INTERVISTA AD A. BERTOLINO (Università di Bari)

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30 novembre, 2012 - 13:38

Quale può essere la ricaduta dei vostri studi nell'ambito della pratica clinica?

La ricaduta clinica delle nostre ricerche, prevalentemente di imaging funzionale e recentemente anche di farmacogenetica, sicuramente non è immediata. Nel futuro, credo non tanto lontano, la farmacogenetica ci porterà ad una individualizzazione della terapia ad esempio a predire la risposta agli antispicotici tradizionali e a nuovi, l'imaging ci servirà a capire in che modo certi comportamenti neuropsicologici vengono modificati dai farmaci e fino a che punto.

Sono possibili applicazioni anche nel campo della riabilitazione?

Questa è una cosa che dovrebbe essere applicata in maniera più efficace nei programmi di riabilitazione dei pazienti. Se è vero che ci sono una serie di fattori che contribuiscono alla patofisiologia della schizofrenia, di cui alcuni sono di tipo genetico, allora non va individualizzata solo la terapia farmacologia, ma anche quella riabilitativa, perché chiedere ad una persona più di quanto sia nelle sue possibilità significa solo provocare stress, che come è noto è fortemente associato alle riacutizzazioni della schizofrenia. 

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