Gerhard Wittenberger, Christfried Tögel (Hg)
Die Rundbriefe des “Geheimen Komitees” – Nachtragsband: 1927–1936
Psychosozial Verlag, 2023. € 36,90
Questo interessante volume di carattere storiografico esce nell’ambito della collana Bibliothek der Psychoanalyse curata da Hans-Jürgen Wirth, inserendosi in quel filone di ricerca e approfondimento che, da sempre, caratterizza una parte degli analisti, degli appassionati di storia della psicoanalisi e degli storici in senso lato.
Lo scopo della Bibliothek der Psychoanalyse è quello di creare un forum di ampia discussione, al di là della psicoanalisi clinica, orientandosi verso una prospettiva storica e culturale della disciplina, inserita nei contesti geografici, culturali e ambientali che ne hanno visto gli sviluppi. Questa collana ha così dato spazio alla riscoperta di classici della psicoanalisi, riproponendo le opere di importanti esponenti, da Karl Abraham (di cui, nel dicembre 2025, ricorrerà il centenario della morte) a Siegfried Bernfeld, da Sándor Ferenczi a Otto Rank, puntando anche all’approfondimento dello specifico contributo di Sigmund Freud non solo come analista ma anche come persona.
Nel suo complesso, i testi pubblicati nella Bibliothek der Psychoanalyse vogliono contribuire a recuperare gli aspetti umanistici e psicologici della disciplina, alimentare il confronto con le discipline limitrofe e con le molte forme di psicoterapia oggi esistenti, e proseguire nel dibattito sullo statuto epistemologico della psicoanalisi – o delle psicoanalisi, al plurale!
In questo quadro il volume a cura di Gerhard Wittenberger e Christfried Tögel prende in esame le famose “lettere circolari” del Comitato Segreto nel periodo 1927-1936 – nel testo, oltre alle pagine introduttive e alle lettere, sono riportate le liste di abbreviazioni, l’elenco delle persone citate, e un utile apparato di note che accompagna il lettore pagina dopo pagina.
Tra le molte questioni che sono discusse emerge il problema della cosiddetta “analisi laica”, cioè la psicoanalisi condotta da non medici, di cui si discusse a lungo, e non senza contrasti, nel corso del decimo congresso internazionale svoltosi a Innsbruck nel 1927. Ne uscì una formulazione di compromesso tra i pareri espressi dagli americani, gli olandesi e i viennesi. Ma nelle Rundbriefe si affrontano numerosi problemi – non ultimo il nascente nazionalsocialismo – e si aprono con un messaggio di speranza a firma di Ernest Jones nella missiva del 15 ottobre 1927: “Cari colleghi e amici, in questa prima lettera del nostro nuovo gruppo porgo i miei più calorosi saluti a tutti voi ed esprimo la speranza, con ogni aspettativa che si realizzi, che faremo molto lavoro utile insieme in completa armonia” (p. 9). E, con queste prime parole, si entra subito nel vivo delle questioni della IPV – Internationale Psychoanalytische Vereinigung (l’Associazione Psicoanalitica Internazionale): dal lavoro sull’Index Psycho-Analyticus, alla traduzione (dal tedesco all’inglese) dei Selected Papers di Karl Abraham; dagli spinosi problemi inerenti il training e, più in generale, la formazione per diventare psicoanalisti (in cui Max Eitingon avrò un ruolo così importante), alla fondazione dei gruppi locali di analisti; dalla traduzione in inglese delle opere di Freud, all’organizzazione dei congressi internazionali, fino all’istituzione del James Glover Memorial Fund – dopo la morte di James Glover, suo fratello Edward Glover (1888-1972) assunse su di sé le attività che svolgeva James e giocò un ruolo preminente nell’ambito delle Controversial Discussions (soprattutto negli anni 1942-1944) che videro opporsi a Londra i sostenitori di Anna Freud contro quelli di Melanie Klein (situazione dalla quale scaturì il gruppo degli Indipendenti che annoverava, tra gli altri, Donald W. Winnicott, Michael Balint e Marion Milner) – vedi Pearl King, Riccardo Steiner, The Freud/Klein Controversies in the British Psycho-Analytical Society, 1941—5 (Routledge, London, 1991).
A questa prima, breve lettera di Jones segue una di Eitingon e così via, in un dialogo a distanza che si snoda per mesi e anni sulla base di quel Comitato Segreto che era stato fondato da Sigmund Freud nel 1912 al fine di difendere la psicoanalisi e il suo progetto; comitato inizialmente costituito da Karl Abraham, Sándor Ferenczi, Otto Rank, Ernest Jones, Max Eitingon e Hanns Sachs, successivamente integrato da Anna Freud (vedi, ad esempio, Phylliss Grosskurth, The secret ring. Toronto, McFarlane,Walter & Ross, 1991). Le lettere circolari che hanno caratterizzato il Comitato Segreto fino al suo scioglimento nel 1927 sono in realtà continuate anche in anni successivi, come dimostra questa pubblicazione.
Navigando tra queste pagine si possono ripercorrere argomenti antichi ma sempre attuali – e non solo nelle società psicoanalitiche – come gli indirizzi di politica interna e le risposte da dare alle critiche esterne, la formazione e, prima ancora, la scelta degli analisti, la gestione dei fondi e delle varie pubblicazioni (periodici e collane di libri), facendo emergere lo stile di ciascun membro e facendo intuire anche cose non esplicitamente scritte ma solo accennate.
Naturalmente emergono anche questioni attinenti al potere, alla gestione, al prestigio, allo status, non meno che preoccupazioni nei riguardi della pratica clinica, del comportamento di certi colleghi (comprese simpatie e antipatie, colleganze, alleanze e rivalità) e riflessioni sullo sviluppo delle idee analitiche che, già allora, si andavano ampiamente differenziando.
In effetti, nelle grandi biografie psicoanalitiche – pensiamo alla prima, naturalmente, di Alfred Ernest Jones (Glamorgan, 1 gennaio 1879 – Londra, 11 febbraio 1958), e alle successive – ad esempio, quelle di Fine R. (1979), Storia della psicoanalisi. (Tr. it. Boringhieri, Torino, 1982), Peter Gay (1988), Freud. Una vita per i nostri tempi (Tr. it.: Bompiani, Milano, 1988), e Zaretsky E. (2004), I misteri dell’anima. Una storia sociale e culturale della psicoanalisi (Tr. it.: Feltrinelli, Milano, 2006) – tutti questi temi sono presenti, con approfondimenti e sfumature diverse, ma comunque emergenti.
Il lettore, consultando le varie lettere, potrà essere incuriosito da diversi passaggi: tra questi, esemplificativamente, l’annuncio inviato a Jones da parte dello psichiatra, professor Kiyoyasu Mauri (1886-1953) della Imperial University Sendai del Giappone, di aver fondato una associazione locale di psicoanalisi con dodici membri (p. 179); l’accorato appello di Sigmund Freud per salvare la casa editrice psicoanalitica internazionale – “invito quindi ad esercitare il vostro buon senso analitico proponendo di assistere la Verlag…” (p. 116), cioè la Internationalen Psychoanalytischen Verlag.
Questa raccolta di settantasei missive (tutte in tedesco con alcune eccezioni in lingua inglese a firma di Ernest Jones) egregiamente curata da Gerhard Wittenberger (vedi di questo autore, “The circular letters (Rundbriefe), as a means of communication of the ‘secret committee’ of Sigmund Freud”. International Forum of Psychoanalysis, 5, 111–121, 1996) e Christfried Tögel costituisce una miniera per il lettore appassionato, ma anche per il clinico che desidera meglio comprendere le origini (almeno uno spicchio delle origini) del Movimento Psicoanalitico Internazionale – vedi S. Freud S. (1914), Per la storia del Movimento Psicoanalitico. (Tr. it.: OSF, vol. VII. Boringhieri, Torino, 1975).
In conclusione, una parola sugli autori: Gerhard Wittenberger è psicoanalista presso l’Istituto Alexander Mitscherlich di Kassel e opera come supervisore, analista di gruppo, formatore per le dinamiche di gruppo e conduttore di gruppi Balint.
Christfried Tögel ha pubblicato più di 150 lavori sulla storia della psicoanalisi, tra cui diversi carteggi di Freud (diversi suoi importanti studi – tra cui Freuds Wien. Eine biografische Skizze nach Schauplätzen, del 2015, sono stati pubblicati dalla Psychosozial Verlag). È stato responsabile della catalogazione e della riorganizzazione degli archivi dei musei Freud di Vienna e Londra. Dal 2001 al 2015 è stato direttore del Sigmund-Freud-Zentrums e dal 2004 al 2015 direttore del SALUS-Instituts di Magdeburgo.
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