Internet. Memoria e oblio

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9 aprile, 2013 - 15:02
Autore: Lorenzo De Carli
Editore: Bollati Boringhieri
Anno: 1997
Pagine: 155
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La tesi sostenuta dall'autore, studioso di filosofia del linguaggio,è che Internet, soprattutto attraverso le prerogative della strutturaipertestuale, rappresenta in nuce quello che sarà il mondo dellenuove tecnologie della comunicazione del futuro. Internet oggi si distendesul pianeta come una fitta rete interstestuale (Libro Mondo), avvolgendoloin una sottile ragnatela. Analizzato quindi come un testo nella prospettivasemiologica, Internet mostra la sua evoluzione facendo riferimento a coordinatespaziali e temporali intrinseche e conferendosi coerenza semantica mediantela ripetizione di elementi che fanno già parte del suo sistema (autopoiesidella rete). E' interessante osservare che la lettura dell'ipertesto,e dei multiformi rimandi presenti nella sua struttura, è spessolacunosa: secondo Carli la lettura erratica del W.W.W. incoraggiaquella recezione nella distrazione (W. Benjamin) tipica della fruizionedell'opera cinematografica. Inoltre se l'informazione dei mezzi di comunicazionedi massa tende ad essere una sequenza ininterrotta di schock, le tecnologiedella comunicazione contribuiscono ad incrementarne il numero e il ritmo.La direzione poi che ha preso nel suo sviluppo dell' antinomia tra digitalee analogico, rende Internet simile non tanto ad una raccolta di testi correlatiche fanno riferimento ad una realtà esterna alla rete, quanto invirtù del suo alto grado di referenzialità, ad una straordinariaopera ipertestuale che appare fondata su sé stessa e sui protagonistiche la abitano. Già ora esistono delle cosiddette comunitàvirtuali (pensiamo alle mailing-list o alle chat-line) che esistono solonell'avvicendarsi dei testi che intrecciano il macrotesto di ampie zonedi Internet. L'ipotesi del semiologo è che la rete Internet rappresentil'inizio di una lunga narrazione che nei prossimi anni si svilupperàfino a coincidere con la somma intrecciata dei testi che transiterannonelle autostrade dell'informazione. Il pericolo insito poi nella sua autorefernzialitàè che menzionabile solo ciò che vi appartiene giàin forma digitale. Non solo ma la linea di separazione tra ciò cheè extratestuale da ciò che è intratestualeè la stessa che separa il mondo analogico da quello digitale, coincidendoinesorabilmente con la linea immaginaria che nelle nostre menti separala memoria dall'oblio. Non solo ma sarà in funzione del tipo dirapporto che stabiliremo con i testi incontrati, la possibilitàdi far emergere la nostra soggettività. con il rischio, spesso sottolineatodall'autore che vengano escluse da questo processo di comunicazione leculture del silenzio, della pausa, dell'attesa, dell'ambiguità dialogica(ricordiamo che solo il tre per cento della attuale popolazione mondialeha possibilità di accesso alla rete). Inoltre ancora in bilico trail mondo digitale e quello analogico viviamo la discrepanza tra la comunicazionegravata dagli atomi e la velocità della comunicazione veicolatadai bit. Ora più che mai, come diceva Bacthin la nostra voceè fatta delle voci degli altri, la nostra parola della parola deglialtri: noi contessuti tra tutti, testo tra testi.
Con queste premesse, l' autore nella seconda parte del libro, quellariguardante l'oblio mostra un certo pessimismo sul nostro futuro di 'cybernaviganti',e innanzitutto ricorda agli utenti che Internet è una prova generaledi un gigantesco esperimento su 'microsistemi sociali' , di cui non sonoancora definiti gli obiettivi dagli stessi ricercatori. Ma al di làdell'ingenua soddisfazione di essere i 'primi uomini di un mondo nuovo,occorre saper vedere che la spontaneità è offerta in unospazio facilmente controllabile e che l'esame delle regole che oggi sidanno agli utenti potrà domani fornire le indicazioni per stabilireregole di partecipazione nel cyberspazio. In fondo l'incubo del controllototale, del 'Grande Fratello' continua a perseguitarci.

Sommario degli argomenti:
Ipertesto, Libro mondo, Semiosfera, Virtualità del reale, Multiversum:Spazio e tempo, Cronotopi, Corpi nella rete, Menti nella rete, Autopoiesidella rete.

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