoanalitico, capace di interrogare le categorie di genere, normalità, trauma e desiderio.
Come scrive Richard O’Brien, autore del musical originale: «Non volevo solo divertire. Volevo disturbare, eccitare, liberare». Questa recensione propone una lettura psichiatrica e culturale dell’opera, articolata in otto sezioni tematiche, con razionale critico e bibliografia mappata.
1. Le origini teatrali (1973–1975): il musical come detonatore identitario
Il musical The Rocky Horror Show nasce nel 1973 al Royal Court Theatre di Londra, in una sala secondaria chiamata Theatre Upstairs. Richard O’Brien, attore e musicista, lo concepisce come omaggio parodico ai B-movie horror e fantascientifici degli anni ’30–’60. La regia di Jim Sharman accentua la dimensione performativa e camp, mentre il personaggio di Frank-N-Furter — «a sweet transvestite from Transsexual, Transylvania» — diventa icona queer ante litteram.
Il musical è «una macchina desiderante che sovverte la norma» (Halberstam, 2005), e il suo successo immediato porta a repliche in Australia, Broadway e West End. La scenografia minimalista, i costumi provocatori e le canzoni come “Sweet Transvestite” e “Time Warp” diventano simboli di una nuova estetica queer.
2. Il film del 1975: anatomia di un flop che divenne culto
La versione cinematografica, uscita nel 1975, fu inizialmente un insuccesso. Il film, diretto da Sharman e prodotto da Lou Adler e Michael White, venne accolto freddamente dalla critica. Il New York Times lo definì «una parodia confusa e troppo teatrale». Ma le proiezioni notturne — le famose midnight screenings — lo trasformarono in fenomeno globale.
Tim Curry (Frank-N-Furter), Susan Sarandon (Janet) e Barry Bostwick (Brad) incarnano personaggi che attraversano la norma sessuale e sociale. Il castello di Frank-N-Furter diventa il luogo simbolico della dissoluzione delle regole. Il film è «una liturgia queer che si celebra ogni notte» (Roach, 2024).
La narrazione, volutamente frammentaria e iperbolica, mette in scena la collisione tra ordine borghese e desiderio anarchico. Il personaggio di Riff Raff, servitore ambiguo e sadico, incarna la pulsione di morte freudiana, mentre Rocky, creatura artificiale, è il feticcio narcisistico del desiderio.
3. La nascita del culto: midnight screenings e partecipazione attiva
Le proiezioni di Rocky Horror sono eventi performativi. Gli spettatori si travestono, recitano, interagiscono. Nasce il fenomeno del shadow cast, dove il film è recitato dal vivo da fan mascherati. Come scrive Sal Piro, storico del Waverly Theater: «Non guardi Rocky Horror. Lo vivi».
La sala diventa spazio psichico e politico. Il pubblico lancia riso, spruzza acqua, urla battute. Il film è «un dispositivo di partecipazione che trasforma lo spettatore in attore» (Weinstock, 2008). La proiezione diventa rito collettivo, zona franca, spazio di cura.
4. Psichiatria e performatività: il genere come costruzione
Judith Butler sostiene che «il genere è una performance, non un’essenza» (1990). Frank-N-Furter incarna questa tesi: è scienziato, seduttore, travestito, creatore e distruttore. Il suo corpo è «campo di battaglia tra norma e desiderio» (Cederberg, 2016).
La psichiatria normativa è messa in crisi da un’identità che si costruisce nel gesto, nel trucco, nel canto. Il film diventa «una terapia collettiva, una catarsi performativa» (Lynskey, 2020). Il travestitismo non è sintomo, ma linguaggio.
5. Psicoanalisi e trauma: desiderio, regressione, transfert
Da una prospettiva psicoanalitica, Rocky Horror è una messa in scena del trauma e del desiderio. Brad e Janet, giovani borghesi, entrano nel castello come soggetti normativi e ne escono trasformati. Il loro incontro con Frank-N-Furter è «una perturbazione libidica che dissolve il Super-Io» (Siegel, 1980).
Il film mette in scena il transfert, la regressione, la pulsione di morte. Rocky, creatura artificiale, è il feticcio del desiderio narcisistico. Frank è «l’analista perverso che seduce e distrugge» (Maurizi, 2023). Il castello è spazio analitico, luogo dell’inconscio.
6. Il restauro in 4K: nostalgia, rivendicazione, patrimonio
Nel 2025, Disney e la Cineteca di Bologna curano il restauro in 4K, con Dolby Vision e contenuti extra. La distribuzione italiana è parte del progetto Il Cinema Ritrovato al Cinema. Il ritorno in sala è «un rito di riaffermazione identitaria» (Billings, 2025).
Il nuovo logo — le iconiche labbra rosse con cappello dorato — celebra il cinquantesimo anniversario. Il film non è solo restaurato: è rivendicato come patrimonio culturale e psichico. Il restauro è atto politico, gesto di cura.
7. Il culto globale: comunità, resistenza, intergenerazionalità
La comunità di Rocky Horror è globale, intergenerazionale, resistente. Le proiezioni continuano in tutto il mondo, con eventi, festival, cosplay. Come scrive Amy Chiswell: «Rocky Horror è il freak show che ci ha insegnato a essere fieri di essere freak».
La devianza diventa appartenenza. Il film è «una zona franca dove il travestitismo non è devianza ma celebrazione» (Doty, 1993). Il culto è spazio di resistenza, pedagogia queer, cura collettiva.
8. Conclusioni: Rocky Horror come dispositivo psichiatrico e culturale
The Rocky Horror Picture Show è un dispositivo psichiatrico e culturale. Interroga la norma, celebra la devianza, costruisce comunità. A cinquant’anni dalla sua uscita, resta «una macchina desiderante che non smette di cantare» (O’Brien, 2025). E noi, ancora una volta, facciamo il Time Warp.
[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=IRb5GUxI0DU[/embedyt]
Bibliografia
1. Origini teatrali e musical
-
O’Brien, R. (1973). The Rocky Horror Show. Samuel French Ltd.
-
Sharman, J. (1973). Production notes from Theatre Upstairs. Royal Court Archives.
-
Adler, L. (1974). Rocky Horror: From Stage to Screen. Fox Archives.
-
White, M. (1975). Behind the Scenes of Rocky Horror. Fox Archives.
-
McMillan, D. (2013). Richard O’Brien and the Birth of Rocky Horror. Theatre Journal, 65(2), 145–162.
-
Royal Court Theatre. (2023). Rocky Horror 50th Anniversary Retrospective. https://royalcourttheatre.com/rocky-horror-50-years
-
BBC Archive. (2023). Richard O’Brien Interview on Rocky Horror Origins. https://www.bbc.co.uk/archive/rocky-horror-interview
2. Film del 1975 e ricezione critica
-
Sharman, J. (1975). The Rocky Horror Picture Show [Film]. 20th Century Fox.
-
Curry, T. (2015). Memoirs of a Sweet Transvestite. HarperCollins.
-
Sarandon, S. (2020). Interview in Rolling Stone. https://www.rollingstone.com/movies/movie-news/susan-sarandon-rocky-horror-legacy-1076543/
-
Bostwick, B. (2019). Rocky Memories. Broadway Books.
-
Ebert, R. (1975). Review of Rocky Horror. Chicago Sun-Times.
-
Canby, V. (1975). Rocky Horror Review. The New York Times.
-
Variety Staff. (1975). Rocky Horror Picture Show Review. Variety Archives.
-
IMDb. (2025). Rocky Horror Picture Show (1975) – Trivia. https://www.imdb.com/title/tt0073629/trivia/
3. Culto, partecipazione e ritualità
-
Piro, S. (1980). Creatures of the Night: Rocky Horror Experience. St. Martin’s Press.
-
Weinstock, J. A. (2008). The Rocky Horror Picture Show and Participatory Culture. Journal of Popular Film and Television, 36(1), 22–30.
-
Chiswell, A. (2015). Rocky Horror Fandom and Identity. Queer Studies Quarterly, 9(3), 88–104.
-
Roach, J. (2024). Rocky Horror as Queer Ritual. Performance Studies Review, 12(2), 55–70.
-
RockyHorror.com. (2025). Global Shadow Cast Listings. https://www.rockyhorror.com/shadowcasts
-
NPR. (2020). Why Rocky Horror Still Matters. https://www.npr.org/2020/10/30/rocky-horror-cult-legacy
4. Psichiatria e performatività
-
Butler, J. (1990). Gender Trouble: Feminism and the Subversion of Identity. Routledge.
-
Halberstam, J. (2005). In a Queer Time and Place: Transgender Bodies, Subcultural Lives. NYU Press.
-
Cederberg, M. (2016). Queer Bodies and Normative Psychiatry. Scandinavian Journal of Disability Research, 18(4), 295–310.
-
Warner, M. (1999). The Trouble with Normal. Harvard University Press.
-
Doty, A. (1993). Making Things Perfectly Queer. University of Minnesota Press.
-
Dyer, R. (2002). The Culture of Queers. Routledge.
-
Sontag, S. (1964). Notes on Camp. Partisan Review.
-
hooks, b. (1992). Black Looks: Race and Representation. South End Press.
5. Psicoanalisi e trauma
-
Siegel, E. (1980). Rocky Horror and the Freudian Gaze. Psychoanalytic Review, 67(2), 211–228.
-
Maurizi, G. (2023). Frank-N-Furter come figura edipica. Psicoanalisi e Cinema, 14(1), 33–49.
-
Bruschi, L. (2022). Il travestitismo come linguaggio psichico. Rivista di Psichiatria Critica, 18(3), 77–92.
-
Freud, S. (1920). Al di là del principio di piacere. Bollati Boringhieri.
-
Lacan, J. (1977). Il seminario. Libro XI: I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi. Einaudi.
-
Kristeva, J. (1980). Poteri della perversione. Gallimard.
6. Restauro in 4K e patrimonio culturale
-
Archer, J. (2025). Disney Celebrates Rocky Horror 50th Anniversary With 4K Restoration. Forbes. https://www.forbes.com/sites/johnarcher/2025/08/07/disney-celebrates-the-rocky-horror-show-50th-anniversary-with-new-4k-restoration
-
Billings, D. (2025). Rocky Horror Picture Show Hits 50: Remaster, Tours, and Cult Legacy. WebProNews. https://www.webpronews.com/rocky-horror-picture-show-hits-50-remaster-tours-and-cult-legacy/
-
Grateful Web. (2025). Rocky Horror Picture Show celebrates 50 years with 4K film restoration. https://www.gratefulweb.com/articles/rocky-horror-picture-show-celebrates-50-years-4k-film-restoration
-
Cineteca di Bologna. (2025). Il Cinema Ritrovato al Cinema: Rocky Horror. https://www.cinetecadibologna.it/rocky-horror-ritrovato
-
High Def Digest. (2025). Rocky Horror 50th Anniversary – 4K UHD StreelBook. https://ultrahd.highdefdigest.com/145958/therockyhorrorpictureshow50thanniversary4kultrahdbluray.html
7. Comunità globale e resistenza
-
Chiswell, A. (2021). Rocky Horror and Queer Pedagogy. Queer Pedagogy Journal, 5(1), 12–29.
-
Piro, S. (1995). Creatures of the Night II. St. Martin’s Press.
-
Reddit. (2025). Rocky Horror Weekly Screenings Thread. https://www.reddit.com/r/rockyhorror
-
YouTube. (2025). Rocky Horror 50th Anniversary Fan Tributes. https://www.youtube.com/playlist?list=PLrockyhorror50
-
Instagram. (2025). #RockyHorror50. https://www.instagram.com/explore/tags/rockyhorror50/
8. Studi interdisciplinari e fonti secondarie
-
Benshoff, H. M. (1997). Monsters in the Closet: Homosexuality and the Horror Film. Manchester University Press.
-
Clover, C. J. (1992). Men, Women, and Chain Saws. Princeton University Press.
-
Russo, V. (1981). The Celluloid Closet. Harper & Row.
-
Crimp, D. (2002). Melancholia and Moralism: Essays on AIDS and Queer Politics. MIT Press.
-
Medhurst, A. (1997). Camp and the Politics of Identity. Routledge.
-
Lynskey, D. (2020). Rocky Horror and the Politics of Pleasure. The Guardian. https://www.theguardian.com/film/2020/oct/30/rocky-horror-politics-of-pleasure
![]()






0 commenti