Nota pubblicata su IL SECOLO XIX di Genova 9/11/2016
il cuore di fronte alla santità
della gente.
(Pier Paolo Pasolini, VERSI BUTTATI GIU’ IN FRETTA)
In politica si è sempre più perso l’uso della parola GENTE a favore della parola POPOLO.
Se questo è comprensibile per la destra nuova o vecchia da sempre, vista la tendenza innata e connaturata a quel tipo di elettorato e a quel tipo di dirigenza politica a far prevalere la delega rispetto alla partecipazione, meno comprensibile è il fatto che da tempo pure la sinistra nuova o vecchia abbia fatto sua questa dizione con tutti gli impliciti che essa comporta.
Se son certo che esiste e ha ben diritto di esistere, un POPOLO DI DESTRA, mi domando se esista davvero un POPOLO DI SINISTRA che lungi dal contrapporsi, sembra condividere visioni della cosa politica con chi in realtà dovrebbe essere il suo avversario (mai il suo nemico per me) in un’omologazione di prassi e visione che rende il dibattito politico impossibile e sterile.
Nell'antica Roma, la gens era un gruppo di famiglie che si riconoscevano in un antenato comune e praticava culti comuni.
A me piace dire, parafrasando un Finardi d’antan, che la Gente si riconosce dall’odore, il Popolo è un insieme d’individualità fluttuanti più simile alla lezione di Canetti in “Massa e Potere” che ad un insieme sociologicamente e soprattutto politicamente connotato.
Il Popolo è alla ricerca generica e ondivaga di un Padre a cui attaccarsi, la Gente ha un Padre con cui anche conflittualmente confrontarsi.
Io credo che a Sinistra esistano POPOLO e GENTE ma il primo è una mutazione antropologica figlia del postmoderno mentre la seconda è intrisa del senso di appartenenza e valoriale che potrebbe fare la differenza non in termini di successo elettorale ma in termini di connotazione qualificante.
Politica è cercare di governare portando avanti le proprie idee. Personalmente aborro le “felici minoranze”, il partito del NO per il NO e al tempo stesso mi rendo conto che i numeri che in politica contano e, pragmaticamente, portano la Sinistra a cercare consensi più verso il POPOLO (che è la maggioranza nel paese) piuttosto che verso la SUA GENTE (che oltre tutto è, spesso, costituita da inguaribili rompipalle).
In questi tempi di Referendum si pone il problema di cercare consensi e mi domando dove si collochi la GENTE DI SINISTRA tra i Partiti del NO e del SI’.
Io credo onestamente che non lo sappia nessuno, proprio per le connotazioni geneticamente, strutturalmente dialettiche di questa Gente, ciò di cui son certo che non è Popolo e come tale non la compri con quattro slogan azzeccati.
Io credo che proprio in questi momenti così difficili e tesi la Sinistra anziché dividersi in nome della fallocrazia, dovrebbe porsi l’unico obiettivo possibile: come trasformare un POPOLO in una GENTE che rappresenti lo zoccolo duro, allargato però, su cui costruire un futuro moderno ma equo per il Paese.
Sarà capace la Sinistra di farlo?
Sarà capace Matteo Renzi di cavalcare un’onda anomala su cui fare surf tra necessità di solide maggioranze e contenuti da condividere e portare avanti?
Non ho una risposta so solo che nulla di più pericoloso vi è al mondo di una nazione ridotta a Popolo senza radici e senza ideali.
Non è un caso, per me, che Beppe Grillo, da grande animale politico naturale qual è, usi sempre e solo il termine GENTE per individuare e connotare i suoi sempre più numerosi seguaci: ci sarebbe molto da discutere se poi tali seguaci siano GENTE davvero o POPOLO in realtà ma questa è tutta un’altra storia di cui si potrà parlare in altra occasione.
Fin qui il pezzo pubblicato su giornale oggi e ovviamente inviato due giorni fa, ma la notte da American Psycho vissuta insonne o quasi davanti alla TV come tanti mi “obbliga” ad una doverosa appendice.
PEOPLE, CROWD E DONALD TRUMP
A chi si è rivolto CON SUCCESSO, Donald Trump nella sua cavalcata inattesa verso la conquista della poltrona più potente del mondo?
Al Popolo non ci sono dubbi, alla crowd indistinta ma votante, di cui ha saputo toccare paure e pregiudizi ma pure speranze e bisogni, non certo alla Gente al “People of the United States” a cui in ogni caso non mi pare abbia acceso il cuore e mosso la matita neppure Hillary Clinton, che, come la politica nostrana, non ha saputo o voluto coinvolgere e attivare, in maniera diffusa, nella sua fallimentare corsa verso la Casa Bianca.
Non faccio mistero della mia profonda delusione ma da tale delusione e dalla profonda preoccupazione per ciò che questa elezione potrà significare nei precari equilibri del nostro povero pianeta, occorre credo trarre ulteriori considerazioni.
Nei prossimi giorni verranno versati fiumi di inchiostro per spiegare l’inspiegabile, ma siamo davvero sicuri che non vi sia spiegazione?
Siamo sicuri e questo è un discorso non certo ristretto alla scena politica americana che la GENTE non sia stufa del teatrino del palazzetto della politica di cui Hillary faceva e fa parte da sempre e che irrazionalmente forse non abbia abbracciato la sfida di un vecchio capitalista senza scrupoli che ha però saputo parlare delle loro paure e delle loro ansie, che pure la Gente ha come tutti per il futuro, trasformando la Gente in Popolo purtroppo?
Ritorna anche qui quindi il tema proposto sopra e la sfida che ci aspetta per il futuro: a cavalcare le maggioranze silenziose son più bravi i populisti senza se e senza ma, chi pensa di avere valori migliori da proporre DEVE, sottolineo DEVE trovare o ritrovare le parole per dirlo o ci ritroveremo presto in tante altre notti da American Psycho come quella di oggi, worldwide.
Io sono convinto che la GENTE possa essere maggioranza non silenziosa ma la politica deve fare i conti con la sua incapacità a rappresentarla adeguatamente nei fatti della amministrazione, non nelle parole vuote degli slogan.
Caro Francesco,
a mio avviso
Caro Francesco,
a mio avviso siamo all’epilogo della terza via. Quella dei Blair, dei Clinton, dei Veltroni, e -spero- dei Renzi. Cioè di quelle politiche che avevano predicato e praticato (!) l’abbandono delle politiche socialdemocratiche, per sposare quella del finanz-capitalismo, con annesse politiche di precarizzazione del lavoro, di privatizzazione, di messa in mora del welfare, etc, etc. – .
La sconfitta questa estate alle primarie di Bernie Sanders ad opera della Clinton mette ora in bocca a Trump la parola d’ordine del ‘non lesceremo nessuno indietro’, dove ora quel ‘nessuno’ diventa una versione rinsecchita e circoscritta ad una porzione ristretta (e bianca) del ‘popolo’.
Io spero che lo stesso non accada in Inghilterra, dove Jeremy Corbyn svolge una funzione simile a quella giocata da Sanders negli USA. E che l’Italia e la Francia sappiano trovare per tempo i loro Sandres e i loro Corbyn!!!
Un mesto ciao!
Dino Angelini