Domanda a A. Dotti, Università La Sapienza, Roma
![](http://www.psychiatryonline.it/sites/default/files/imagecache/32x32/category_pictures/icona_clinica.png)
![Share this](/sites/all/modules/addtoany/images/share_save_171_16.png)
![](http://www.psychiatryonline.it/sites/default/files/imagecache/256x/TermImages/clinica.jpg)
Domanda: Presente e futuro della Psichiatria…
Risposta: Il presente è un momento di transizione; forse viene data eccessiva enfasi al progresso delle Neuroscienze anche quando, in taluni casi, i meccanismi d'azione e gli effetti dei farmaci sono spesso più supposti che reali. L'appiattimento eccessivo sulla biochimica e sulla farmacoterapia rischia di far perdere allo psichiatra la sua “sensibilità” psicopatologica, la sua naturale “competenza” a costruire la relazione col paziente.
Domanda: Si ripropone quindi il dilemma natura e/o cultura?
Risposta: La Psichiatria del futuro non può fare a meno anche degli aspetti socio-culturali. Nella schizofrenia stiamo infatti vedendo che, nonostante i grandi progressi degli ultimi anni, la farmacoterapia senza riabilitazione non è sufficiente….la riabilitazione a mio avviso è un aspetto socio-culturale.