VISITA AL MOSE' IN COMPAGNIA DI R. ROSSI

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28 novembre, 2012 - 20:46

 

La prima cosa che dobbiamo notare è l'alluce del piede sinistro, nella posizione di dare la propulsione, e la gamba sinistra stessa, piegata come se si stesse lanciando in avanti. Mosè è seduto in modo instabile, come sulla punta di una sedia. L'alluce del piede sinistro sta premendo in terra mentre il tallone si alza, con l'aria di chi sta prendendo la spinta per alzarsi all'improvviso. La gamba destra è ancora solidamente piantata. Questo è il primo punto. Il secondo punto è che la gamba destra si oppone in qualche modo al movimento di proiettarsi in avanti. E poi le tavole della legge sono nettamente instabili: ci si aspetta di vederle cadere da un momento all'altro. Il movimento della mano destra sembra improvviso nell'afferrarsi la barba e ha fatto perdere l'equilibrio alle tavole. E' come se avesse fatto un brusco movimento, e le tavole della legge non sono una cosa da far cadere, anche perchè gliel'aveva date Dio. Il braccio sinistro che molti hanno descritto in posizione di riposo, non lo e' per Freud, per il quale si rattrappisce con un movimento improvviso sulla piega del vestito. Non e' in movimento, ma e' come se stesse per fare qualcosa, come se fosse pronto ad uno scatto generale della muscolatura, e tutto questo e' corroborato dall'espressione del volto al cui cospetto tutti ci sentiamo dei miserabili. Ed è poi come se avesse improvvisamente girato la testa verso sinistra. Per Freud e' l'espressione del contenimento superegoico, la tensione muscolare di chi sta per perdere il controllo in preda ad una terribile ira, ma si contiene e si ferma.
E Freud ha centrato questo miracolo di Michelangelo che dal marmo ha saputo rendere con il movimento in fieri questo stato d'animo. Si nota facilmente la debolezza estrema delle due statue vicine, che sarebbero in sé belle se non fossero vicine al Mosè. Michelangelo sosteneva che bisognasse prendere a modello le statue greche, per cui aveva moltissima ammirazione e di era un grande ricercatore. In realtà egli era andato ben oltre, forse senza rendersene conto. 
Possiamo vedere bene il contenimento fremente di fronte ad una crisi di rabbia, espresso con tutto il corpo. Il contenimento di una passione che qui è l'ira.
Freud aveva letto nelle bibbie apocrife che un satrapo aveva avuto voglia di vedere Mosè, perché tutti ne parlavano con ammirazione. Lo mandò a chiamare, ma non potendo egli venire, inviò i suoi pittori affinché lo ritraessero. Quando questi ritornarono con il ritratto il satrapo andò su tutte le furie: “Questi pittori mi ingannano, o non sanno dipingere o Mosè non è quella persona equilibrata e sicura di sé di cui dicono”. Allora partì ed andò di persona. Quando Mose' lo vede dice “In realtà i tuoi pittori sanno dipingere benissimo: hanno colto quello che io sono dentro, hanno superato quello che sono all'esterno.”
E questo è un esempio classico. Io credo che questa torsione, questo movimento, questo effetto di movimento del marmo, sia possibile solo a Michelangelo. Osservate il cipiglio tremendo, dalle sopracciglia alla fronte… temi ti spacchi le tavole in testa. Vedete poi che ha un profilo con il naso diritto, ed è un profilo prognato. E' probabile che egli abbia migliorato le proprie fattezze ( soprattutto il naso!) Mosè tormentato, fremente aggressivo, in quel momento distruttivo e contenuto e frenato, era forse lo scultore stesso: e stava pagando l'alto tributo in termini pulsionali che si deve pagare al vivere civile. 

 
 

 

 

 

 

 

 
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