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Ifigenia e il gioco del calcio…

11 Feb 13

A cura di FRANCESCO BOLLORINO

Chi mi conosce sà della mia passione per il calcio e per il Genoa, squadra della mia città, più che in particolare in "assoluto"…..
Sono giorni difficili questi per i tifosi della più antica squadra italiana, il loro comportamento simile a quello di altre tifoserie coinvolte in vari episodi di "malacalcio assortito" hanno dato il destro ad alcune riflkessioni che propongo all'attenzione dei lettori di POL.it

Vi è un vecchio libro dello psicoanalista Franco Fornari "PSICOANALISI DELLA GUERRA" che ben si adatta ad inquadrare lo psicodramma collettivo che il lato rossoblu della città di Genova sta vivendo per la condanna "esemplare" che ha cacciato il Vecchio Grifone in serie C con abominio, con grande partecipazione emotiva.
Vediamo quale è la tesi centrale del saggio: 
vi sono due modi di reagire ad una "perdita", il più frequente è rappresentato dalla tristezza che può sfociare in una depressione di rilievo "clinico", l'altro modo è "l'elaborazione paranoide del lutto" situazione in cui l'aggressività connessa al senso di colpa che in genere determina, rivolgendosi verso l'interno, la depressione, viene rivolta verso l'esterno ovvero accade che, come "causa" della perdita, si "individui" un "altro da noi" che diventa "il nostro nemico".. il cattivo per capirci.
Fornari porta un esempio tratto dalla mitologia e dalla storia dei popoli primitivi:
La vergine Ifigenia sacrificata dagli Achei prima dell'inizio della Guerra con Troia.
Il significato simbolico di tale sacrificio è chiaro: per "dare giustificazione" alla guerra il popolo primitivo faceva un sacrificio umano e "attribuiva la responsabilità" al "nemico designato e ben individuato" ( nel caso del mito i Troiani), traendo da ciò la "giustificazione" per il successivo atto guerresco.
A ma pare che la tifoseria del Genoa, come molte tifoserie in Italia, si muova tra questi due estremi:
da un lato vi è chi è francamente triste per la "perdita", per la delusione di veder sfuggire un sogno, dall'altro vi è una apparente maggioranza che invece grida al complotto e si scaglia contro " i nemici " del Grifone che sono tanti, oscuri e onnipotenti parrebbe, se possono controllare procure e indirizzare indagini…. 
Vi è da aggiungere che spesso questa "convinzione" è talmente radicata da non poter essere scalfita da nulla anche perché è funzionale all'evitamento del dolore, trasformato in rabbia contro qualcuno…. 
Eppure….
Ciò che occorrebbe invece dovrebbe essere il senso della realtà, l'esprit de geometrie come direbbe Pascal che forse aiuterebbe di più a capire e affrontare le cose: il calcio sembra sempre più un circuito di wrestling piuttosto che uno sport, come il wrestling genera passioni ma non per atleti ma per attori e come il werstling è "finto" troppo finto per meritare tanto dolore tanta passione tanta rabbia.
Quando scrivo queste cose non penso al Genoa e ai suoi guai ma all'insieme di un "movimento", quello calcistico professionistico, in cui troppi interessi sono in gioco dal punto di vista economico perché tali interessi non divengano "prioritari" a scapito della lealtà sportiva propugnata ma poco praticata mi par di capire… unica colpa del Genoa e della sua dirigenza sembra essere, dalla lettura del dispositivo della sentenza terribile della Commisione Giudicante della Lega, quella di esseresi fatti beccare non di avere fatto qualcosa di diverso da un andazzo generalizzato.
Sono parole dure lo so ma credo , temo di essere nel giusto, nell'affermare quanto affermo.
Scoperchiare il vaso di Pandora non piace a nessuno.. molto meglio tenere il tappo ben serrato .. lo spettacolo deve continuare e trovato un capro espiatorio tutto ritorna lindo e funzionale al sistema…
Buon divertimento e auguri per il prossimo campionato!

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