DISTURBI ALIMENTARI

Share this
14 gennaio, 2013 - 18:56

Documento ufficiale del National Institut of Mental Health
Traduzione dall'inglese a cura di Marta Pardini

L’assunzione di cibo dipende da molti fattori che comprendono l’appetito, la disponibilità di cibo, le abitudini familiari, le abitudini culturali e può esulare talvolta dal controllo della volontà.

Le tendenze proposte dalla moda di oggi promuove in modo preponderante il raggiungimento di un peso corporeo più baso rispetto al bisogno del corpo( a quello che il corpo richiede per essere in buona salute )con l’ampia offerta sul mercato di cibi particolari.

I disturbi dell’ alimentazione coinvolgono gravi disturbi del comportamento alimentare, come l’estrema e pericolosa riduzione dell’ introito di cibo o il mangiare smodatamente ( abbuffate), così come l’ intensa preoccupazione e ansia rispetto all’ immagine corporea o al peso.

Gli studiosi stanno cercando di capire come e perché un comportamento dapprima volontario, come l’ assunzione del cibo in una certa quantità, superiore o inferiore rispetto all’ usuale , ad un certo punto vada al di là del controllo in molte persone fino a diventare un DCA.

Studi di biologia di base sul controllo dell’appetito e le sue alterazioni dopo un prolungato digiuno o le abbuffate hanno svelato l’ enorme complessità del problema, ma nel lungo periodo questi studi hanno la potenzialità di condurre a nuovi trattamenti farmacologici dei DCA.

I disturbi del comportamento alimentare non sono dovuti alla mancanza di volontà o del comportamento, piuttosto sono vere e proprie patologie trattabili farmacologicamente in cui certamente vi è l’apprendimento erroneo di una modalità di assunzione del cibo nel corso di una vita.Le forme principali di DCA sono AN e BN, un terzo tipo è il Binge —Eating Disorder, non ancora approvato come una formale diagnosi psichiatrica.

I DCA spesso esordiscono durante l’adolescenza o la prima età adulta, ma alcuni dati riportano un loro esordio durante l’infanzia o la seconda età adulta.Spesso i DCA sono in comorbidità con altri disturbi psichiatrici come la Depressione, l’ abuso di sostanze e i disturbi d’ ansia. Inoltre persone che soffrono di DCA possono accusare una vasta serie di complicanze fisiche inclusi seri problemi cardiaci e insufficienza renale fino ad arrivare al decesso.

L’ identificazione di DCA come di vere e proprie patologie trattabili quindi, è clinicamente importante.Le donne sono molte più colpite degli uomini nel soffrire di DCA. Solo il 15% delle persone con AN e BN e il 35% di tutti quelli con Binge-Eating Disorders sono maschi.

 

Anoressia Nervosa

 

Una stima dice che che dallo 0’5 al 3,7 per cento delle donne soffre di AN nel corso della vita. I sintomi di AN includono:

-ostinazione nel mantenere il peso corporeo al di sotto del peso normale per età e altezza;

-paura intensa di aumentare di peso o di diventare grassi., perfino al sottopeso;

-disturbo della immagine corporea e della percezione del proprio peso corporeo, eccessiva influenza del peso corporeo o dell’ immagine corporea sulla propria autostima;

-la negazione della gravità nel mantenere un peso corporeo eccessivamente basso;

-cicli mestruali assenti o irregolari ( in femmine che sono arrivate alla pubertà );

Le persone con questo disturbo vedono se stesse come grasse anche se in realtà sono di una magrezza patologica. Il modo in cui si assume il cibo diventa un’ ossessione: rifiutare cibi e pasti, scegliendone con cura solo pochi e mangiarne in poca quantità, o persino con estrema attenzione al razionamento degli stessi.Le persone con AN possono controllare ripetutamente il loro peso corporeo, alcune usano altri modi per controllare il peso con esercizi fisici intensi e ripetuti, o liberandosi del cibo assunto provocandosi il vomito o attraverso l’ abuso di lassativi, clisteri o diuretici.Le giovani con AN hanno il menarca in ritardo rispetto ai soggetti normali.il decorso in conseguenza dell’ AN è variabile in relazione con l’ individuo: alcuni soggetti vengono subito ricoverati dopo un singolo episodio; alcuni hanno delle fluttuazioni nell’ ambito del peso e delle ricadute;altre ancora vanno incontro ad un decorso cronico della malattia per molti anni.Il tasso di mortalità delle persone affette da AN è stato stimato dello 0,5 per cento all’ anno, approssimativamente del 5,6 per decade, che è circa 12 volte più alto rispetto al tasso annuale di tutte le cause di morte delle donne tra i 15 e i 24 anni nella popolazione generale.La causa principale e più comune di morte è dovuta alle complicanze dei DCA, come l’ arresto cardiaco o agli squilibri elettrolitici e al suicidio.

 

Bulimia Nervosa

 

Si stima che il 1,1 del 4,2 per cento di donne soffre di BN nel corso della vita. Sintomi della BN sono:

-ricorrenti abbuffate, caratterizzate dall’ assumere una eccessiva quantità di cibo in un breve periodo di tempo con una sensazione di non controllo della volontà durante tali episodi;

-ricorrenti comportamenti compensatori impropri per prevenire l’ aumento di peso, come il vomito autoindotto o l‘abuso di lassativi, diuretici, clisteri o altri ( purghe), o l’ eccessivo esercizio fisico e il digiuno;

- L’ abbbuffarsi e le condotte compensatorie improprie possono perdurare per un minimo di 2 settimane per tre mesi;

-L’ autostima è notevolmente influenzata dall‘ immagine corporea e dal peso;

Siccome i lassativi e altre condotte di eliminazione compensatorie avvengono a seguito degli episodi di abbuffate, le persone con bulimia hanno un peso per la loro età e altezza. Al contrario, come le persone con anoressia, possono temere di aumentare di peso, desiderano perdere peso e sono profondamente insoddisfatti della loro immagine corporea. Persone che soffrono di BN spesso adoperano tali condotte in solitudine ( quando sono soli ) provando profonda vergogna e disgusto per se stessi quando si abbuffano, e subito…..

 

 

Binge Eating Disorder

E’ stato stimato che tra il 2 e il 5 per cento degli Americani hanno avuto l’ esperienza di abbuffate nel periodo di 6 mesi.

I sintomi del Binge-Eating Disorder:

-ricorrenti episodi di abbuffate, caratterizzate da un’ eccessiva assunzione di cibo in un lasso di tempo breve e accompagnate da una perdita di controllo sul cibo durante tali episodi;

 

 

 

 

 

 

 

 

  • gli episodi di abbuffate sono accompagnati da almeno 3 di tali punti:
  • -mangiare con maggiore rapidità rispetto al normale, mangiare finché non ci si sente spiacevolmente " pieni"; assumere una grande quantità di cibo senza avere realmente appetito, mangiare da soli per il fatto di essere imbarazzati per come si mangia; sentire un senso di disgusto verso se stessi, sentirsi depressi, o sentirsi di colpa dopo aver mangiato, sentirsi depressi a causa delle abbuffate,
  • - il BED deve essere presente almeno 2 giorno alla settimana per 6 mesi;
  • -NON è associato con un uso REGOLARE di condotte di eliminazione compensatorie ( uso di purganti, digiuno o eccessivo esercizio fisico).

 

 

 

 

 

 

STRATEGIE TERAPEUTICHE

 

I disturbi del comportamento alimentare possono essere trattati e si può ripristinare un peso salutare.Tanto più precocemente tali disturbi vengono diagnosticati e trattati, maggiore è la probabilità che le conseguenze siano migliori. A causa della loro complessità, i disturbi del comportamento alimentare richiedono un programma terapeutico ad ampio raggio che include cure mediche e il loro monitoraggio, interventi sul piano psicosociale, consulenze nutrizionistiche e , quando appropriate, la gestione delle cure.Al momento della diagnosi, il terapeuta deve valutare se il paziente si trova in una condizione di perdita di peso che lo rende a rischio e richiederne quindi il ricovero.

vengono infatti applicati i programmi di nutrizione e le cure personali. In molti casi è indicata la nutrizione parenterale .Una volta che la malnutrizione è stata corretta e il peso ripristinato, la psicoterapia ( spesso ad indirizzo cognitivo-comportamentale o la psicoterapia interpersonale ) può aiutare i pazienti con anoressia a migliorare la bassa autostima ed è indicata per i pensieri erronei e modelli comportamentali abnormi.Le famiglie sono spesso coinvolte nel programma terapeutico.

Il primo obiettivo della terapia della bulimia è ridurre o eliminare le abbuffate e le condotte di eliminazione. A questo punto, la riabilitazione nutrizionale, le strategie terapeutiche, l’intervento psicosociale sono Il trattamento dell’ AN richiede un programma specifico che si caratterizza per tre fasi principali: 1) recuperare il peso perso con il digiuno e i lassativi; 2) trattare i disturbi di ordine psicologico come i disturbi dell’ immagine corporea, la bassa autostima, e conflitti interpersonali; e 3) ottenere una remissione a lungo termine e la riabilitazione, fino alla completa guarigione.

La diagnosi precoce e il trattamento aumentano la percentuale dei successi terapeutici.

L’ uso di farmaci che agiscono sul SNC in pazienti con AN dovrebbero essere presi in considerazione solo dopo che l’ aumento di peso sia stato raggiunto.Alcuni farmaci come gli inibitori selettivi del re-uptake della Serotonina ( SSRIs ) si sono dimostrati efficaci per il mantenimento del peso corporeo e per migliorare il tono dell’ umore e i sintomi ansiosi associati all’ Anoressia Nervosa.

I provvedimenti "in acuto" per una grave perdita di peso sono di solito previsti in pazienti ricoverati in ospedale dove spesso utilizzate. L’instaurarsi di un modello di alimentazione regolare , senza abbuffate ,il miglioramento di abitudini relative a disturbi alimentari, l’ incoraggiamento alla salute ( ma non all’ esercizio fisico eccessivo), e la risoluzione delle condizioni favorenti come i disturbi dell’ umore o i disturbi d’ ansia sono lo scopo specifico di tali terapie.

La psicoterapia individuale ( specialmente ad indirizzo cognitivo-comportamentale o la terapia interpersonale), terapia di gruppo che è utilizzato la terapia cognitivo-comportamentale, e la terapia di famiglia e di coppia si sono rivelati efficaci. La terapia psicoterapica, specificatamente gli antidepressivi come gli SSRIs si sono rivelati utili nei pazienti con bulimia, in particolare quelle con sintomi depressivi o di ansia, o quelle che non rispondono adeguatamente alla terapia psicosociale solamente Questi trattamenti sono utili nel prevenire le ricadute.Gli obiettivi terapeutici e le strategie per il BED sono sili a quelle per la bulimia, e recenti studi hanno valutato l’ efficacia dei vari interventi.

Persone che soffrono di disturbi alimentari spesso non riconoscono di essere malati.Come risultato, possono accettare e seguire le terapie .I membri della famiglia o altre persone di fiducia possono essere d’ aiuto nell’ assicurare che le persone con i disturbi alimentare ricevano le cure adeguate e la riabilitazione.Per molte persone, il trattamento può essere a lungo termine.

 

 

LE NOVITA’ DELLA RICERCA E LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE

 

 

La ricerca sta contribuendo a capire sempre di più i disturbi alimentai e il loro trattamenti.

* I ricercatori del NIMH e altri continuano a cercare l’ efficacia degli interventi psicosociale, le terapie, e la combinazione di questi trattamenti con l’ obiettivo di migliorare la prognosi con pazienti che hanno disturbi alimentari.

* La ricerca sulla riduzione del ciclo delle abbuffate ha mostrato che una volta un modello strutturato di alimentazione si è stabilizzato, le persone provano meno rabbia, si sentono meno deprivate, e avvertono una riduzione dei sentimenti negativi sul cibo e l’ alimentazione. I due fattori che riducono la probabilità delle abbuffate- rabbia e sentimenti negativi- sono ridotti, con una riduzione della frequenza delle abbuffate.

* Studi sulla famiglia e sui gemelli sono suggestivi di una alta ereditabilità per Anoressia e Bulimia, e i ricercatori stanno cercando i geni coinvolti che confermino la suscettibilità di questi disturbi.Gli scienziati sospettano che in realtà molti geni siano coinvolti e possano interagire con fattori ambientali e altri fattori che aumentano il rischio di incedere in tali patologie. L’ identificazione della suscettibilità genetica permetterà la pianificazione di migliori trattamenti per i disturbi alimentari.

* Altri studi stanno investigando sulla neurobiologia delle emozione e del comportamento sociale relativo ai disturbi alimentari e le neuroscienze dei disturbi alimentari.

* Gli scienziati hanno imparato che sia l’appetito che la spesa energetica sono regolate da un complesso network di neuroni e messaggeri molecolari chiamati neuropeptidi.Queste ed altre scoperte porteranno potenziali obiettivi per impostare nuovo trattamento psicofarmacologico per i disturbi alimentari.

* Entrando più nel dettaglio è stata data una maggior importanza degli steroidi gonadici. Il loro rilevamento è suggestivo del ruolo del sesso in tali patologie, il loro rilevamento alla pubertà o appena dopo, e l’ aumento del rischio dei disturbi alimentari per le donne con menarca percoce.

> Lascia un commento


Totale visualizzazioni: 3920