In questo periodo di elezione di un nuovo papa può essere interessante esaminare l’immagine che alcuni film danno dello svolgimento di un conclave, evento misterioso non tanto nel cerimoniale quanto per ciò che avviene tra i cardinali elettori all’interno della cappella Sistina.
Il film più recente che ha trattato questo tema è “Conclave”, uscito nel 2024 e diretto da Edward Berger. Protagonista principale è il cardinale decano Thomas Lawrence (Ralph Fiennes), braccio destro del papa defunto, che si deve occupare dell’organizzazione e della buona riuscita del conclave. Di intoppi ce ne sono parecchi, in primo luogo perché compare a sorpresa un cardinale in pectore, vale dire un cardinale che è stato eletto in segreto dal papa ma che non risulta nell’elenco dei cardinali elettori.
Questo cardinale è il missionario messicano Vincent Benitez (Carlos Diehz), che sostiene di essere stato nominato segretamente dal Papa come arcivescovo di Kabul, avendo comunque svolto la sua opera in altri Paesi molto difficili. Grazie alla mediazione di Lawrence, a Benitez viene riconosciuto il diritto ad essere presente nel conclave. Egli si rivela un religioso dotato di quella spiritualità che sembra assente in altri cardinali influenti.
Alcuni di essi hanno un maggior seguito: l’americano Aldo Bellini (Stanley Tucci) su una linea liberale, il nigeriano conservatore e omofobico Joshua Adeyemi (Lucian Msamati), il canadese tradizionalista Joseph Tremblay (John Lithgow) e l’irruente conservatore italiano Goffredo Tedesco (Sergio Castellitto). Il cardinale africano raccoglie inizialmente molti voti che poi perde, giustamente o ingiustamente, perché emerge che ha avuto un figlio molti anni prima. Tremblay sembra a quel punto raccogliere molti voti, sino a che si scopre che ha comprato molti elettori ed ha tramato per mettere in cattiva luce il cardinale Adeyemi. Bellini si rende conto nel frattempo di non poter vincere e, soprattutto per contrastare il cardinale Todesco, offre i suoi voti a Lawrence. Il finale scombina queste trame e porta all’elezione di Benitez.
Indubbiamente il film ha al centro della sua trama due elementi insiti nella competizione per diventare papa. Il primo è quello della ambizione umana a diventarlo. Quando Lawrence dice “Questo è un conclave, non una guerra”, Bellini risponde “Sì che è una guerra! E tu devi schierarti da una parte!”. Sempre il cardinale Bellini dice “Ogni cardinale dentro di sé ha già scelto il nome con il quale vorrebbe che il suo papato fosse conosciuto”.
Il secondo elemento, diametralmente opposto, è il sentimento di paura che attanaglia alcuni cardinali papabili al soglio pontificio. Lawrence non vuole diventare papa, è pieno di dubbi e di incertezze anche propriamente religiose. Il tema dell’incertezza è centrale in “Conclave”, ed assurge allo status di virtù desiderabile. “C’è un peccato che sono arrivato a temere più di ogni altro: la certezza” afferma Lawrence, riflettendo amaramente sui propri dubbi ma anche come monito a chi, come il cardinale Todesco, esprime con veemenza la necessità di contrapposizione a chi non è cattolico. Per Lawrence, le certezze sono nemiche della tolleranza e dell’unità e il dubbio alimenta il mistero, senza il quale non esisterebbe la fede. Tolleranza e spiritualità saranno poi il fulcro del messaggio che porterà Benitez a ricevere i voti che lo eleggeranno papa.
C’è infine un terzo elemento, indubbiamente più sotterraneo e oggetto di una rimozione. Questo aspetto riguarda la presenza femminile.
In “Conclave” ci sono anche le donne, relegate ad un ruolo ancillare rispetto ai cardinali. Sono le suore che, guidate da sorella Agnes (Isabella Rossellini), assolvono ai servizi necessari allo svolgimento del conclave. Il ruolo di Agnes è quello di rimanere in silenzio, di evitare frizioni con i porporati, anche se inevitabilmente non può non incamerare molte informazioni. Come lei sottolinea “Eminenze, anche se da noi sorelle si pretende l’invisibilità, Dio ciononostante ci ha donato occhi e orecchie”. Non è un caso che Benitez ringrazi proprio loro per la cena preparata durante il conclave; e non è un caso che sorella Agnes sia in grado di rivelare gli scheletri negli armadi dei cardinali. Critica velata alla misoginia delle gerarchie cattoliche, dove le donne sono serventi in un sistema maschilista.
Anche l’elezione di Benitez come Papa Innocenzo è in effetti una rivalsa contro la gerarchia patriarcale della Chiesa. Rivelando (chi non desidera spoiler si fermi qui) le ultime scene del film, veniamo a sapere che il cardinale Benitez ha scoperto di possedere anche organi femminili per i quali avrebbe dovuto operarsi, ma che ha deciso invece di tenere. È perciò intersessuale. “Sono come Dio mi ha fatto”, spiega a Lawrence, aggiungendo di aver scelto di non rimuovere i suoi organi femminili per non rovinare la creazione del Signore. Il dubbio viene sul fatto che il regista in modo subliminale abbia voluto dire che la sensibilità e la pacatezza di Benitez possano derivare da una componente femminile non solo psicologica, ma anche tangibilmente anatomica. Il messaggio allora andrebbe nella direzione di invocare un ruolo maggiore per le donne nella gerarchia ecclesiastica.
La fantasia di una possibile ascesa al soglio papale di una donna non è nuova. “La papessa”, film del 2009 diretto da Sönke Wortmann, mette in scena la storia della papessa Giovanna, figura storica che non sappiamo se realmente esistita o espressione di un mito. La papessa Giovanna sarebbe stata una donna che fingendosi uomo venne eletta a papa circa nell’850 d.C.. Venne poi scoperta perché partorì durante una cerimonia religiosa e fece anche una brutta fine. Se storia inventata, il fatto che una figura femminile potesse aspirare al ruolo massimo della Chiesa cattolica è qualcosa che molti secoli fa si è evidentemente immaginato.
Ora il cinema vorrebbe proporre una maggiore partecipazione delle donne nel pensiero e nella partecipazione attiva nelle gerarchie cattoliche. Il film “Conclave” si conclude con la scena del cardinale Lawrence che vede da una finestra tre suore che escono da una porta di fronte e si avviano chiacchierando allegramente per la strada. È l’immagine di una serenità del mondo femminile che conclude la pesantezza tutta maschile di questo drammatico conclave.
vi rammento la serie realizzata in video da Matteo Balestrieri per il Canale YouTube di Psychiatry on line Italia, CINEMA E PSICHIATRIA
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