Prima giornata - Sabato 13 ottobre

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23 novembre, 2012 - 20:27

SESSIONE INAUGURALE LETTURA MAGISTRALE 

LE ORECCHIE DI HERMES. PROSPETTIVE MITICHE SULLA MEMORIA DEL MONDO ANTICO. 
M. BETTINI (SIENA) 

Oggi sabato 13 ottobre 2007 è stato inaugurato, nella città di Firenze, il XXXVIII congresso della Società Italiana di Neurologia (SIN 2007).
Dopo il saluto delle autorità, il prof. A. Federico, direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Comportamento dell'Università degli Studi di Siena, ha ricordato come quest'anno si celebrino i 100 anni della SIN, che fu fondata a Roma l'8 aprile 1907, dal prof. Leonardo Bianchi. Una medaglia con l'effige del professore, fondatore della SIN e primo presidente della stessa, è stata consegnata ai presidenti, vice-presidenti e segretari dei consigli direttivi a partire dal biennio 1972-1974.
Alle ore 17:00, si sono aperti i lavori congressuali con la lettura magistrale "Le orecchie di Hermes. Prospettive mitiche sulla memoria del mondo antico", tenuto dal prof. Maurizio Bettini, antropologo dell'Università degli Studi di Siena. Il prof. Bettini ha sottolineato i contatti fra le scienze umane e le neuroscienze, riprendendo una citazione già scelta dal prof. Autieri, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Siena: "La medicina non è solo una scienza, ma anche un'arte". In particolare, il prof. Bettini, ha ripreso i concetti di memoria nel mondo antico romano e greco. Nell'antica Roma, ha riferito il professore, i padroni si facevano accompagnare da "nomenclatores", ovvero servitori che avevano il compito di ricordare al signore il nome delle persone che incontrava; tali figure erano dette anche "fartores", cioè "coloro che infarcivano le orecchie". Le orecchie, infatti, e nello specifico il loro lobo, venivano considerate la sede della memoria; da qui la parafrasi di "riempire le orecchie" come "far ricordare". 
L'etimologia dello stesso verbo ricordare (tornare verso il cuore) indica un altro luogo della memoria: il cuore, sede non soltanto dei ricordi, ma anche dell'identità personale (ricordare sè a se stessi). Il professore ha sottolineato come il concetto di memoria sia diverso da quello di mente, rappresentando non un mero serbatoio di ricordi, ma un sobbalzo, un assillo che permette di ricordare.
L'idea di memoria come rappresentazione del sé viene ribadita anche da Lucrezio. Secondo gli antichi, dopo la rotazione completa degli astri la storia del mondo si sarebbe riproposta nei minimi dettagli, Lucrezio si chiedeva se ognuno di noi sarebbe di nuovo se stesso o meno. La risposta è che ognuno sarebbe un altro poiché verrebbe a mancare il ricordo dell'essere stato "io", ovvero la ripetizione dell'identità. 
Per contrasto, il termine oblio, nell'origine latina, denota l'azione stessa di lisciare una tavoletta scritta. Il concetto di oblio, quindi, nasce dopo la scrittura, spingendo a chiederci cosa fosse il dimenticare prima dello scrivere. Sviluppando questa idea, il professore ha, infine, ricordato come, secondo la mitologia greca, la dea della memoria abbia partorito le muse allo scopo di produrre l'oblio dei dolori negli uomini. Si può, pertanto, concludere che la memoria funziona bene solo quando produce l'oblio, ovvero la dimenticanza di qualcosa.
(a cura di E. Pretegiani)

LETTURA MAGISTRALE 
Longevità: diritto e rovescio
M. Livi Bacci (Firenze)

La seconda lettura magistrale della giornata trae spunto da una semplice domanda: esiste una durata limite della vita o questa si modifica con il modificarsi delle condizioni sociali, economiche ed ambientali? Molte teorie sono state formulate e molti fattori chiamati in gioco per spiegare il progressivo allungarsi della vita ed i cambiamenti demografici che ha apportato, ma al momento nessuna ipotesi sembra aver trovato conferma definitiva. Negli ultimi 150 anni è stato calcolato che la durata media di vita si sia allungata di 3 mesi ogni anno. Questi studi dimostrano quindi un costante aumento del limite della vita.
Al contrario però, correlando la longevità a fattori sociali, economici e politici vediamo come questa sia soggetta ad oscillazioni associate a queste variabili; chiaro esempio ne è la Russia degli anni 90 dove la crisi economica e politica ha provocato un abbassamento dell'aspettativa di vita, in chiaro contrasto con aree industrializzate dell'Europa e Stati Uniti. Possiamo quindi affermare che, malgrado non esistano teorie di comprovata veridicità, lo studio della longevità si dimostra ogni giorno più importante per le conseguenze che avrà in un futuro prossimo. Infatti l'aumento della popolazione anziana rispetto alla natalità sta sempre più rappresentando un problema di spesa sociale in molti paesi industrializzati o in paesi popolosi come la Cina, dove la spesa sanitaria è completamente a carico del cittadino.

(Silvia Pradella)

Relazione di E.Giannelli

Il relatore ha subito esordito dicendo che per un disegnatore di satira politica dover indossare l'abito del conferenziere è come una specie di travestimento.
Abituato ad esprimersi con immagini, con vignette più o meno piccanti, ma meno con le parole, ha rilevato come la sua presenza fosse legata ad una grande amicizia con il Professor Antonio Federico, Presidente attuale della SIN.
La neurologia e la satira politica sono tra loro strettamente connesse e questa correlazione è stata evidenziata in molteplici esempi nei quali molti sintomi e malattia neurologiche sono state sorprendentemente riscontrate in più politici.
E' stato subito evidenziato come l'espressione "politico sincero" sia un ossimoro.
Come dicevano i Latini " Veritas odium parit" e come ha notato " forse che il politico non sia un uomo sincero può anche essere giusto "..il relatore ha poi individuato più sindromi e con incantevole simpatia ne ha descritto le caratteristiche affermando che anche al disegnatore politico piace esagerare. Sembra che molti politici siano affetti da manifestazioni critiche tipo " dejà-vù, dejà-vecù ", cosicché vedendo una persona nota non lo riconoscono ed al contrario si vantano di avere rapporti di amicizia con persone a loro ignote.
Molteplici forme di amnesia, sintomi tipici della malattia di Parkinson quali movimento a piccoli passi, rigidità, atteggiamento " a contar monete", acalculia, allucinazioni, afasia sintattica o agrammatismo, anoressia ( è in realtà un disturbo non presente tra i politici�solo l'Onorevole P.Fassino ne sembra affetto anche se come spiegato da una vignetta- "Giusto, giusto. Lo spazio tra Prodi e Bertinotti"- sembra che non lo sia per sua scelta..),la sindrome dell'arto fantasma ( Bertinotti per Fassino ), asimbolia, balbuzie ed insonnia, crisi di spersonalizzazione, disturbi ossessivi- compulsivi e per finire la prosopoagnosia ovvero l'incapacità a riconoscere volti noti, sembrano tutte manifestazioni verosimilmente presenti nei politici.
Giannelli ha concluso sperando che l'auditorio avesse trovato più fantasia che verità nelle sue vignette. Ha però incitato i presenti ad iniziare oggi una vera rivoluzione neurologica.
Per il bene dell'umanità :- " Neurologi di tutto il mondo unitevi! "-.
( Elena Alvisi )

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