INTERVISTA AD A. PETRALIA (Università di Catania)

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30 novembre, 2012 - 14:37

BPSD e demenza: quale approccio terapeutico?

Nelle demenze i BPSD (Behavioural Abnormalities and Psychotics Symptoms) rappresentano un quadro clinico di difficile gestione sia per i medici che per i familiari. Fino a qualche anno fa l'approccio terapeutico era costituito da farmaci che comportavano importanti effetti collaterali, soprattutto di tipo extrapiramidale, in grado di compromettere ulteriormente la qualità della vita del paziente. Oggi grazie agli antipsicotici atipici si sono aperte nuove possibilità terapeutiche che sicuramente meritano approfondimenti sul piano della ricerca: in questo ambito recenti studi di neurochimica e neuromorfologia funzionale hanno evidenziato interessanti correlazioni tra anomalie funzionali delle vie serotoninergiche e dopaminergiche e BPSD in soggetti con demenza. 

I neurolettici atipici come incidono sulla qualità della vita dei soggetti con demenza?

I risultati preliminari di una nostra ricerca su 40 pazienti con demenza di tipo Alzheimer e di tipo Vascolare indicano l'efficacia di Olanzapina e Risperidone nel controllo dei BPSD e soprattutto dell'agitazione, della disinibizione e dell'irritabilità. Questi farmaci dimostrano una buona tollerabilità e in maniera significativa migliorano la qualità della vita dei familiari. Quest'ultimo aspetto appare importante in quanto esiste in letteratura la chiara dimostrazione che la stessa qualità della vita dei pazienti dementi ha una correlazione il livello quantitativo e qualitativo di sostegno ricevuto dai familiari.

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