E- LEARNING
Reale e virtuale nella formazione e nella consulenza
di Laura Piccinini

SPECIFICITÀ E CRITICITÀ NELL'E-LEARNING

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4 maggio, 2014 - 13:03
di Laura Piccinini

Questa rubrica, con la collaborazione di quanti vorranno contribuire con le proprie osservazioni al suo sviluppo, si propone come spazio di riflessione sull’articolata e affascinante realtà dell’e-learning, nel tentativo di comprenderne potenzialità, criticità ed possibilità di articolazione con la formazione classica. Cercheremo insieme di individuare le tipologie di offerta formativa disponibili sul mercato, i fattori che concorrono al loro successo in termini di apprendimento e soddisfazione dell’utente e le problematicità associate alle sue specificità, aprendo scorci di osservazione non solo sul panorama nazionale, ma anche sulle possibilità offerte da contesti più ampi.
 
L’e-learning si colloca nel contesto della Formazione a Distanza (FAD) di Terza Generazione, nata sulla spinta della diffusione della tecnologia digitale, e ne rappresenta l’evoluzione più recente.
La possibilità di inserire l’iter di apprendimento in un ambiente virtuale ma vivo, come quello di una piattaforma multimediale, consente di oltrepassare i limiti interazionali imposti dal Computer Based Training (CBT; che affida il processo formativo all’utilizzo privato di software specifici) e dal Web Based Training (WBT; eminentemente fondato su rapporti interattivi duali discente - tutor), offrendo all’utente l’opportunità di superare l’isolamento elaborativo e contenutistico tipico dell’autoapprendimento.
 
L’e-learning infatti, nel senso più specifico del termine, trova la sua caratterizzazione, rispetto alle altre possibilità didattiche computer o web based, nell’integrazione degli strumenti off-line e on-line al servizio dei principi dell’apprendimento collaborativo, cioè all’interno di un concetto dinamico di conoscenza che inquadra nell’apporto congiunto, non solo nozionistico, dei singoli discenti il motore dello sviluppo formativo.
Tale concettualizzazione trova la sua traduzione operativa, all’interno delle piattaforme e-learning che presiedono al monitoraggio e all’organizzazione delle attività didattiche (Learning Content Management System; LCMS), nell’implementazione di aree virtuali specificamente dedicate all’interazione sincrona e asincrona tra gli utenti (come i forum e le chat) e alla costruzione condivisa di una conoscenza (ad esempio, lo spazio wiki, all’interno del quale è possibile aggiornare, modificare o integrare liberamente le informazioni relative ad un determinato argomento).
 
Centrali nell’e-learning sono anche i concetti di tracciabilità delle attività dell’utente (cioè la registrazione e il monitoraggio dell’effettiva fruizione dei materiali didattici) e di verifica dell’ apprendimento (opportunamente quantificata). E’ cioè indispensabile la presenza di un sistema che accerti il corretto svolgimento del percorso didattico tramite modalità specifiche che esulino dalla presenza fisica dell’esaminatore, con il minor margine possibile d’errore.
 
Il mondo delle intenzioni e quello dell’esperienza, in questo campo come in molti altri, si oggettivano in scenari profondamente differenti.
L’utente che nella professione desidera avvalersi dei vantaggi offerti dall’e-learning (tra gli altri, flessibilità nella gestione dei tempi di fruizione dei contenuti e riduzione dei costi relativi agli spostamenti) si trova di fronte a un ventaglio di possibilità differenti: dai corsi finalizzati al suo accesso (formule universitarie online) a quelli dedicati all’acquisizione di competenze peculiari o al loro aggiornamento (associati o meno a ECM).
L’interattività offerta da tali soluzioni, fattore fondamentale per i modelli di apprendimento collaborativo, risulta uno dei primi fattori trascurati sia sul versante fruitivo che organizzativo-gestionale: non è affatto scontato che la comunicazione tra utenti sia il risultato di un processo spontaneo e, qualora avviata, che proceda in modo autonomo e fruttuoso. Monitorare anche questo aspetto rappresenta, da parte dei discenti e dell’ente erogatore del servizio, un onere spesso percepito come accessorio e non sempre sostenibile.
Del resto, è pensabile che l’attivazione del processo di apprendimento non richieda necessariamente, per tutti i possibili oggetti di studio, formule di discussione condivisa, che in tali contesti possono piuttosto rappresentarne un potenziamento.
Anche l’ambito della valutazione dei risultati, aspetto particolarmente delicato nei percorsi di e-learning e spesso forte indicatore della validità degli stessi, presenta modalità differenti di accertamento e livelli variabili di attendibilità. Tale aspetto riveste importanza particolare per quelle possibilità formative intrinsecamente vincolate alla produzione di una certificazione ministerialmente valida che attesti il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento (come i corsi di laurea o quelli che dispensano crediti ECM).
 

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