Quale seguito per i giornali in internet? Implicazioni della tendenza verso la collocazione a pagamento nei motori di ricerca

Share this
4 novembre, 2012 - 22:58

 

BREVE STORIA DEI GIORNALI IN INTERNET

Nel Settembre 1991 è stato annunciato un nuovo giornale. L' Online Journal of Current Clinical Trials stava per essere il primo giornale online al mondo recensito tra pari (Palca, 1991). Questo esperimento è stato un'associazione in partecipazione tra lAmerican Association for the Advancement of Science (AAAS) e lOCLC Online Computer Library Center. Mentre era ancora troppo presto per il giornale per essere reso disponibile su Internet, il software che consentiva l'accesso era stato reso disponibile ai sottoscrittori disposti a pagare un prezzo di abbonamento di 110 dollari americani. I sottoscrittori avevano bisogno anche di un accesso ad un computer in linea che in quel momento era un IBM compatibile 286 o più, con 2 MB di memoria e Windows 3.0 (Palca, 1991). Il giornale era rivoluzionario, dal momento che la sua pubblicazione stava per essere interamente elettronica i manoscritti avrebbero dovuto essere presentati, recensiti e curati senza mai essere stampati. Molti erano scettici sul fatto che il giornale sarebbe stato in grado di raggiungere l'obiettivo stabilito di accelerare il processo di recensione tra pari, per rendere le scoperte scientifiche disponibili più in fretta, al fine di aiutare i pazienti criticamente ammalati.

Questo ed un'altra manciata di titoli di giornali elettronici accademici erano i soli disponibili attraverso le nuove reti in fase di sviluppo (Okerson, 2000). I loro formati erano semplice testo ASCII senza alcuna grafica, caratteri stranieri, grassetto o corsivi. Nel 1991 cerano solo 27 giornali elettronici e riviste, secondo NewJour, un New Journal e Newsletter Announcement List per nuove pubblicazioni periodiche su Internet (http://gort.ucsd.edu/newjour/NewJourWel.html). L'industria della pubblicazione online iniziò realmente a crescere nel 1994 e 1995, quando il numero dei titoli nella directory di NewJour salì a 306. Una visita al loro sito Web nel 2001 mostra oltre 10.000 giornali e newsletter. Questo numero rappresenta quelli che sono sempre stati elettronici, così come i giornali cartacei che si sono trasferiti nell'arena elettronica.

Nel Maggio 1996, è apparso in Internet il primo numero di First Monday. Dopo 61 numeri, il giornale recensito tra pari è un esempio continuo che non solo un giornale recensito tra pari può essere pubblicato esclusivamente online, ma che può anche attirare autori da tutto il mondo ed essere reso disponibile gratuitamente ai lettori. Dal suo debutto, 295 saggi da 355 autori differenti, così come recensioni ed interviste, sono state pubblicate (ad Agosto 2001). Oltre 30.000 ospiti hanno contattato questi saggi tramite Internet da 160 paesi (Henshaw e Valauskas, 2001). I lettori di First Monday hanno utilizzato una varietà di modi per trovare il giornale; vedi Tabella 1. Ovviamente, se l'80% degli utilizzatori di Internet (Precision Marketing, 2001) si rivolgono ai motori di ricerca per trovare le informazioni di cui hanno bisogno, si può supporre che i motori di ricerca stiano giocando qualche ruolo nell'indirizzare il traffico al sito Web di First Monday.

 

 

Numero di Richieste

Sito

635,576

http://www.firstmonday.dk

131,372

http://firstmonday.org

97,902

http://www.firstmonday.org

22,427

http://www.google.com

10,804

http://firstmonday.dk

5,250

http://old.law.columbia.edu

4,937

http://google.yahoo.com

3,406

http://www.bearshare.com

2,221

http://www.c-4-u.com

40,470

2,980 sites not listed

 

Tabella 1: Primi 10 Siti che si riferiscono a First Monday,

pubblicazione del Luglio 2001

per numero di richieste

 

Mentre le pubblicazioni esclusive sul Web tendono ad attrarre lettori fedeli che spesso sono i primi utilizzatori di nuove tecnologie, questi lettori si aspettano anche che il loro contenuto sarà gratuito. Secondo un articolo su American Demographics, i lettori della rivista online eguagliano quelli delle riviste stampate in termini di numero di occhi che attraggono ogni mese. E, i loro lettori tendono ad avere una educazione superiore e un reddito familiare medio più elevato rispetto alla popolazione generale di Internet (Paul, 2001). Tuttavia, queste pubblicazioni solo su Internet lottano ancora per la sopravvivenza, dal momento che i loro lettori non leggono le riviste online pagando. Persino quelli fedeli alle riviste online ricadono ancora sulle pubblicazioni stampate per la lettura di piacere (Paul, 2001).

 

 

BREVE STORIA DEI MOTORI DI RICERCA E DEI PROBLEMI DI TROVARE L'INFORMAZIONE IN INTERNET

Nel decennio scorso, Internet è cresciuta da uno strumento di ricerca a fonte di informazione pubblica. Internet non solo fornisce accesso allinformazione, ma lo fa prevalentemente in modo gratuito. Ognuno con una connessione ad Internet può utilizzare un motore di ricerca di giorno o di notte e pagando solo il costo della loro connessione. Gli utilizzatori sono cresciuti così abituati a questo servizio gratuito che risulta scioccante che qualcuno debba finanziare il loro motore di ricerca preferito.

Non che il mezzo per rivelare l'informazione sia perfetto. Chiunque abbia provato a cercare informazioni sul Web per mezzo di un motore di ricerca di Internet è probabilmente familiare con il Œfurore di ricerca, o lincapacità di trovare facilmente quel po di informazione che uno è sicuro che esista da qualche parte (Precision Marketing, 2001). Ciascun motore di ricerca usa i suoi algoritmi e metodi di indicizzazione per trovare ed organizzare i siti Web che essi includono nei loro database. La mancanza di standards per i motori di ricerca ha lasciato spesso frustrati gli utenti.

Metadata, un metodo per catalogare le informazioni elettroniche, è un modo per migliorare l'accesso allinformazione online. Una politica metadata è stata sviluppata per First Monday nel 1999, nella speranza di migliorare la posizione dei contenuti nei motori di ricerca (Henshaw, 1999). Metatags generali sono stati combinati con elementi dal set di elementi del Dublin Core Metadata per creare la politica del giornale di metadata. Questi tags, che sono in formato HTML, vengono applicati a ciascun articolo ed alla tabella dei contenuti per ogni numero mensile di First Monday. Tuttavia, una ricerca recente che ha esaminato molti dei maggiori motori di ricerca ha mostrato che questo metadata non è efficace nellinfluenzare i risultati derivati dai motori di ricerca di Internet (Henshaw e Valauskas, 2001).

Gli utilizzatori dei motori di ricerca hanno certamente fatto sentire il proprio malcontento circa i risultati delle ricerche; i gestori dei siti Web si sono lamentati sia delle difficoltà sia del lungo tempo richiesto per lindicizzare dei siti da parte dei motori di ricerca (Notess, 2001).

I motori di ricerca hanno offerto per lungo tempo ai possessori dei siti Web unopzione di presentazione gratuita per dare ai siti nuovi o modificati lopportunità di essere inclusi nei loro indici. Questo modello di lavoro ha fallito nel tenere conto dellincentivo economico per quei possessori di siti Web di elevare la loro posizione nei risultati dei motori di ricerca. Metadata è stato considerato una volta come una soluzione promettente; tuttavia, i possessori di siti Web presto impararono che potevano migliorare i loro risultati utilizzando le tecniche di Œindex spamming. Per esempio, alcuni crearono un testo dello stesso colore dello sfondo così che esso diventava invisibile allocchio, ma poteva ancora essere letto dai bots che affollano il Web. I servizi del motore di ricerca risposero velocemente sviluppando algoritmi speciali di riconoscimento che respingono lo spam nelle sue varie forme (Notess, 2001).

 

 

IL MOVIMENTO VERSO LA COLLOCAZIONE A PAGAMENTO

Il confine tra il contenuto e la pubblicità è stato a lungo indistinto sul web. Come un nuovo mezzo di comunicazione che cresce molto rapidamente, gli standards tradizionalmente applicati alle riviste stampate ed ai quotidiani non esistono a livello digitale. Le pubblicità non sono sempre chiaramente etichettate, le fonti non sono riportate ed i conflitti di interesse non sono svelati. La valutazione dell'affidabilità dell'informazione pubblicata su Internet si sta impegnando al meglio. La facilità con cui ciascuno può pubblicare su Internet diventa anche il suo lato negativo, perché molti, in particolare gli utilizzatori di Internet negli Stati Uniti, tendono a credere a molto di ciò che vedono sui loro schermi collettivi. "Lascia che l'acquirente stia attento!" assume una connotazione completamente diversa in questo regno elettronico.

Per molti, il contenuto editoriale dei risultati di ricerca è visto come incontaminato, eccetto, forse, da un algoritmo scritto male o da un indice inadeguatamente catalogato. Mentre gli utilizzatori sono stati indotti a fidarsi dei motori di ricerca come indipendenti dai siti inclusi nei loro indici, essi sono stati anche un mezzo per i pubblicitari di porre come obiettivo i consumatori. Attraverso l'utilizzo di agenti intelligenti, i pubblicitari possono facilmente mirare ai consumatori, tramite i loro criteri di ricerca. Gli utilizzatori che stanno cercando informazioni sulle vacanze su crociere lussuose, possono introdurre quei termini in un motore di ricerca popolare e vedere un banner pubblicitario di una compagnia di crociera online in testa ai loro risultati di ricerca. Queste sono pubblicità relativamente ovvie, dal momento che esse generalmente lampeggiano o scorrono sul video presso lo spettatore.

Recentemente, la redditività del servizio dei motori di ricerca che vendono banner pubblicitari è diminuita, dal momento che gli occhi dell'utilizzatore si sono allenati ad ignorarli (Hansell, 2001). Necessitando di un altro modo per compensare questa perdita finanziaria, molti motori di ricerca sono diventati sempre più imprenditoriali, offrendo servizi aggiuntivi alle aziende che sono spesso molto più che disponibili a pagare per l'opportunità di accrescere la visibilità del marchio in Internet. Questa ricerca del profitto sta trasformando molti motori di ricerca in directories commerciali, piuttosto che in "enciclopedie elettroniche", nello stesso modo in cui gli elenchi telefonici forniscono maggiore pubblicità alle società disposte a pagare (Hansell, 2001).

Le società interessate alla crescita della presenza del loro marchio online ricorrono ai motori di ricerca per indirizzare il traffico ai loro siti Web. l'importanza del collocamento alto nei risultati di ricerca non può essere minimizzata; sebbene l'80% degli utilizzatori di Internet utilizzi i motori di ricerca per individuare l'informazione, meno del 20% guarda più di due pagine dei risultati della ricerca (Precision Marketing, 2001). Statistiche come queste enfatizzano alle aziende non solo l'importanza di costruire la conoscenza del marchio in Internet, ma anche di fare tutto ciò che è possibile per assicurare che i loro siti Web siano tra quelli riportati in alto. Le aziende vogliono anche che i loro siti siano indicizzati con parole chiave accurate, cosa che non sempre si verifica quando affidato ai crawlers.

Quando l'Open Text ha annunciato un progetto di posizionamento a pagamento nel 1996, i disegnatori ed i venditori Web afferrarono immediatamente l'idea. Gli utilizzatori dei motori di ricerca, tuttavia, non erano così felici e neanche gli altri siti di ricerca colsero l'idea. In quel momento, Jerry Yang, direttore di Yahoo!, affermò che l'area dei risultati di ricerca della compagnia era una parte del "valore aggiunto editoriale " e di cui si fidavano gli utilizzatori. Kevin Brown, direttore marketing a quel tempo di Inktomi, ripeté l'opinione, dicendo che la compagnia non avrebbe considerato di vendere i risultati al miglior offerente (Bernstein, 1996).

La spinta reale l'inclusione dell'acquisto in una lista di risultati di ricerca iniziò nel Novembre 2000, quando il servizio di ricerca GoTo.com convinse America Online a collocare le tre voci della lista più alte da GoTo su altri risultati di ricerca. Da quel momento, le voci di ricerca della lista a pagamento di GoTo si sono allargate a sette dei dieci più importanti portali Web e siti di ricerca. Altri servizi di ricerca in Internet si sono adeguati al pacchetto con servizi inclusi a pagamento, compresi Yahoo, AltaVista, Ask Jeeves, Inktomi, MSN Search e LookSmart (Sullivan, 2001d).

 

 

MODI PER FARE PUBBLICITA NEI SERVIZI DI RICERCA

In aggiunta ai banner pubblicitari, ci sono tre modi fondamentali in cui i motori di ricerca consentono ai pubblicitari di acquistare il loro spazio sulle pagine dei risultati di ricerca.

La collocazione a pagamento garantisce una posizione particolare nella prima pagina dei risultati di ricerca, ma non interferisce con i risultati editoriali (comunemente considerati come "contatti" di ricerca). Le pubblicità collocate a pagamento sono in qualche modo decentrate dai risultati editoriali, figurando in alto, in fondo, o a lato della pagina (Sullivan, 2000b). I siti Web che pagano per il posizionamento stanno versando ai motori di ricerca più denaro di altri inserzionisti per un particolare termine di ricerca. Quando un utilizzatore inserisce quella parola in una ricerca, l'inserzionista migliore offerente apparirà per primo. Il posizionamento a pagamento può essere costoso per i possessori di siti Web, dal momento che essi pagano il fornitore del motore di ricerca per ogni contatto che essi ricevono.

Linclusione a pagamento non garantisce ad un inserzionista una posizione particolare, ma interferisce con i contatti di ricerca, come risulta dai siti commerciali che sono cosparsi da risultati editoriali reali. Pagare per l'inclusione consente agli inserzionisti di pagare per più voci di ricerca nellelenco del database del motore di ricerca. Come risultato, questi inserzionisti vedranno più probabilmente un traffico più elevato di quelli che non pagano (Sullivan, 2000b). Linclusione a pagamento opera normalmente su una base di tariffa Œflat, pagando il fornitore del motore di ricerca una volta sola e non per ogni contatto. I proponenti dell'inclusione a pagamento dicono che i servizi dei motori di ricerca possono valorizzare i loro motori di ricerca aiutandoli a sapere quali pagine degli inserzionisti avanzare e quanto spesso (Charski, 2001).

La terza forma è conosciuta come sottomissione a pagamento. I motori di ricerca che utilizzano una forma di ricerca di sottomissione a pagamento offrono l'incarico di elaborare una richiesta solo per essere incluso nel suo indice database. Questo non garantisce al sito commerciale una voce nella lista nei risultati di ricerca, ma promette solo di recensire il sito e di includerlo più velocemente, se il sito incontra gli standards del motore di ricerca (Sullivan, 2001d).

Uno dei maggiori problemi etici del posizionamento e dellinclusione nei motori di ricerca è che gli utilizzatori possono rendersi conto o meno che i risultati che stanno visionando provengono da siti commerciali. GoTo.com afferma esplicitamente che le loro voci di lista dei siti hanno pagato per essere inclusi, facendo notare il costo allinserzionista a fianco dei risultati di ricerca. Altri motori di ricerca non rendono la differenza così chiara. AltaVista chiama questi siti commerciali "Siti Modellati", AOL li considera "links sponsorizzati", mentre il motore di ricerca Netscape, anchesso parte della famiglia AOL, chiama le stesse voci di lista "risultati di ricerca partners" (Hansell, 2001). Le cose diventano ancora più discutibili con Inktomi e LookSmart, che utilizzano sia il collocamento, sia l'inclusione a pagamento, ma le cui voci di lista non fanno alcuna rivelazione agli utilizzatori che un inserzionista sta traendo profitto da esso. I servizi di ricerca che offrono il posizionamento a pagamento sono citati come utilizzatori che si interessano solo di trovare informazioni, non che il sito ha pagato per essere messo nella lista. Gli inserzionisti hanno appreso dalle esperienze precedenti con i banner pubblicitari che gli utilizzatori evitano di cliccare sui grafici o su altri elementi di uno schermo che sembrano commerciali. Affermare chiaramente che un sito ha pagato per essere classificato tra i primi risultati della ricerca potrebbe scoraggiare alcuni utilizzatori. I proponenti della collocazione a pagamento sostengono che gli utilizzatori sono i vincitori, recuperando i risultati più rilevanti della ricerca da indici più estesi. "Si potrebbe anche migliorare un motore di ricerca aiutandolo a conoscere quali pagine avanzare e quanto spesso" (Charski, 2001).

I servizi di meta ricerca, che inviano una richiesta a molti motori di ricerca nello stesso tempo, possono fornire risultati con più di metà di links a pagamento e persino dei mezzi più confusi per delineare se i risultati provengono da links a pagamento o da vere ricerche editoriali.

 

 

OFFERTE DEI MOTORI DI RICERCA

Di seguito ci sono alcuni dei servizi specifici offerti da alcuni dei maggiori motori di ricerca:

GoTo

GoTo.com iniziò nel tardo 1997 come risposta alla necessità di un diverso tipo di motore di ricerca uno in cui i siti Web avrebbero pagato per essere inclusi nei risultati di ricerca. GoTo, attualmente, detiene più di 42.000 inserzionisti che offrono in un mercato dasta aperto le parole chiave per la collocazione nella lista di ricerca di GoTo. Di conseguenza, il miglior offerente appare per primo nei risultati di GoTo e paga GoTo solo quando un utilizzatore clicca sul loro sito (GoTo, 2001). GoTo non è ancora remunerativo, ma si aspetta si pareggiare nellultimo quadrimestre del 2001 e di cominciare a guadagnare nel 2002 (Charski, 2001).

Google

Distinguendosi dagli altri nel settore, Google ha, finora, preso posizione contro l'inclusione a pagamento. Lazienda, ciononostante, offre la collocazione a pagamento sul suo sito, tramite i suoi programmi AdWords e Premium Sponsorship. Premium Sponsorship compare sopra i risultati di ricerca, AdWords a destra ed entrambi sono definiti "links sponsorizzati". Craig Silverstein, direttore tecnologico di Google, ha affermato che Google non permetterà che le voci di lista a pagamento vengano aggiunte al loro indice. Ha aggiunto, tuttavia, che se tale programma fosse aggiunto in futuro, quei links continuerebbero ad essere chiaramente definiti come sponsorizzati e messi in evidenza dalla lista principale dei risultati di ricerca (Charski, 2001).

Look Smart

LookSmart ha avuto per lungo tempo un programma di inclusione a pagamento, ma solo recentemente si è trasferita nellarena del collocamento a pagamento. LookSmart non è un crawler, ma indicizza tramite una directory creata dagli esseri umani. In LookSmart tutti i siti Web commerciali devono pagare per essere inclusi in questa directory. Un altro servizio speciale consente alle aziende di pagare di più e di avere il loro sito "profondamente indicizzato". Questo programma di inclusione a pagamento "Sottosito" categoriza le pagine singole in un sito Web in aggiunta alla home page del sito. Questo potrebbe consentire di avere centinaia di diverse voci di lista nella directory e, potenzialmente, centinaia di visitatori in più nel loro sito. LookSmart riceve una tariffa dall'inserzionista per ogni utilizzatore che invia al loro sito Web (Sullivan, 2000b). La Rete LookSmart dei siti soci include Excite, AltaVista, MSN, iWon, CNN, Time Warner ed oltre 370 ISPs (Excite, 2001).

Inktomi

Inktomi è il più vecchio motore di ricerca basato su un crawler ad offrire linclusione a pagamento (Sullivan, 2001b). Sebbene non faccia funzionare il suo motore di ricerca, la società fornisce la tecnologia dietro i motori di ricerca su molti portali, inclusi HotBot, Microsoft Network, America Online e About, tra gli altri. Dietro compenso, Inktomi offre linclusione garantita e unindicizzazione più frequente, al fine di dare agli editori più controllo su quale contenuto si trovi nellindice e quanto frequentemente il contenuto sia aggiornato (ogni 48 ore per i siti che si registrano). (Notess, 2001). I possessori di siti pagano Inktomi su una scala mobile: 20 dollari americani per la prima URL, 10 dollari per le successive due fino a cento URLs e 6 dollari per ciascuna URLs oltre 100; tuttavia, questo pagamento non influenza la collocazione nei risultati di ricerca. Inktomi afferma che le voci di lista a pagamento permettono allazienda di migliorare la propria infrastruttura e di aggiornare il loro indice più frequentemente (Sullivan, 2001a).

AltaVista

AltaVista, anchesso un motore di ricerca basato su un crawler, iniziò ad offrire l'"Inclusione Esplicita" nel Giugno di quest'anno. Questo servizio ha consentito ai possessori di siti Web di aggiungere fino a 500 pagine al database globale di AltaVista durante un periodo di sottoscrizione di sei mesi e di aggiornare le loro voci di lista settimanalmente (AltaVista, 2001). La collocazione di venticinque pagine elencate in AltaVista per un anno costano oltre 1000 dollari americani (Sullivan, 2001a).

Excite

Excite è un altro dei motori di ricerca basato su un crawler che prevede di offrire la scelta dell'inclusione a pagamento entro la fine del 2001. Attualmente, lazienda offre Express Submit, tramite il suo socio, LookSmart. Per 199 dollari americani, un sito sarà catalogato nella Rete LookSmart dei siti associati. La loro opzione "Basic Submit" offre agli inserzionisti una recensione del sito in circa otto settimane per un pagamento in ununica soluzione di 99 dollari americani (Excite, 2001).

FAST

FAST ha annunciato che il suo servizio di inclusione a pagamento sarà disponibile nel Settembre 2001, lasciando Google come unico motore di ricerca non partecipante allinclusione a pagamento (Sullivan, 2001a).

Yahoo!

Yahoo! fa pagare ai siti commerciali 199 dollari americani per essere recensiti per l'inclusione nel suo elenco. L'azienda definisce chiaramente gli inserzionisti come "links sponsorizzati" nell'elenco, facendo pagare da 25 a 300 dollari americani al mese per il servizio (Hansell, 2001).

 

 

QUALE SEGUITO PER I GIORNALI IN INTERNET E PER GLI ALTRI CHE NON SONO IN GRADO DI PAGARE?

Internet è iniziata come uno strumento di ricerca ed è diventata, in anni recenti, la fonte principale di informazione per una grande maggioranza di popolazione. Gli studenti di tutte le età utilizzano i motori di ricerca in Internet per la ricerca, così come fanno gli uffici informazioni commerciali nelle aziende. Mentre gli utilizzatori stanno diventando sempre più consapevoli che nessun motore di ricerca indicizza lintera Internet, valutata attualmente come contenente oltre sette milioni di pagine Web singole (OCLC Office of Research, 2000), pochi, se non i più dotati di buon senso, hanno alcuna idea che la lista dei risultati che stanno guardando potrebbe contenere tutto, fuorché del contenuto editoriale.

Dove porta tutto ciò i giornali di Internet, come First Monday, e le organizzazioni non-profit che non possono affrontare il pagamento per linclusione nei servizi dei motori di ricerca? I motori di ricerca impiegherebbero i crawlers per fare entrare delle voci nelle liste gratuite e nel contempo si concentrerebbero sui programmi di inclusione a pagamento? Questo è particolarmente concernente alla luce del fatto che i motori di ricerca proficui sono stati quelli che hanno permesso che le aziende pagassero per essere incluse nei risultati di ricerca (Charski, 2001).

Gli utilizzatori apprezzano i giornali basati su Internet indipendenti e gratuiti ed i siti non profit? Uno sguardo ai logaritmi di First Monday per l'anno 2000 indicano che i saggi pubblicati nei numeri del giornale sono stati scaricati dal server di First Monday più di un milione di volte (Henshaw e Valauskas, 2001). Chiaramente questo indica un interesse nel sito e nel suo contenuto. Per esempio, uno studente potrebbe ricercare il beneficio di accesso universale ad Internet dallarticolo di Richard Wiggin in First Monday, intitolato "Al Gore and the Creation of the Internet" (Wiggin, 2000)? Forse, ma lo studente avrebbe un po di fortuna nello scoprire larticolo tramite luso di un motore di ricerca?

Per sapere quanto i motori di ricerca abbiano attualmente successo nellindicizzare First Monday, sono state condotte due ricerche. Uninterrogazione per la frase "First Monday" ha trovato lhome page del giornale recensito tra pari elencato in tutti i maggiori motori di ricerca citati in questo articolo (Vedi Tabella 2).

 

Motore di ricerca

Posizione di First Monday

URL citata per First Monday

Servizio(i) offerto(i)*

Notes

GoTo.com

2

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a pagamento

 

LookSmart

3

http://www.firstmonday.dk

Sottomissione a pagamento; Inclusione a pagamento

Classificato #3 sotto Reviewed Web Sites;
Classificato #2 sotto i siti web da Inktomi in seguito ad una collocazione pubblicitaria a pagamento.

Google

1

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a pagamento

Categoria Google:
Notizie Per Argomento - Informazione Tecnologia - Internet - Commento.

HotBot
(powered by Inktomi)

1

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a pagamento; Inclusione a pagamento

Classificato #1 nell'area della collocazione a pagamento del sito.

AltaVista

1

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a pagamento

 

Excite

1

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a pagamento

Combina voci in elenco dal Web con quelli nel suo elenco. First Monday è stato elencato nella sezione sotto: 
Computers and Internet Novità Tecnologiche Pubblicazioni per Tipo - Internet.

Yahoo!

1

http://www.firstmonday.dk

Collocazione a Pagamento; Sottomissione a pagamento

Classificato #1 nellelenco di Yahoo!: 
Cosietà e Cultura Culture e Gruppi - Cybercultura - Riviste

Tabella 2: Posizionamento del giornale First Monday in otto popolari motori di ricerca.

*Sullivan, 2001a

Nota: Ricerche completate il 16 Luglio 2001, dalle 1.15pm all1.47pm CDT. First Monday è stato cercato come una frase in tutti i motori di ricerca.

 

E incoraggiante che First Monday sia elencato tra i primi 10 siti in tutti i motori di ricerca sopra riportati. Si dovrebbe precisare che la URL mostrata nella Tabella 1 è lindirizzo danese per First Monday. I riferimenti allindirizzo danese vengono immediatamente reindirizzati alla URL attuale, firtsmonday.org.

Un ricerca per l'articolo specifico "Al Gore and the Creation of the Internet" di Richard Wiggins è stata eseguita negli stessi motori di ricerca. Gli hyperlinks al presente articolo sono stati trovati in Google, AltaVista e Yahoo!. Cercando in GoTo ed in HotBot sono stati trovati degli indicatori alla tabella dei contenuti per il numero dell'Ottobre 2000 elencanti larticolo di Wiggins. Né larticolo, né la tabella dei contenuti sono stati trovati nei primi 20 reperimenti editoriali in LookSmart ed in Excite (vedi Tabella 3).

 

Motori di Ricerca

Pagine Web posizionate per la frase "Al Gore and the Creation of the Internet"

URL citata per l'articolo

Servizio(i) offerto(i)*

Note

GoTo.com

2

http://www.firstmonday.dk/issues/issue5_10/

Collocazione a Pagamento

Riferimenti alla tabella dei contenuti per il numero di Ottobre 2000

LookSmart

Non classificata

 

Sottomissione a Pagamento; Inclusione a Pagamento

Non trovata negli elenchi formati, nelle liste di argomenti o tra i primi 20 siti Web recensiti.

Google

1

www.firstmonday.dk/issues/issue5_10/wiggins/

Collocazione a Pagamento

Riferimenti all'articolo effettivo.

HotBot
(powered by Inktomi)

2

http://www.firstmonday.dk/issues/issue5_10/

Collocazione a Pagamento; Inclusione a Pagamento

Riferimenti alla tabella dei contenuti del numero dellOttobre 2000.

AltaVista

3

http://www.firstmonday.dk/issues/issue5_10/wiggins/

Collocazione a Pagamento; Inclusione a Pagamento

Riferimenti allarticolo effettivo.

Excite

Non classificata

 

Collocazione a Pagamento

Non trovato nei siti Web o nei loro elenchi.

Yahoo!

1

http://www.firstmonday.dk/issues/issue5_10/wiggins/

Collocazione a Pagamento; Sottomissione a Pagamento

Riferimenti allarticolo effettivo.

Tabella 3: Posizionamento dell'articolo "Al Gore and the Creation of the Internet" negli stessi motori di ricerca.

*Sullivan, 2001a

Nota: Le ricerche sono state completate il 16 Luglio 2001, dalle 2.00pm alle 2.30pm CDT. "Al Gore and the Creation of the Internet" è stato cercato come una frase nei motori di ricerca.

 

Queste ricerche illustrano che, sebbene tutti questi siti abbiano pagato per la collocazione, linclusione o la politica di sottomissione di qualche tipo, è possibile, tuttavia, trovare un contenuto di editoria puro in alcuni motori di ricerca.

Uno sforzo da parte dellUnione dei Consumatori, leditore della rivista non profit Consumer reports, sta allerta per avere un grande impatto sugli standards di divulgazione pubblica su Internet. Nel 2001, l'organizzazione lancerà il suo più grande progetto finanziato, il programma triennale Web Credibilità con una sovvenzione di 4.8 milioni di dollari americani da Pew Charitable Trusts, Knight Foundation e Open Society Insitute (Consumer Union, 2001). Il progetto ha i seguenti obiettivi:

  • "Indagare le pratiche commerciali di centinaia di siti Web e riportare i risultati al pubblico"
  • "Sviluppare degli standards di divulgazione per Internet, lavorare con altri gruppi per promuoverli ed incoraggiare i siti Web ad adottarli. Tutta la pubblicità verrebbe segnalata, i links a pagamento sarebbero svelati ed al pubblico sarebbero resi noti i criteri che hanno controllato la classificazione dell'informazione"
  • "Rendere i consumatori più consapevoli dei problemi di divulgazione" (Consumer Union, 2001).

Danny Sullivan, leditore di Search Engine Watch, una newsletter online che monitora i motori di ricerca, suggerisce che i motori di ricerca potrebbero avere bisogno di diventare più creativi nello sviluppo di nuove fonti di reddito. Un esempio sarebbe lo sviluppo di un resoconto del click-through, che mostrerebbe agli inserzionisti quanti click un servizio ha portato al loro sito, i termini di ricerca accompagnatori ed il motore di ricerca che ha generato il traffico (Sullivan, 2001b).

Anche il Dublin Core sta facendo progressi nello standardizzare i metadata. Tuttavia, cè stato un piccolo beneficio commerciale per i motori di ricerca ad investire tempo e denaro nel modificare i loro algoritmi per riconoscere i metadata. E, una volta che lo standard dei metadata è stabilito, la domanda diventa chi aggiungerà i metadata ai siti Web (Thomas e Griffin, 1998)? Sarebbero i possessori dei siti Web gli unici responsabili per laggiunta dei metadata oltre le semplici descrizioni e parole chiave? Forse, i bibliotecari potrebbero trovare prospettive rinnovate quando le aziende li assumono per organizzare i loro siti. O, forse, per quelle aziende che possono, è proprio più facile pagare per l'inclusione, la sottomissione o il posizionamento.

Forse, gli enti non profit si possono unire per costruire il loro motore di ricerca o ricevere una sovvenzione per fare ciò. Se promosso nei collegi e nelle università come il motore di ricerca per la ricerca o per gli studiosi, potrebbe proprio funzionare. Internet è cominciata come uno strumento di ricerca del governo prima di diffondersi nel mondo, così, forse, è il momento di dedicare una parte di essa di nuovo alla comunità erudita.

Ma l'altruismo nel mondo degli affari tende a perdersi, quando è in gioco la linea del fondo. Secondo Evan Thornley di LookSmart CEO, il 90% del valore di marketing della ricerca online sta nella ricerca, che l'industria della ricerca ha dato via gratuitamente. Egli ha sottolineato che "Σ tentando di fare soldi tramite i tabelloni di affissione [riferendosi ai banner pubblicitari Web] sul lato della strada deve fermarsi" (Charski, 2001). Forse, ma questa nuova redditività finanziata potrebbe condurre i motori di ricerca a ritirarsi nel crawling o diventare il primo passo verso il loro contenere solo i siti web con l'inclusione a pagamento? Qualsiasi cambiamento nel modello di lavoro del motore di ricerca avrà un impatto direttamente sullesperienza di ricerca dell'utilizzatore su Internet (Information Advisor, 2001).

Altri scenari potrebbero dover condurre gli utilizzatori stessi dei servizi dei motori di ricerca lontano dal collocamento a pagamento, dallinclusione e dalla sottomissione. Se il progetto Consumers Union avrà successo nello sviluppo degli standards di divulgazione, gli utiizzatori diventerebbero più consapevoli delle pratiche dei siti Web. Oppure, i motori di ricerca potrebbero perdere credibilità se l'esperienza degli utilizzatori accrescesse la "rabbia da ricerca", come risultato della scoperta che le prime due pagine dei siti Web riportati non sono rilevanti (Precision Marketing, 2001).

I siti dei motori di ricerca sono sempre stati gratuiti a chiunque con laccesso ad Internet. Questo ha reso semplice per gli utilizzatori dimenticano che i motori di ricerca sono lavori ed il denaro per sostenere i loro sforzi deve venire da qualche parte. Gli utilizzatori potrebbero considerare di pagare una tassa per utilizzare un motore di ricerca che indicizza solo certi siti "credibili", come i giornali online, le pubblicazioni accademiche e le informazioni universitarie e governative? Questo scenario non sembra essere probabile, dal momento che il 77% degli utilizzatori di Internet ha indicato la loro preferenza per il contenuto online gratuito (Paul, 2001).

 

*Su gentile concessione dell'Autrice, Robin Henshaw e di Edward Valauskas, Editore di First Monday, su cui è stato pubblicato l'articolo per la prima volta (http://firstmonday.org/issues/issue6_9/henshaw/).
Traduzione a cura di Anna Fata.

 

Altavista, 2001. "Drive Qualified Traffic To Your Site," presso http://www.altavista.com/sites/search/express_incl

Judith H. Bernstein, 1996. "Slanted Search Results for Sale," Netguide NewsCam Weekly (Settembre), pressohttp://www.techweb.com/se/directlink.cgi?NTG19960901S0032

Mindy Charski, 2001. "The Virtuous Search Engine," Interactive Week (4 Giugno), pressohttp://www.zdnet.com/intweek/stories/news/0,4164,2767661,00.html

Consumer Union, 2001. "Oh, What a Tangled Web," Consumer Reports, volume 66, numero 1, p. 6.

Excite, 2001. "Excite Info," presso http://www.excite.com/info/add_url

GoTo, 2001. "About Goto.com," presso http://www.goto.com/d/about/company/usvision.jhtml

Saul Hansell, 2001. "Clicks for Sale. Paid Placement is Catching on in Web Searches," New York Times (4 Giugno).

Robin Henshaw, 1999. "The First Monday Metadata Project," Libri, volume 49, numero 3, pp. 125-131.

Robin Henshaw and Edward J. Valauskas, 2001. "Metadata as a Catalyst: Experiments with Metadata and Search Engines in the Internet Journal First Monday," Libri, volume 51, numero 2, pp. 86-101.

K. Kris Hirst, 1997. "Mining the Web: Techniques for Bridging the Gap between Content Producers and Consumers," First Monday, volume 2, numero 10 (Ottobre), presso http://firstmonday.org/issues/issue2_10/hirst/

Information Advisor, 2001. "Search Engines' Search: "Revenue" AND "Profit," Information Advisor, volume 13, numero 1, pp. 7-8.

Verne Kopytoff, 2001. "Searching for profits. Amid tech slump, more portals sell search engine results to highest bidder," San Francisco Chronicle (18 Giugno), p. B-1, presso http://www.sfgate.com

NewJour Electronic Journals and Newsletters, 2001. "New Journals and Newsletters on the Internet," disponibile pressohttp://gort.ucsd.edu/newjour/NewJourWel.html

Greg R. Notess, 2001. "Joining the In-Crowd," EContent, volume 24, numero 3, p. 60.

OCLC (Online Computer Library Center) Office of Research, 2000. "The Web Characterization Project," pressohttp://wcp.oclc.org/

Ann Okerson, 2000. "Are We There Yet? Online E-Resources Ten Years After," Library Trends, volume 48, numero 4, p. 671.

Joseph Palca, 1991. "New Journal Will Publish Without Paper," Science, volume 253, numero 5027, p. 1480.

Richard Einer Peterson, 1997. "Eight Internet Search Engines Compared," First Monday, volume 2, numero 2 (Febbraio), presso http://firstmonday.org/issues/issue2_2/peterson/

Precision Marketing, 2001. "Search Rage, " Precision Marketing (23 Febbraio), p. 28.

Danny Sullivan, 2001a. "Pay for Placement?," Search Engine Watch (2 Luglio), pressohttp://www.searchenginewatch.com/resources/paid-listings.html

Danny Sullivan, 2001b. "The Evolution of Paid Inclusion," Search Engine Watch (2 Luglio), pressohttp://www.searchenginewatch.com/sereport/01/07-inclusion.html

Danny Sullivan, 2001c. "Meta Search or Meta Ads?" Search Engine Watch (23 Maggio), pressohttp://www.searchenginewatch.com/sereport/01/05-metasearch.html

Danny Sullivan, 2001d. "Buying Your Way in to Search Engines," Search Engine Watch (2 Maggio), pressohttp://www.searchenginewatch.com/webmasters/paid.html

Danny Sullivan, 2000a. "Inktomi Debuts Self-Serve Paid Inclusion," Search Engine Watch (3 Novembre), pressohttp://www.searchenginewatch.com/sereport/00/11-inktomi.html

Danny Sullivan, 2000b. "Paid Inclusion at Search Engines Gains Ground," Search Engine Watch (3 Novembre), pressohttp://www.searchenginewatch.com/sereport/00/11-inclusion.html

Charles F. Thomas and Linda Griffin, 1998. "Who Will Create the Metadata for the Internet?" First Monday, volume 3, numero 12 (Dicembre), presso http://firstmonday.org/issues/issue3_12/thomas/

Richard Wiggins, 2000. "Al Gore and the Creation of the Internet," First Monday, volume 5, numero 10 (Ottobre), pressohttp://firstmonday.org/issues/issue5_10/wiggins/

> Lascia un commento


Totale visualizzazioni: 2011