Riflessioni (in)attuali
Uno sguardo psicoanalitico sulla vita comune
di Sarantis Thanopulos

Viagra/Lybrido: è una società frigida

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18 febbraio, 2014 - 12:12
di Sarantis Thanopulos
Secondo NHS Choices (organo di informazione del Servizio Sanitario Britannico) metà delle donne hanno problemi sessuali. Il problema più comune è la difficoltà di eccitazione.
Dieci anni fa un articolo del BMJ (Giornale dell'Associazione Medica Britannica) ammoniva che il termine "disfunzione sessuale femminile" era costruito ad arte per favorire l'industria farmaceutica. In effetti le aziende farmaceutiche sono già sulla buona strada: nel 2016 sarà in vendita Lybrido, un medicinale contenente testosterone che intensificherebbe la stimolazione sessuale aumentando il flusso del sangue nei genitali (come il Viagra).
Il giornale scandalistico Daily Mail ha espresso la preoccupazione che il Lybrido potrebbe creare ninfomani.
Si troverà un'altra pillola come antidoto a questo, ha risposto ironicamente il Guardian. C'è poco da ridere: la cultura dell'eccitazione è la forza motrice dell'economia mondiale. La produzione di un'erezione costante del desiderio e la creazione, ad essa complementare, di strumenti per controllare i suoi effetti collaterali di confusione sottendono il processo di omologazione forzata chiamato globalizzazione.
La crescente discrepanza tra la varietà infinita di merci prodotte e la possibilità reale di usarle per soddisfare i nostri desideri è un problema enorme di cui non c'è traccia nelle analisi politico-economiche. La complementarità tra il Viagra/Lybrido e il suo antidoto è una metafora efficace per rappresentare la logica folle che domina invisibile la nostra vita, distruggendo la complementarità tra l'eccitazione (qualità maschile dell'eros) e il godimento profondo (qualità femminile dell'eros) nella coppia come nel singolo individuo.

Più la società è in crisi più i fantasmi collettivi prendono il sopravvento. Il fantasma della ninfomania trasforma l'anarchia della sessualità femminile (condizione necessaria della sua intensità e profondità) nello spettro di un'avidità sessuale insaziabile, di un godimento sfrenato, senza limiti. In questo fantasma, che domina le difese sociali contro il coinvolgimento erotico, si riflette l'ansia dell'uomo di non poter soddisfare la donna. Dietro questa ansia si nasconde la paura di uscire dalla sua corazza e di farsi coinvolgere.
La promiscuità sessuale estrema è incapacità e non avidità di godimento: esprime, in entrambi i sessi, una frigidità erotica coatta, la ricerca ansiosa di un'eccitazione che vive di se stessa, in antagonismo con la soddisfazione che reca il temuto oggetto del desiderio.
La difficoltà erotica della donna, che evidenzia di riflesso l'inconsistenza del desiderio dell'uomo, è un profondo segnale di malessere della civiltà, un appello d'amore caduto nel vuoto che si cerca a tutti i costi di nascondere.
Va bene l'uso dei farmaci per alleviare problemi sessuali di natura organica. Se ci abituiamo, invece, a usarli come surrogato del vivere, dobbiamo rassegnarci al fatto che il ventesimo secolo non ci ha insegnato nulla e che le catastrofi causate dalla distruzione del desiderio per l'altro sono ancora in agguato.
 

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