OSSERVAZIONI SUL DECRETO 520/98 DI UN GRUPPO DI NEO-DIPLOMATI ANIMATORI DI COMUNITA'
EgregioDott. Franzese,
Le scriviamo per offrire il nostro più sincero nonché interessatoappoggio al disappunto da Lei espresso nel commento al decreto ministerialen° 520/98, istruttivo della figura di Educatore Professionale.
Nondesideriamo, assolutamente e ancora una volta, rimanere spettatori inertidi una ingiustizia perpetuata a danno di tanti giovani che, come noi, divedranno negato un diritto quale quello al lavoro, definito inviolabilealla luce di una fonte normativa (la Costituzione) che definisce la nostraItalia come un Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Nonpuò non considerarsi un abuso il varo di un provvedimento amministrativoche ignora le chiare e precise garanzie che nostro sistema vuole assicuratea noi cittadini italiani.
Ladichiarata armonizzazione normativa (tra fonti nazionali e regionali etra fonti nazionali e comunitarie) che trova il proprio referente normativonel disposto dellart. 117 della Cost., lascia chiaramente il passo adun intollerabile abuso di poteri, da parte di quelle autorità chesi dichiarano, falsamente, rispettose dei principi che governano la nostrademocrazia.
Lenostre aspettative, continuamente alimentate da false speranze, non possonoche condurre ad una totale sfiducia in un sistema che svuota, continuamente,di ogni significato quelle che si assumono come garanzie sostanziali eche come tali non dovrebbero essere ridotte a mere enunciazioni di principio.
Lanimositàdi queste considerazioni non è semplicemente dettata da una venapolemica, ma da un profondo risentimento; quello di alcuni, tra i tantigiovani, che, con la richiesta diligenza e il dovuto impegno, hanno conseguito,dopo molto sacrificio, la qualifica di Animatore di Comunità:
Nonostantetale qualifica sia legalmente riconosciuta, ai sensi della Legge Quadrosulla Formazione Professionale n° 845/78, saremo banditi dal partecipareai concorsi e dai ruoli socio-sanitari nelle strutture sia pubbliche cheprivate (v. B.U.R.C. n.84 27/12/99 n.2 posti per Animatori di Comunità),rimanendo vittime di una mortificazione non solo normativa ma, soprattutto,morale, che ci annulla come individui e vanifica limpegno che ci siamoassunti:di affacciarci al mondo del lavoro con la richiesta professionalitàe preparazione.
Senon ci vogliono riconoscere i nostri diritti, allora, saremo noi a farlivalere, ci siamo forniti della necessaria preparazione che si pretendevaper lesercizio del c.d. diritto al lavoro e per questo vogliamo assumerequelle ferme prese di posizione che Lei, a ragion veduta, ha ritenuto didover sollecitare per ottenere la legittima equiparazione formativa deiDiplomi Universitari triennali, di cui al decreto in questione, con quellipost-secondari non universitari della formazione regionale, stabilendola legittimità dei DOPPI BINARI FORMATIVI.
In rappresentanza di un gruppo piùnumeroso
Rocciola Leonilda
Bisogno Luisa
Napoli Matilde