Nel distretto di Zaporizhzhia gli Ucraini hanno costruito la più grande centrale nucleare d’Europa, molto più sicura di Chernobyl dopo il disastro del 26 aprile 1986 con l'esplosione del reattore numero 4 per cui ricordo che siamo stati un bel po’ senza mangiare l’insalata e qualche ossessivo si è bevuto anche ioduro di potassio sciolto nell’acqua per qualche giorno. Non è per niente chiaro quello che vi succede Secondo alcune fonti la centrale sarebbe occupata dai Russi che ne fanno di tutti i colori per aumentare la suspence. Tolgono la luce, bruciano alberi, sospendono l’acqua, soprattutto la bombardano, un giorno si e l’altro pure; così, tanto per terrorizzare un po’ tutti e tutto. Naturalmente altrove e molto lontano dall’Ucraina, perché lì i morti-ammazzati sono verissimi, pochi o tanti che siano, bambini o giovami donne incinte, per la serie del macabro, commuove dio più! La rappresentazione, purtroppo, fa parte della guerra mediatica che peraltro si è sempre combattuta, perché le armi per essere vendute devono essere reclamizzate. Un classico antenato dello spot TV, un vero dagherrotipo, sono gl’imbonitori dell’Ottocento che presidiavano “la pubblica piazza per civili e militari a metà prezzo”, dall’alba al tramonto, prendendo di petto “il colto pubblico e l’inclita guarnigione”. Ogni giorno, infatti, sulla televisione italiana, passano immagini di palazzi sventrati e bruciacchiati. Una immagine insistita è la coda di un obice conficcato per terra, dove tra le alette si riesce a scorgere una “Z” dipinta di vernice bianca. Un coinquilino di mio figlio Luca, il maggiore, l’architetto, gli ha chiesto di occuparsi del condominio perché lui è un ufficiale NATO italiano che gira parecchio ed è sempre in missione. A proposito di Zaporizhzhia gli ha detto che si tratta della coda di un “obice Howitzer M777”. Una micidiale artiglieria a tubo, inviata dall’amministrazione di Washington nella misura di 9-10 pezzi, per cui un certo numero di soldati ucraini viene addestrato ad usarli in un paese estero segreto. Poi, il contingente, viene ritrasportato in patria, per insegnarlo ai commilitoni. Da quello che si può vedere, le “alette” potrebbero appartenere addirittura all’”Excalibur” – variante dell’“M777” – una munizione combinata a guida GPS precisissima, che colpisce da 24 chilometri con un margine d’errore di 5 metri. Una novità assoluta per l’Ucraina, questo supercannone americano “M982 Excalibur”, impiegato per la prima volta in Afghanistan. Ecco perché a Zaporizhzhia non si riesce mai a indovinare chi spara a chi, chi ruba l’energia nucleare a chi, chi dovrebbe custodire e far la guardia, la manutenzione e quant’altro serva all’impianto. Neppure la delicata missione dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica – Rafael Grossi più 13 esperti senza americani né inglesi ma con lituani, polacchi, italiani in quota ucraina e serbi e cinesi in quota russa – che ha avuto il coraggio di avventurarsi fin lassù, ci ha capito un tubo, rischiando la pelle tra le cannonate e le imboscate di legioni straniere del modo intero che si combattono sulla terra di Gogol. “Professò, un macello! C’è più confusione che al box Ferrari nei granpremi!” – ha detto Gianni il mio giornalaio sotto casa.
0 commenti