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Competenze e Poteri del Sindaco di Città Metropolitana in Materia Sanitaria, Sociale e Sociosanitaria

28 Apr 25

A cura di Emilio Robotti

Il Sindaco (o la Sindaca) della Città Metropolitana è una delle figure istituzionali più rilevanti nell’ambito della governance locale, soprattutto in un contesto caratterizzato da crescenti esigenze in termini di salute pubblica, coesione sociale e gestione integrata dei servizi sociosanitari. La normativa sulle autonomie locali e la crescente complessità delle città hanno ridefinito negli anni le competenze sindacali, ma oggi ancor più è necessario un approccio multidisciplinare e una capacità gestionale dell’amministratore locale orientata sia all’emergenza, sia soprattutto alla pianificazione strategica: costruire il domani è costruire l’oggi e consente di gestire le situazioni di emergenza nel modo migliore possibile.

Questo scritto si propone di esporre in modo conciso e sistematico le funzioni e i poteri attribuiti al Sindaco metropolitano, con particolare riferimento alle aree sanitaria, sociale e sociosanitaria, evidenziandone le implicazioni operative.

Competenze sanitarie

Il Sindaco (o la Sindaca) è responsabile della salute dei suoi cittadini e cittadine.

In qualità di autorità sanitaria locale, il Sindaco metropolitano esercita una serie di competenze che vanno dalla gestione delle emergenze sanitarie alla vigilanza igienico-sanitaria. Le ordinanze contingibili e urgenti del Sindaco, ad esempio, rappresentano uno strumento fondamentale per affrontare situazioni critiche come epidemie o crisi ambientali con interventi rapidi ed efficaci. Ma anche al di fuori delle crisi ed emergenze, nella gestione ordinaria della città, il Sindaco in quanto massima autorità sanitaria sul territorio comunale, svolge un ruolo di raccordo con le Aziende Sanitarie Locali (ASL) e le autorità regionali, contribuendo alla definizione delle politiche sanitarie territoriali e garantendo la coerenza degli interventi con le linee guida nazionali.

A questo punto, forse, è utile precisare che il diritto alla salute ha ormai, nel sistema dei Diritti Umani, nel nostro ordinamento nazionale ed in quello internazionale, un’importanza centrale e un’ampiezza che va ben oltre la concezione del diritto alla cura ed ai farmaci: comprende la salute (umana, ma anche degli animali, degli ecosistemi), cibo, acqua, energia, ambiente ecc. e le interconnessioni tra tutti questi fattori. Un approccio, quindi, multidisciplinare: è il concetto di “One Health1.

Proseguiamo con le

Competenze in materia sociale

La normativa italiana, coerentemente con l’approccio “One Health”, comprende necessariamente tra le competenze e le funzioni del Sindaco (o della Sindaca) anche i servizi sociali e sociosanitari.

Parliamo di un sistema di welfare integrato, nel quale il ruolo del Sindaco (o della Sindaca) è fondamentale non solo per la salute e per l’assistenza sociale, ma per la promozione del benessere della comunità, attraverso la pianificazione e la gestione di servizi per i tutti i residenti, volti anche a sostenere anche le fasce più vulnerabili della popolazione.

Un diritto alla salute, al welfare, cioè al benessere, per tutti e tutte: se non sono di tutti, non chiamateli diritti, ma chiamateli privilegi, come diceva Gino Strada.

Che servano i diritti e non i privilegi, è certamente ancor più vero per quanto riguarda il diritto alla salute, come ci ha insegnato (e rischiamo di dimenticare) anche l’epidemia di Covid 19.

Le politiche sociali delle città metropolitane si concentrano su interventi per la lotta alla povertà, l’inclusione sociale e la tutela dei diritti fondamentali (o per usare il termine corretto a livello scientifico da diversi decenni, dei diritti umani: un termine scientifico, che non piace in genere ai conservatori ed è, in quanto scientifico forse, addirittura aborrito dalla destra sovranista).

In breve, il Sindaco favorisce l’integrazione delle minoranze, la protezione dei minori e il supporto alle famiglie in difficoltà, collaborando attivamente con il terzo settore e comunque con le organizzazioni della società civile per sviluppare risposte efficaci e sostenibili come, ad esempio:

Programmi di contrasto alla povertà urbana;

Progetti di inclusione sociale per migranti e rifugiati, ma anche per altre fragilità come, ad esempio, gli anziani soli;

Interventi per la tutela dei minori;

Politiche per la disabilità;

Azioni di contrasto alla violenza di genere.

Proseguiamo con le

Competenze Sociosanitarie

Il settore sociosanitario rappresenta un’area di confine tra la sanità ed il welfare, dove il Sindaco di Città Metropolitana svolge una funzione cruciale di coordinamento e integrazione dei servizi. La promozione di modelli di assistenza integrata, in particolare per gli anziani, le persone con disabilità e i malati cronici, è uno degli obiettivi principali. A ciò si aggiunge il compito di monitorare l’efficacia delle politiche implementate, garantendo la qualità dei servizi e favorendo una cultura della prevenzione e della promozione della salute.

Ma, a ben vedere, i confini tra sanità, socio sanitario e welfare sono tracciati nella normativa; ma un approccio integrato e volto al benessere della popolazione in stile “One Health” impone di superare questi confini.

Conclusione

Le competenze e i poteri del Sindaco di Città Metropolitana in materia sanitaria, sociale e sociosanitaria evidenziano la centralità di questa figura nella definizione delle politiche pubbliche locali. La complessità del presente, l’invecchiamento della popolazione, le emergenze sanitarie globali, la multiculturalità, impongono oggi ancor più di ieri un approccio integrato, multidisciplinare, con ampia partecipazione della popolazione cittadina e una forte capacità di guida della città. Il Sindaco (o la Sindaca) non è solo amministratore, ma attore strategico nella costruzione di comunità cittadine, resilienti e, soprattutto, inclusive.

E’ scientificamente accertato che si gode di migliore salute e di aspettativa di vita migliore in certe zone piuttosto che in altre delle città, in base a molti fattori. Che non sono solo la maggiore o minore distanza, ad esempio, da industrie inquinanti, ma sono il reddito (se non ho risorse mi curerò meno), il livello di istruzione (meno istruito sono, meno strumenti ho per comprendere i miei bisogni di salute), la presenza maggiore o minore di servizi di vario tipo: ad esempio, dalla raccolta e gestione dei rifiuti per quanto riguarda igiene urbana e inquinamento; i trasporti: se non sono efficienti e/o troppo costosi, avrò più difficoltà non solo ad andare al lavoro, ma a curarmi, ad istruirmi, a fare sport); gli impianti sportivi; le scuole, le aree verdi, spazi per bambinə e anzianə, servizi sanitari e sociosanitari… se tutto questo (e altro ancora) non ci sarà, non vivrò in una città sana.

Per fare un esempio di come le competenze in materia sanitaria del sindaco siano trasversali al diritto alla salute, basta pensare alla città dei quindici minuti e alla città dei trenta km all’ora.

La città dei 15 minuti, dove tutti i servizi essenziali della vita cittadina (non solo sanitari e socio sanitari, ma scuole, impianti sportivi, negozi ecc.) sono al massimo a 15 minuti di distanza. Senza dimenticare i servizi di prossimità, che vanno incontro a chi è più fragile.

La città dei 30 km all’ora, dove si riduce lo spazio necessario per la circolazione dei veicoli sulla carreggiata stradale e diventa possibile recuperare spazio per allargare i marciapiedi, creare ciclabili, aumentare gli spazi verdi anche per l’adattamento al clima e molto altro in termini di salute. Ma anche diminuzione inquinamento, meno mortalità e feriti sulle strade…2.

Conclusione

Questa è solo un’esposizione basica per dimostrare quanto sia importante il ruolo del sindaco di una città metropolitana. Certo, non c’è solo il sindaco, o la sindaca. C’è il Consiglio Comunale e la Giunta. Ma il sindaco, o la sindaca, oltre alla funzione di regia e indirizzo della politica comunale, ha competenze e poteri specifici in materia di salute: se vogliamo vivere in una città che cura, che educa, che istruisce, che include, dei 15 minuti e dei 30 km all’ora, dobbiamo scegliere con cura chi votare come Sindaco o Sindaca, e come consigliere comunale.

1 Non approfondiamo per brevità, ma in breve: dal sito Web dell’ISS – Istituto Superiore della Sanità: “La visione olistica One Health, ossia un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse, è antica e al contempo attuale. Si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente.

È riconosciuta ufficialmente dal Ministero della Salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi etc.).

La One Health è un approccio ideale per raggiungere la salute globale perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge.” (https://www.iss.it/one-health )

Dal sito WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) “One Health is an integrated, unifying approach that aims to sustainably balance and optimize the health of people, animals and ecosystems. It recognizes that the health of humans, domestic and wild animals, plants, and the wider environment (including ecosystems) are closely linked and interdependent.

While health, food, water, energy and environment are all wider topics with sector-specific concerns, the collaboration across sectors and disciplines contributes to protect health, address health challenges such as the emergence of infectious diseases, antimicrobial resistance, and food safety and promote the health and integrity of our ecosystems. 

By linking humans, animals and the environment, One Health can help to address the full spectrum of disease control – from prevention to detection, preparedness, response and management – and contribute to global health security.

The approach can be applied at the community, subnational, national, regional and global levels, and relies on shared and effective governance, communication, collaboration and coordination. Having the One Health approach in place makes it easier for people to better understand the co-benefits, risks, trade-offs and opportunities to advance equitable and holistic solutions.” (https://www.who.int/health-topics/one-health#tab=tab_1 )

2 Nei primi tre mesi di Bologna Città 30 km/h (15 gennaio – 14 aprile 2024), sulle strade urbane di Bologna si sono registrati:

14,5% incidenti totali

13,4% incidenti con feriti

12,6% feriti (76 persone in meno rispetto al 2023)

17% incidenti senza feriti

2 incidenti mortali (1 nel 2024, 3 nel 2023)

14,7% di pedoni coinvolti in incidenti stradali (102 nel 2023, 87 nel 2024).

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