Stravende Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia riproposto da Feltrinelli in edizione integrale, quest’anno, dopo la pubblicazione in versione ridotta del 2004. Un libro-oggetto cult che risale al lontano 1992, edito, allora, in poche migliaia di copie da una piccola casa editrice romana. L’autore gira l’Italia, acclamato a destra e a manca, accolto, ovunque vada, dai suoi fan con tanto di claque e di tifo da stadio e la casa editrice, oltre ad ospitare il suo blog annuncia, a giugno, l’ultima operazione commerciale sul tema: il diario TMSC
Ho letto, sinceramente con molta fatica, il libro e vi ho trovato solo molta superficialità e molti stereotipi. Stereotipi e luoghi comuni tra i quali galleggiano con grande disinvoltura — viene da chiedersi il perché – soprattutto quelli particolarmente offensivi nei confronti dell’identità femminile.
Se Moccia, come ha dichiarato, consiglierà al proprio figlio di leggere quanto lui scriveva sul calare degli anni novanta, per quanto mi riguarda, spero che mia figlia, oggi bambina, arrivi all’adolescenza in grado di difendersi da simili incauti "acquisti" così come, già oggi, consiglia la giovane blogger ZaMMblog alla quale lascerei interamente lo spazio del commento:
http://zammblog.luccicando.com/archivio/2004/12/federico_moccia_tre_metri_.html.
Sul caso Moccia, merita leggere i due interventi ospitati questo mese in Counterpoint, convinti come siamo che discutere e riflettere sia uno dei modi migliori per crescere e aiutare poi a crescere. Certo, l’ideale sarebbe vedere che tra i libri cult degli adolescenti, possano arrivare, un giorno, in vetta alle classifiche, romanzi, racconti e storie, scritte da giovani autori (e ce ne sono tanti) che possano essere di successo senza essere, per forza di cose, sospesi in un vuoto dove ciò che si vede e si vive è solo ciò che appare.
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A qualche centimetro dal suolo. Riflessioni senza impegno su una vicenda poco impegnativa. Note su Tre metri sopra il cielo di Gerardo Favaretto psichiatra, direttore DSM Ulss 7 Pieve di Soligo (TV) . Un testo divertito e intelligente, ricco di stimoli per riflettere sugli stereotipi e per parlare dei giovani veri. Che non sono quelli che volano tre metri sopra il cielo, né nel libro, né nel blog.
- Tre metri sopra il cielo di Luca Lucini. Un’interessante rilettura del film di Lucini tratto dal romanzo di Federico Moccia scritta dalla psichiatra Rossella Valdrè che ricostruisce, in chiave "psi", la trama delle relazioni dei personaggi così come sono state riproposte sul grande schermo.
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