PRESENTAZIONE PROGETTO "Le riunioni del mercoledì - Dialoghi tra filosofia e psicoanalisi"

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31 ottobre, 2020 - 09:43

Dopo i mei ultimi due libri, “Filosofia e Psicoanalisi” e “Il filosofo e l’analista”, Francesco Bollorino, infaticabile editore di Pol.it, mi ha sollecitato a riflettere su un’idea: portare in video i dialoghi, tra filosofia e psicoanalisi, conversando amabilmente con i maggiori protagonisti italiani delle due discipline per recuperare il senso del proprio pensiero e del proprio cammino attraverso l’ascolto di chi, per decenni, si è sottoposto all’interrogazione interiore.
Esperienza esaltante e preziosa.
Da fare e da vivere quando?
Il mercoledì sera, a partire dall’11 novembre, ogni due settimane realizzeremo degli incontri in video in diretta streaming sul Canale Tematico YouTube di Psychiatry on line Italia, fruibili poi come sempre anche in differita.
Anzi, c’è di più. In onore a Sigmund Freud (che era solito riunire  a Vienna i suoi primi seguaci ogni settimana  il mercoledì sera [
1] ), la serie ha per titolo: “Le riunioni del mercoledì, dialoghi tra filosofia e psicoanalisi”.
Sarà l’occasione, in un tempo presente così complesso, per entrare in punta di piedi dentro le case, e le coscienze, di chi vorrà mettersi in sintonia con una riflessione mai banale.

Filosofi e psicoanalisti lavorano, pensano, leggono e scrivono, ma riescono, se stimolati con passione, ad andare oltre lo schema talvolta banale di una lezioncina accademica.
Se questi dialoghi avranno l'ambizione di restituire parte del senso perduto, in un’epoca in cui la quantità trionfa sulla qualità, il merito sarà della filosofia e della psicoanalisi, discipline mai separate, ma che s’incrociano, interrogano e s’interrogano sulla vita e spesso si soffermano su brandelli di vita, appesi come scarti a strutture fragili, sofferenti, depotenziate, rimaste al buio, prive di luce.

Alla filosofia e alla psicoanalisi, a chi le onora con il proprio impegno quotidiano, affidiamo la speranza di una rinnovata visione del mondo, fatta da tanti piccoli singoli che si rimettono in cammino poiché tutti, davvero tutti, siamo fatti per ricominciare.
Le ferite, le cadute, i crolli, le confessioni possono essere momenti per girare la carta e leggere una nuova storia, aprendo a nuove emozioni. “La vita o si vive o si scrive, io non l'ho mai vissuta, se non scrivendola”, ci ha detto Pirandello.
Vuol dire che la si può vivere e scrivere, ché forse non è vita se non la si scrive.
Filosofi e psicoanalisti la scrivono con il pensiero e la parola, spesso anche con il silenzio, incidendo sull’anima di ognuno tracce destinate a restare per sempre.
Dall’11 novembre trasformeremo le scritture in parole, in dialogo, poiché anche certe parole sono destinate a restare per sempre.

[1] Nell’autunno del 1902 Freud spedì una cartolina ai quattro colleghi, Adler, Kahane, Reitler e Stekel , invitandoli in casa sua per discutere del suo lavoro. Fu in quella circostanza che Stekel ebbe l’intuizione di costituire la prima società di psicoanalisi, evento confermato dall’osservazione di Freud secondo la quale :” il suggerimento gli venne da un collega che aveva esperimentato personalmente i vantaggi della terapia analitica”.
I cinque fondatori presero l’abitudine di riunirsi ogni mercoledì sera e questi periodici incontri diedero corpo alla “Società Psicologica del mercoledì” . Stekel si occupò della pubblicazione dei resoconti delle riunioni sull’edizione domenicale del “Neues Wiener Tagblatt”.


 

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