DOPO IL DELITTO
Il supporto psicologico alle famiglie delle vittime
di Rossana Putignano

CASO ESPOSITO. UN LIBRO INCHIESTA FA RIAPRIRE IL CASO E ORA SI PROCEDE PER ARCHIVIAZIONE : LO SDEGNO DELLA FAMIGLIA

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8 gennaio, 2016 - 01:51
di Rossana Putignano
Sono passati due anni da quando il coraggioso Fabio Amendolara ha pubblicato l’e-book sulla "misteriosa morte del commissario Esposito"Un tascabile intitolato il “segreto di Anna” con riferimento alla possibilità che Anna fosse a conoscenza di qualcosa di importante come, ad esempio, dove fosse il corpo di Elisa Claps, la diciasettenne scomparsa, i cui i resti furono ritrovati nella Chiesa Trinità a Potenza. 
Era il 12 marzo del 2001 quando, all’interno della caserma Zaccagnino, nel suo alloggio privato viene rinvenuto il corpo di Anna Esposito, Dirigente della Digos e madre di due figli. Si parlò di “suicidio” dopo che i suoi colleghi, non vedendola arrivare a lavoro, sfondarono la porta. Fu rinvenuta vicino la porta del bagno con un cinturone attorno al collo, assicurato alla maniglia. L’autopsia eseguita dal Prof. Luigi Strada in data 14 marzo confermo’ che il commissario era morto per suicidi, con la specificazione di “atipico incompleto”. Ma che vuol dire atipico incompleto? Spiega Fabio Amendolara, che si è parlato di impiccamento atipico dal momento che “l’ansa a scorrimento era posta anteriormente sul lato destro, differenza dell’impiccamento tipico in cui l’ansa si chiude posteriormente. Invece si è parlato di impiccamento incompleto in quanto il corpo non era totalmente sospeso, bensì in posizione semiseduta con le natiche sospese e gli arti inferiori poggiati al suolo” . Inoltre , secondo quanto riportato dall’autore del libro inchiesta succitato, i medici-legali,dopo l’ispezione cadaverica non riferirono nulla cicra le macchie ipostatiche se fossero visibili sulle mani (macchie ipostatiche a guanto) tipiche di un corpo che rimane sospeso e sui piedi (macchie ipostatiche a calzino) ma visto che Anna fu trovata seduta è anche possibile che non si siano formate in virtù della posizione oppure, secondo Pierluigi Martoccia, assistente del Prof. Francesco Bruno, è possibile che le ipostasi non si siano riscontrate sulle mani perché Anna potrebbe essere stata posizionata cosi in seguito, essendo stata in precedenza soffocata. Subito dopo l’accaduto,si scandaglia la vita,la stanza, l’intimità di Anna la quale aveva una relazione e quella sera doveva andare a una festa. Probabilmente si trattava di Luigi di Lauro, giornalista RAI con cui Anna aveva una relazione. Attualmente il fascicolo a carico del giornalista è stato chiuso, cosi come sono state chiuse le indagini sulla stessa polizia, quindi i nostri sforzi, in questa sede, si concentreranno sugli ultimi eventi che hanno segnato l’indagine sulla morte di Anna fino a suscitare lo sdegno della famiglia e il ricorso di Vincenzo Esposito che si oppone con forza alla nuova archiviazione per “suicidio”. Come è possibile che, dopo l’inchiesta di Fabio Amendolara sui possibili collegamenti con il caso Claps, dopo le risultanze della seconda autopsia eseguita dal Prof. Introna nel Dicembre 2014, il quale esclude l’ipotesi suicidaria in virtù di alcune “fratture sospette” a livello del cosato, ecco…come è possibile che venga nuovamente archiviato per suicidio? Come può essersi prodotta Anna, da sola, quelle fratture al costato? Non è piu’ semplice pensare a una aggressione? Perché è cosi difficile per queste famiglie scoprire la verità e ottenere un rinvio a giudizio per qualcuno, vedendo morire due volte il proprio congiunto su questo muro di inconcludenza? A questo punto, ho intervistato la zia di Anna Esposito, Enza Magliano che da sempre lotta contro il sistema chiuso di un paese blindato, quale Potenza, fatto di ricchi massoni e potenti signori. E’ cosi che mi descrive l’ambiente in cui ha vissuto Anna per tanti anni a causa del lavoro, costringendosi a stare lontana dalle sue bambine. A proposito delle bambine, ricordiamo che una mamma sufficientemente sana, quale Anna, si ammazzerebbe avendo dei figli piccoli senza lasciare d’altronde nessuno scritto e senza averle messe al sicuro; inoltre, vorrei ricordare che Anna, quella sera, si apprestava ad andare a una festa di paese e questo è dimostrato dagli abiti da sera che recava il suo letto il la sera della sua morte. Furono rinvenuti, altresì, dei biglietti ferroviari sul comodino; Anna di lì a breve sarebbe dovuta partire per Cava, era serena, amava le sue bambine e aveva una progettualità. Chi ha instillato nell'opinione pubblica l'idea del suicidio??Chi ha alimentato le chiacchiere e infangato il nome di Anna spacciandola per depressa? Questa è una storia molto lunga e fatta di pettegolezzi e nascondimenti e che a tempo debito, quando il caso sarà riaperto, saranno ripresi al vaglio della magistratura. Allora porgo ad Enza alcune domande.

R: cosa si aspetta nel futuro immediatamente prossimo?
E: “per quello che è uscito fuori è impossibile che debba essere archiviato! Non c’è niente di chiaro, vogliono occultare e insabbiare tutto! Anna non era nessuno, non aveva amicizie altolocate che la potevano proteggerla. Dopo tutto quello che è emerso è impossibile che venga archiviato! “Io come zia non ci sto! Nemmeno la famiglia ci sta! Anna deve esser difesa, l’assassino o gli assassini devono finire in carcere! Anna non si è suicidata! Anna è stata uccisa e questo lo posso urlare ai sette venti! Io l’ho sentita un mese prima che l’ammazzassero e stava serena! Se il giudice archivia gli arriveranno le mie di sentenze ! basta questa nazione di merda, dove tutti fanno tutto quello che vogliono e noi poveri cristi non abbiamo voce in capitolo! No, io non ci sto!”

R: Cosa si aspetta la famiglia?
E: “Allo stato dell’arte, aspettiamo la decisione del giudice in merito all’archiviazione del caso e devono passare almeno 45 giorni finché il giudice si possa pronunciare dalla richiesta ddi archiviazione da parte della procura di Salerno

R: che ricordo ha di Anna? Qual è l’ultimo ricordo che ha di lei?
E: Anna era una ragazza silenziosa, studiava molto, mamma mia quella ragazza studiava che era una cosa assurda! il suo sorriso era una cosa stupenda… Mi ricordo che nel periodo che vivevamo all’estero, venivamo in Italia una volta l'anno e in una di queste occasioni, quando mori mia madre 22 anni fa e avevo mia figlia Roberta che era piccina. Anna invece aveva dato alla luce Gabriella e prontamente mi presto il biberon della sua bambina perché a me si ruppe… non mi ha fatto nemmeno parlare: l’ha sottratto alla figlia e l’ha dato a me. Sempre cose positive provenivano da lei! Un particolare che mi fa ridere tanto è il ricordo di una scimmietta che le fu regalata dal padre Vincenzo e questa scimmia era innamorata di Anna, era una vera scimmietta e stava solo con Anna!Se cercavi di toccare Anna la scimmia ti saltava in faccia la le toccava i capelli…sai, come le scimmie cercano i pidocchi??”- (ride)

R: Potresti raccontarmi come Anna ha cresciuto le sue figlie?
E: le ha cresciute facendo tutto il possibile, tutto quello che una mamma potesse fare, nonostante la distanza a causa del lavoro però ogni settimana tornava a Cava da mia sorella Olimpia che le ha cresciuto le bimbe sin dalla nascita. Mise anche la babysitter per un maggior accudimento.
Ringrazio e mi congedo da questa donna stanca ma sempre forte e combattiva e mi auguro che presto sia fatta luce sulla vicenda anche se temo che si debba ricominciare tutto da capo con l’autopsia psicologica per dimostrare che Anna non era depressa- cosi come è successo per Mario Biondo, per Valentina Salamone e per tutte quelle persone che hanno visto un’ archiviazione maledettamente facile, scontata e frettolosa:quella del suicidio.
……………………………………………………Chi ha ucciso Anna Esposito?

Bibliografia
Amendolara, F. “ Il segreto di Anna- Inchiesta su un suicidio sospetto”, EdiMavi, Potenza, 2014 Settimanale Giallo, Cairo Editore S.p.A

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