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Il cervello che cambia

9 Feb 21

A cura di Davide D'Alessandro

Se metti insieme studiosi di valore che provengono dall’Università, dai Centri di Ricerca, dai Servizi sanitari e psicologici, dai contesti clinici, puoi dare vita a un volume corposo e ambizioso in grado di indagare il rapporto fra mente e cervello valorizzando le interazioni fra processi mentali e cerebrali. È il caso del libro “Il cervello che cambia. Neuroimaging: il contributo alle neuroscienze”, a cura di Marco Pagani e Sara Carletto, edito da Mimesis.

Non saprei presentarlo meglio di Massimo Ammaniti, che scrive: “Il libro passa in rassegna le sindromi cliniche più rilevanti nel panorama odierno, dai disturbi post-traumatici ai disturbi del comportamento alimentare, ma anche altri temi di grande interesse nel dibattito attuale, come i meccanismi della mindfulness o dell’epigenetica. È un libro che spazia fra quadri molto diversi, rilevanti per quanti lavorano in ambito clinico e che sono stati approfonditi in modo molto aggiornato grazie a una ricca bibliografia. Oltre agli inquadramenti diagnostici vengono esplorate le possibili connessioni fra comportamenti e vissuti psicologici a rischio e i meccanismi cerebrali che spesso li sottendono o che addirittura possono sostenere i sintomi psicopatologici”.



Sia che lo si approcci per studio, sia per diletto o per pura conoscenza, il libro soddisfa i palati fini, gli operatori del settore, ma anche un pubblico più vasto, quel pubblico che vuole approfondire, che vuole saperne di più su un mondo in continuo divenire. Basti passare dal saggio sull’anatomopatologia dello Stress Post-traumatico e della resilienza, firmato da Pagani, Cavallo e Carletto, all’impatto neurobiologico della patologia oncologica, di Malandrone, Carletto e Ostacoli, fino ad arrivare ai disturbi del comportamento alimentare, ai correlati neurobiologici e alle implicazioni cliniche, di Civilotti, Callerame, Cussino, Fernandez e Zaccagnino, per immergersi in ambiti diversi ma collegati, per affrontare, mai in maniera banale, ciò che ci muove e ciò che ci abita. Penso al saggio curato da Cristina Trentini sulla depressione materna e sviluppo socio-emotivo del bambino, saggio capace di inglobare all’interno di poche pagine ricerche significative che illuminano il vissuto di tanti di noi, pagine che preparano coloro che non sanno e ricordano a coloro che sanno.
Pagani e Carletto dimostrano, a partire dal loro scritto, che si può lavorare sulla scienza con la scienza, senza privare anche il lettore curioso, ma non preparato …scientificamente, a comprendere amigdala e ippocampo, corteccia prefrontale e insula, talamo e cervelletto. Non sono astruserie. Sono i fondamenti di un impianto in continuo mutamento. Tutto cambia. Anche il cervello.

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