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COVID-19: Per Piccina che Tu Sia…

28 Mar 20

A cura di Manlio Converti

Secondo i dati Istat, circa il 30% degli Italiani vive in solitudine, il 27% in coppia (che potrebbe essere anche genitore/figlio o germani o amici) e progressivamente a scendere in tre o  quattro o più persone nella stessa casa.

Casa mia ha uno splendido terrazzo panoramico e vivo da solo… ma quando piove resto in 43 metri quadri… E VOI ??? E la maggior parte degli Italiani o delle famiglie dei Sofferenti Psichici???

Si è osservata una fuga in tutto il mondo dalle città colpite dal decreto di Quarantena.
Si è osservato, subito dopo ulteriori restrizioni, il predisporre di fondi per la Sanità, poi per le imprese e le famiglie in crisi economica.
Sarà possibile intervenire sulla crisi abitativa? Ne capite l'importanza in Psichiatria???

Le condizioni di quarantena produrranno almeno tre filiere di danni psicologici:
1) Ansia-Depressione-Abuso di sostanze, cibo, disinfettanti, medicinali…- Incidenti domestici e danni d'abuso-Suicidi tentati o efficaci
2) Insonnia-Irritabilità-Abuso di Alcol e Stupefacenti-Rabbia-Violenza Psicologica, Sessuale, Fisica-Espulsione del capro espiatorio-Omicidio/Femminicidio
3) Burn Out di chi lavora con il pubblico, soprattutto gli operatori sanitari COVID-Danni permanenti ovvero PTSD e cPTSD

Sono tutti elementi che peggiorano gravemente in spazi piccoli e con l'obbligo di confronto quotidiano con il prossimo, che in realtà tenevamo ben lontani uscendo di casa ed utilizzando le cuffie, il cellulare o la televisione per ignorare i conviventi se c'erano quando eravamo in casa…
Ignoravamo anche noi stessi, drogandoci con internet o la televisione, con i giochi online e con i social, ma adesso il tempo da passare da soli diventa infinito…
E lo spazio per spostare la nostra insofferenza verso noi stessi è terminato o meglio è determinato.

Il mondo è morto, direbbe un romantico fenomenologo di mia conoscenza. Noi siamo sepolti vivi in casa!
Con una speranza sempre più remota di resuscitare… ma non a Pasqua…. non quest'anno…

Un aspetto importante, per tornare razionali, è quello di provare a modificare quelle tre categorie di danno psicologico.
Un fattore fondamentale, come avrebbe proposto Bateson, è sicuramente quello ambientale.
No non sto parlando di Greta Thunberg, che anzi, se supererà indenne questa tragedia planetaria, festeggerà la chisura involontaria della maggiori fonti di inquinamento antropiche.

Sto parlando del micro-ambiente domestico in cui sono recluse ormai MILIARDI di persone in tutto il mondo, quasi tutta la UE, tutta l'Italia, tranne gli operatori dei servizi essenziali, cui è permesso di uscire, ma per lavorare.

La condizione ambientale di chi esce per andare a lavorare è quindi migliore? ILLUSI
Uscire rappresenta un rischio elevato che si paga al ritorno a casa e nei brevi periodi di "riposo" in quarantena a casa. Uscire e quindi tornare a casa significa rischiare la vita dei propri cari e la propria e confrontarsi con loro per ore infinite e con l'angoscia del FUORI che è il pericolo che entra DENTRO.
Il mondo uccide, direbbe un romantico fenomenologo di mia conoscenza, e la bara in cui sono sepolto in quarantena è il luogo sacro dove io, vivo, porto la morte.

Soprattutto degli AVI, ma questo è un problema da discutere con gli psicanalisti.

Gli arresti domicliari ad un terzo del pianeta Terra!
SVEGLIA!!!
Vi rendete conto? Avete esperienza dei danni del confinamento domestico? Moltiplicateli per miliardi di persone o almeno per 56 milioni e separate solo quella minoranza che abbia un terrazzo, un giardino ed oltre 300 metri quadri a disposizione al chiuso. Gli altri sono in prigione!

Stiamo parlando di una condizione unica nella Storia dell'Umanità, con cifre da capogiro in termini di morti che ogni giorno da tutto il mondo in modo ossessivo ci vengono riversate addosso attraverso le due finestre virtuali, le uniche rimaste aperte per uscire di casa: la televisione ed internet.

Tenete aperte le finestre… ma togliete le tende del COVID dalla televisione e da internet se volete sopravvivere alla quarantena. Informatevi al massimo UNA volta A SETTIMANA e se ne siete capaci PRODUCETE materiale di svago per l'Umanità in Quarantena ogni giorno!

Impossibile vero? Ci avete anche già provato!
E siete rimasti a fissare la parete di casa, il volto dei conviventi, la solitudine vera e quella di chi, soprattutto adolescente, affronta per la prima volta le crisi esistenziali e le crisi ormonali in prigione.

Dove scappo se casa mia è un basso dei quartieri spagnoli a Napoli o un sotttetto di Torino?
Come faccio ad essere me stesso o me stessa se sono "diverso" o "diversa"?
Come faccio ad allontanarmi da chi mi maltratta in casa?

E se invece vengo cacciato o cacciata di casa?
Se i parenti reclamano un TSO improprio perché li soffoco con le mie angosce psicotiche, con i miei pensieri filosofici, con le mie depressioni, con le mie ossessioni, con le mie libertà, con le mie paranoie?

Chi mi aiuta se sono da solo o da sola e non ho lo spazio di uno sguardo, di un sorriso, di un abbraccio, dello scambio di pensieri a voce alta?

Io vivo da solo.
Nel fine settimana è il VUOTO.
Smetto di esistere, se non ho la possibilità di scrivere e sentire il ticchettio dei miei pensieri attraverso le dita che scattano veloci sui tasti.
Se non facessi piccoli video comici di poesie napoletane, neanche saprei più di avere una voce, e me li ascolto più volte, da solo.

Fate videochiamate, fatele spesso, ma per parlare dei capelli e della barba, dei nipoti e dei figli, dei vestiti ormai fuori moda, dei modi per cucinare, ma leggero, vi prego, facendo insieme una dieta, saporita ma leggera.

Aprite finestre nelle vostre piccole case se non avete la fortuna di vivere in campagna o al mare, o quella di avere a disposizione il suono delizioso degli uccelli al risveglio e il vento freddo delle sere di primavera ad attendervi su larghi balconi dove passeggiare.

Fate cene a lume di candela se siete solo in due, almeno una volta la settimana.
Ridisegnate la casa come se fosse ogni volta un Paese diverso o una città esotica, aiutati magari dalle scene che trovate sugli schermi del computer.

Create percorsi spostando mobili per camminare in tondo e non avanti e indietro. Aprite una piazza in una stanza  o nell'unica stanza che avete, per incontrare i parenti o fare ginnastica in casa. Spostate i mobili insomma tutti i giorni per creare vie e vicoli, valli e montagne da superare con la fantasia.

Prendete un animale anche piccolo se vi sentite soli. Gli animali non soffrono di solitudine se hanno un umano che li nutre, ma non prendete un cane per avere una scusa per uscire, quando poi sapete che lo abbandonerete tra due mesi.
Non fatelo perché gli animali hanno bisogno di cure e se avete quelle mire, voi non siete capaci di dare cure e vi troverete in una casa ancora più piccola, invasi da un cane abnorme, la cui unica funzione non è quella di esistere ma di fare esistere il mondo, altrimenti morto fuori dalla porta di casa.

Prendete una pianta, se volete. Vi insegnerà il potere dell'attesa e la bellezza dello stare fermi e radicati in un luogo piccolo come un vaso. Godrete con essa il piacere di vedere il sole ed ogni goccia d'acqua sarà una benedizione che fino ad ora non avevate apprezzato.

Avete già provato tutto questo e siete rimasti soli e sole o peggio in compagnia di persecutori e persecutrici o peggio in compagnia di estranei che pretendono di essere vostri parenti o peggio in compagnia di qualcuno di cui prendervi cura e per il o la quale avete paura che il mondo morto fuori vi entri dentro?

In quanti metri quadri vivete?
Più piccolo è quello spazio più dovrete combattere per evitare le tre categorie tragiche di cui ho razionalmente parlato prima.
Combattere con la fantasia, anche con quella di un futuro migliore, che ogni giorno sembra allontanarsi.

CE LA FAREMO

 

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