SESSUALITÀ FLUIDA

21 Giu 18

A cura di Manlio Converti

Cari colleghe e colleghi
Una nostra amica comune, Luciana Ciannella, medico a Benevolenza e consigliere Omceo, mi ha riportato una domanda da parte di terzi sulla ‘Sessualità Fluida’.

Se volete potete tutti scrivermi di casi personali o estendere la domanda di partecipazione ad altri colleghi e colleghe.

‘Sessualità Fluida’ è un concetto baule che scivola tra le dinamiche sociali piuttosto che relazionali o interne al soggetto.

La sessualità è fluida e variabile. In natura l’essere umano ha vari orientamenti sessuali con una prevalenza eterosessuale e soprattutto non esiste la monogamia se non in rari casi.
Questo è il concetto di fluido in sociologia di genere.

Poi esiste una fluidità relazionale. Nell’arco della vita, le persone, soprattutto durante l’adolescenza, possono essere spinti a provare nuove esperienze in tutti i versi dell’orientamento sessuale, prima di definirsi meglio in uno dei possibili versi, seguendo il proprio piacere innato. Le esperienze possono anche essere inibite o negate in altri contesti, oppure possono mancare le occasioni. L’istinto tuttavia prevale e quelle esterne ad esso sono ricordate male, mentre quelle evitate, ma congrue con l’istinto, producono rimorsi o nevrosi.
Questo attiene alla sfera relazionale.

Affrontiamo gli istinti. I generi non sono due ma un Arcobaleno in cui prevale la componente eterosessuale. Tuttavia l’istinto di una minoranza è omosessuale, bisessuale, pansessuali o asessuale.
Le persone omosessuali sono la maggior parte di questa minoranza e se possono sperimentare una fluidità relazionale in adolescenza per corrispondenza alla morale della maggioranza, sicuramente il loro istinto li riporta al proprio desiderio, a meno di gravi sofferenze e di aumentare il rischio di patologie ansioso depressivo ed il suicidio.
Il desiderio di genitorialità, non meno incoercibile, soprattutto nelle donne lesbiche, porta una maggiore fluidità relazionale a danno di chi si forza in relazioni non ‘naturali’.

Abbiamo poi i bisessuali e pansessuali, per i quali la fluidità del genere del partner è sempre tale, con proporzione di preferenza di uno tra i generi variabile. Le persone bisessuali amano uomini e donne; le persone pansessuali amano anche o soprattutto le persone transgender.

L’orientamento sessuale non va confuso con l’identità di genere. Amare il proprio corpo o desiderare modifiche anche sessuali non è correlato con il desiderio di vivere un’esperienza sessuale con uomini, donne o transgender.

Infine abbiamo le persone asessuali, di rara definizione, che io intendo essere quelli che, tolte eventuali esperienze adolescenziali, per istinto ed in assenza di patologie specifiche, non desiderano proprio fare sesso.

Queste spiegazioni più lunghe sono i limiti della fluidità sessuale psichica.

Volendo si può approfondire il concetto di transgender, oppure quello di sesso, laddove per fluido si intendono le rare condizioni di intersessuali o Ermafroditi.

Spero di essere stato chiaro.

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