Intervista a Nino Serio

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24 novembre, 2012 - 12:48

Il congresso della Fenascop non è solo un momento di confronto scientifico�..

No, sostanzialmente volevamo dare diciamo spazio ai familiari e ai pazienti. Al di là dell'aspetto scientifico e clinico, degli scienziati che presentano le loro tesi e degli operatori che discutono, il convegno si è aperto con un prologo che ha avuto per noi un significato molto importante: per la prima volta ad un convegno Fenascop è venuto il Ministro della Salute, ed ha avuto una grandissima risonanza, anche dal punto di vista del riconoscimento per la federazione. Inoltre erano presenti anche parecchi parlamentari, tra cui l'onorevole Cancrini e l'onorevole Elisabetta Gardini, insieme al forum dei sindacati, alle associazioni dei familiari ed alle altre associazioni che a vario titolo si occupano della salute mentale: è stato un evento con grande partecipazione.
Abbiamo strutturato una serie di eventi che hanno visto come protagonisti i pazienti, e a Palazzo Valentini, nel cuore di Roma, a due passi da piazza Venezia, la sede della Provincia, una mostra di opere d'arte di pazienti delle comunità. Inoltre oggi 18 maggio ci sarà il torneo quadrangolare di calcio a cui, tra le altre, parteciperà "il Gabbiano", che è la squadra da cui è nato il film che ha avuto tantissimo successo, "Matti per il Calcio", e che è stata premiata recentemente come protagonista del calcio da Massimo Moratti a Milano.
Parteciperanno inoltre delle rappresentanze delle squadre di calcio delle Fenascop laziali, abruzzesi e siciliane, e poi domani si concluderà con il concerto di Luca Barbarossa. 
Molto gentilmente la nazionale cantanti ha voluto sponsorizzare l'evento, ed offrire un contributo affettuoso fatto anche in termini di sostegno, di impegno. Ci saranno inoltre altri due gruppi professionisti che si integreranno e le performance dei ragazzi, sia individuali che di gruppo, abbiamo due pianisti molto bravi, due band di musica rock e due cori. Anche questo è un evento con grande partecipazione, lo abbiamo voluto nel luogo più prestigioso che in questo momento possa ospitare uno spettacolo musicale: l'Auditorium progettato da Renzo Piano, alla Sala Sinopoli, che ha 1200 posti, di cui 550 già dati, tra partecipanti del convegno, associati e richieste.
I biglietti sono ancora disponibili, una parte in dotazione all'auditorium, circa 300 biglietti, a disposizione delle persone dalle 19 in poi presso il foyer della Sala Sinopoli.

Ecco, vediamo anche il convegno in termini clinici: il senso e il significato all'interno del percorso riabilitativo comunitario di queste attività, che adesso hanno una estrinsecazione come dire spettacolare, pubblica, però hanno anche una loro quotidianità, nel senso che c'è un quotidiano di queste attività all'interno delle comunità molto importante. Vogliamo un attimo puntualizzare questo aspetto? Non è una cosa casuale che ci siano attività artistiche ed attività sportive, come le inserisci dentro il progetto riabilitativo delle comunità?

In ogni caso l'arte, così come lo sport annulla le barriere che possono essere date da un problema, da una patologia.
Per fare un esempio, noi molto spesso ci rendiamo conto che quando si gioca a pallone una persona non riesce a distinguere "chi sta bene" da "chi sta male". Lo sport è un elemento di immediatezza che permette appunto un'integrazione, facilita la socialità, e così l'arte.
L'arte è un momento di espressione che permette l'emergere di sensazioni che altrimenti spesso la parola inibisce, e così accade anche per la musica. Con particolare attenzione questo è stato compreso dalla nazionale cantanti, e tengo a sottolineare proprio il ruolo e la funzione di queste persone, che hanno voluto dare un senso a questa nostra attività.
La musica è uno strumento, è un veicolo importante per fare vedere che il malato psichico, una persona che soffre di un disagio psichico non deve essere totalmente alienato dalla società, ma può fare delle cose. 
Naturalmente dietro al lavoro di un artista ci sono delle doti, e per portare il paziente sul palco c'è bisogno di un lavoro di terapia sottostante, per fare in modo che possa realizzarsi quella performance che altrimenti resterebbe al di dentro, chiusa nell'animo di queste persone.

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