Pier FrancescoGalli, storico direttore della rivista Psicoterapia e scienze umane,sostiene che, a partire dai testi fondamentali, l'evoluzione del pensieropsicoanalitico si è essenzialmente sviluppata attraverso papers,singoli articoli più che attraverso la redazione di trattati.
Ciòè avvenuto per la natura, strettamente connessa all'attivitàclinica e conseguentemente il naturale divenire, dell'elaborazione anchedelle teorie metapsicologiche del funzionamento della psiche.
Ne sono testimonianzanon solo i lavori di Freud, in cui il riferimento alla pratica terapeuticaè costantemente presente ma anche i contributi successivi di maestricome Kohut, Searles o Winnicott, per fare alcuni nomi, i cui libri sonoin realtà una collezione ragionata di articoli precedentemente pubblicatio in ogni caso pensati come singoli contributi, segnapasso di un pensieroin costante evoluzione, ininterrottamente reificato nella prassi terapeutica.
A distanzadi un secolo dalla pubblicazione rivoluzionaria de "L'interpretazionedei sogni" si può affermare che la psicoanalisi sia una scienzamatura al cui interno il lavoro d'elaborazione scientifica abbia i caratteridi quella che Thomas Khun definisce una ricerca "cumulativa", rifacentesicioè a "paradigmi" consolidati.
Rientra inquesta categoria il lungo itinerario scientifico e terapeutico testimoniatodalla raccolta di scritti che lo psicoanalista torinese Franco Borgognoha recentemente pubblicato per i tipi di Bollati Boringhieri in un volumedal titolo significativo di "Psicoanalisi come percorso".
Lungi dall'attribuirleuna connotazione negativa, Kuhn, nel libro "La tensione essenziale", sottolineacome il lavoro paradigmatico, l'approfondimento cioè, di tematicheproprie di una disciplina scientifica, all'interno di canoni consolidati,rappresenti la base di un serio lavoro di ricerca, di cui il bel volumedi Borgogno rappresenta una testimonianza classica, mi piacerebbe usarenella sua accezione più alta il termine "normale", all'interno diun percorso di rivisitazione e ripensamento di una teoria saldamente possedutae per ciò stesso punto di partenza e spunto per riletture personali,molto utili per il lettore.
È questala caratteristica peculiare del testo: come dice il titolo, si tratta diun percorso intellettuale che, partendo da Freud e passando per Bion sisofferma non casualmente credo su due autori oggi molto attuali quali SandorFerenczi e Paula Heiman, singolarmente legati fra loro dalla figura diMelanie Klein, che dall'uno fu analizzata in Ungheria e dell'altra fu analistain Inghilterra.
Ferenczie la Heiman derivano la loro attualità dall'attenzione da loro dataal rapporto paziente-terapeuta e agli aspetti controtransferali del lavoroanalitico, ovvero ai sentimenti che il rapporto con l'analizzato suscitanel terapeuta, quali elementi fondanti la prassi terapeutica psicoanaliticache, se ora vengono considerati dati acquisiti, debbono al lavoro pionieristicoe all'epoca, forse, non completamente compreso nella sua portata, dei dueautori la loro prima messa a punto teorica.
Il libropropone la rivisitazione di questi ed altri temi, filtrata attraverso l'esperienzaclinica dell'autore, questo taglio rende il testo di sicuro interesse perquanti vogliano accostarsi ad un percorso culturale e terapeutico in fiericontinuo, in una dialettica in cui le basi consolidate di un sapere condivisosi confrontano con la realtà quotidiana del rapporto con il dolorementale.
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