LO PSICHIATRA DIETRO LE SBARRE
Terapie senza diagnosi
di Gian Maria Formenti

La penultima spiaggia?

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16 agosto, 2013 - 11:19
di Gian Maria Formenti

Cosa fa lo psichiatra in Pronto Soccorso mi  viene chiesto durante il pranzo di ferragosto in compagnia in una amena trattoria in collina con vista suggestiva sul lago?

Cosa ha fatto lo psichiatra in Pronto Soccorso mi chiedo la mattina dopo, smontando dal turno di guardia notturna in Ospedale?
E' stato chiamato dal collega del Pronto per valutare delle anime perse nella solitudine esistenziale di una notte che per tanti è stata divertimento, feste, fuochi pirotecnici, per qualcun altro l'ennesima notte su una panchina ai giardini senza neanche in tasca i soldi per sbronzarsi, una serata in una abitazione precaria in attesa di un posto migliore per l'inverno litigando con il padre ubriaco, la fuga dalla casa dove abita con la mamma tetraplegica attraversando le strade della città in festa tappandosi le orecchie.........?
Crisi d'ansia, sta scritto sulla richiesta di consulenza, oppure psicosi cronica, oppure chiede di parlare con lo psichiatra (informandosi prima chi ci sia di turno, speriamo quello che sorride).
Pazienti noti, revolving door, che si dimenticano di chiedere la terapia in cambio di una sigaretta, di un caffè della macchinetta, ma che dal lettino dell'astanteria non hanno alcuna intenzione di smuoversi.
Pazienti dove non è facile trovare una diagnosi che giustifichi un ricovero d'urgenza, quello che dovrebbe essere il compito della consulenza specialistica, ma dove il Pronto Soccorso, il medico, l'Infermiere si sono trasformati nell'unica possibilità di essere ascoltati, di avere un dialogo, una presenza accogliente.
E allora, che decisione prendere? Quella dello specialista che dice il ricovero è inappropriato, e se non te ne vai ti faccio accompagnare fuori dall'Ospedale dalla Vigilanza?
Oppure quella di chi si fa carico delle tematiche sociali ed esistenziali, una via di mezzo tra lo psicologo e l'assistente sociale, figure che di notte peraltro non operano: si ma per favore sappimi dire se lo ricoveri o lo dimetti, non è il Pronto luogo per le elucubrazioni filosofiche.
Una sorta di penultima spiaggia, se va bene si resta in ospedale, si dorme in astanteria fino al mattino, si ritorna alla panchina nei giardinetti, Se va male ci sono le ultime spiaggie nel futuro, magari la stessa panchina ma d'inverno dove verrà trovato la mattina cadavere, oppure se va un pelino meglio l'ospitalità del carcere: dove allo psichiatra, magari lo stesso che l'ha dimesso dal Pronto Soccorso, verrà chiesto se è abbastanza sano per essere ritenuto compatibile con la detenzione: e se non lo è, per andare dove, sulla solita panchina ai giardinetti?
Chissa se per il prossimo pranzo in compagnia, nell'amena trattoria, magari a Natale, avrò qualche idea in più per rispondere alla domanda degli amici: cosa fà lo psichiatra in Pronto Soccorso!?
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