Maldivivere
Pensieri di uno strizzacervelli a New York
di Adolfo Sentore

Incroci, pene, e seno

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30 marzo, 2015 - 09:12
di Adolfo Sentore
Quando venite a New York la prossima volta fermatevi, al mattino presto presto, quando non c’e’ traffico mi raccomando, nel mezzo di Columbus Avenue, all’incrocio con la 94 Street. Noterete che vi trovate su un’alta collina e che da li’ si vede la citta’ espandersi, prolungarsi, sia al nord che al sud. Siccome ho diversi pazienti banchieri e uomini d’affari e vengono di primo mattino per arrivar poi in ufficio alle sette assicche’ si possan fare tanti piu’ soldi possibile, io spesso mi piazzo li’, all’incrocio, tipo alle sei, e guardo su’ e giu’.


Esser li’ mi fa pensare a tante cose. Alla Marcia di Radetsky, per esempio, quello splendido romanzo di Joseph Roth che descrive il momento storico durante il quale si attualizzo’, fondamentalmente, il passaggio dall’impero alla democrazia. Dal merletto ai alle posate di plastic, dalla lettera scritta a mano a Twitter. Al fatto che nessuno in Italia usa piu’ il congiuntivo. Penso a Benjamin che si suicido’ sui Pirenei (la perdita del congiuntivo mi fa venir voglia di farmi fuori, e, dunque, viene subito in mente Walter, ah, ah!). Al libro Cuore che non legge piu’ nessuno. Al libro della mia amica Svetlana Boym, emigrata tanti anni fa dalla Russia, “The Future of Nostalgia”, seducente meditazione sull’essenzialita’ della memoria e sul come nutrire il desiderio senza distruggere. E penso a un altro amico, Giuseppe Jiso Forzani, il quale, dopo aver passato otto anni in un monastero zen sperduto tra le montagne del Giappone, scrisse “I Fiori del Vuoto”, provocante esplorazione della presunta vacuita’ dell’io.
 
I pazienti che vedo subito dopo questi momenti durante i quali coltivo velocemente un attimo di speranza sono divorati dalla bisognosita’. Si noti qui la differenza tra bisogno e bisognosita’. Sono anni che medito e scribacchio note per un testo dal titolo “Bisogno & Bisognosita”. Quali sono i nostri i bisogni veri? Quali i falsi? Dove comincio e dove finisco? E tu, dove cominci e dove finisci? E se c’incrociamo cosa succede – cosa possiamo far succedere? Pensiamo a Kasimir Melevich!

Forse e’ vero che oggi noi analisti siamo i nuovi preti, rabbini, imam. Perche’ come puo’ uno star solo zitto e far solo da specchio ai pazienti? E’ chiaro che a volte dobbiamo semplicemente tacere ed ascoltare, ma spesso, in vece, dobbiamo ergerci - peni pensanti - e dare il seno – quello Kleinianamente buono J ! - ai nostri pazienti.

Adolfo Sentore ha pubblicato racconti e poesie su "Nuovi Argomenti", "Resine" "Linus".  Lavora come psicoanalista e psicoterapeuta a New York, dove vive dal 1981. Ha ricevuto una MacDowell Fellowship e ha recentemente pubblicato una novella in formato ebook, "Maldivivere". La sua email e'adolfo.sentore@gmail.com.

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