PSICOPATOLOGIA SESSUALE
Sessualità e disturbi psicosessuali
di Stefano Sanzovo, Carlo Rosso

La trasgressione nella coppia. Quale il confine tra normalità e patologia?

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26 maggio, 2013 - 19:52
di Stefano Sanzovo, Carlo Rosso

Il desiderio ha sempre una radice trasgressiva. Diversi fattori rendono fragile la possibilità che la passione sessuale rimanga intensa nel corso della vita di coppia. Il primo è il bisogno di percepire il partner più sicuro di quanto questo non sia, cosa che lo rende generalmente poco sexy. Il secondo è che oggi c’è una nuova concezione di coppia, non più centrata sulla famiglia ma sulla sensorialità. Oggi  è più difficile vivere insieme per un lungo tempo perché provare emozioni ha più valore e dà più gratificazione del costruire qualcosa insieme. Tutto ciò rende le nostre costruzioni amorose più orientate all'intensità, ma anche più fragili. Una strada per mantenere viva la passione sessuale è non avere paura delle proprie fantasie erotiche, per strane che ci possano sembrare, e provare a condividerle con il partner. Condividere aspetti così profondi rende il rapporto sessuale emotivamente più significativo di un rapporto con un partner sessuale occasionale, che ci porta in dono soltanto la novità del suo corpo, qualità interessante ma superficiale.
Quando si parla di trasgressione si evoca contemporaneamente lo spettro della perversione, che è la sua forma “malata”. Le nostre fantasie sessuali sono un elaborato creativo della nostra mente, e dovremmo dar loro quella dignità che si attribuisce ai pensieri. Le fantasie che fanno più paura sono quelle sulla presenza di un terzo. Molte donne sono spaventate dal desiderio di fare sesso con un altro uomo mentre fanno l'amore con il proprio compagno: pensano che questa fantasia metta in discussione l'esistenza della loro coppia. L'ammissione di fantasie in cui sono presenti terzi mette in crisi sia uomini che donne, perché tutti hanno la spiacevole sensazione di avere meno controllo sul desiderio del proprio partner.
Blaise Pascal diceva: "Tutta la sventura dell'uomo proviene da un'unica cosa, il non saper restare solo in una stanza". La maggior parte di noi non sa stare solo in quella "stanza", cerca sempre qualcuno con cui fare casa. Il problema sta nel fatto che quanto più io all'interno della mia relazione esercito la mia libertà soggettiva (cioè quanti più segreti ho) tanto meno riuscirò a strutturare un tessuto relazionale intimo. Detto in termini sessuali: se le cose che mi piacciono le faccio con il mio amante chi è per me il mio compagno? Non c'è una soluzione, ma ognuno deve impegnarsi come può e come vuole, a modulare la giusta distanza dal partner che consenta un'esistenza di coppia.

Bibliografia. Carlo Rosso, Perversi e felici, Espress edizioni, 2012.
 
 

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