Il desiderio e la sua interpretazione è il titolo che Lacan diede al suo seminario nel 1958-59. Da allora ‘desiderio’ è diventato un termine sempre più familiare, in un certo senso rimpiazzando i termini classici della psicoanalisi, come libido e pulsione.
Che cos’è una psicoanalisi? È leggere, ossia interpretare, nel sintomo causa di sofferenza, il messaggio occulto che vi ha depositato il desiderio inconscio. Questo desiderio non coincide affatto con quello che si vuole o si crede di volere. Molte volte le analisi iniziano proprio quando il soggetto si rende conto che c’è una scissione tra il suo volere cosciente e il suo desiderio inconscio.
In questo Seminario Lacan mostra perché questa scissione attraversi Amleto, diviso tra il voler rispondere all’ingiunzione paterna di vendicarlo e l’impossibilità di farlo. Il suo desiderio inconscio gli ferma la mano quando si avvicina a colui che – anche se omicida e usurpatore – occupa un posto nodale che la psicoanalisi non aveva ancora messo a fuoco.
È quello che Lacan precisa in questo Seminario. Egli completa così la triade del complesso edipico con un quarto personaggio che è l’incarnazione dell’oggetto del desiderio della madre. Nell’Edipo il punto focale è il desiderio per la madre. Nell’Amleto è il desiderio della madre. Ma il soggetto saprà realizzare il proprio desiderio inconscio solo dopo la sua rivelazione.
Il titolo di questo Seminario potrebbe pertanto essere riassunto così: Il desiderio è la sua interpretazione.

 
 


 

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