La morte di Paola Labriola. Primi commenti e riflessioni. Aggiornamenti

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5 settembre, 2013 - 07:36

Abbiamo raccolti i links dei  commmenti comparsi sulla rete sulla scomparsa della collega Paola Labriola uccisa ieri a Bari.

PSICHIATRIA DEMOCRATICA
Ieri mattina è stata brutalmente uccisa, a Bari, sul suo posto di lavoro, la collega Paola Labriola. Una persona - raccontano le cronache e sottolineano i colleghi baresi con i quali mi sono sentito - disponibile, preparata, solare e, soprattutto, innamorata della propria professione. E’ duro, di certo, scrivere in questi momenti e su queste tragedie, ma è altrettanto crudele tacere. Fare spallucce. Tranciare giudizi. Semplificare. Sì tacere è fare, innanzitutto, un torto alla collega stessa, ai suoi familiari,.... leggi tutto

Peppe Dell’Acqua. Bari: quanta tristezza NIchi!
Leggo e scrivo di getto.
Più agghiacciante e triste di ogni altra cosa in questa dolorosissima vicenda sono le dichiarazioni degli amministratori il presidente, l’assessora, il sindaco.
Da loro mi sarei aspettato parole non banali, non luoghi comuni.
Invece soltanto sicurezza, filtro, guardie, controlli. Ma che tristezza, carissimo e amatissimo presidente! Non avrei mai potuto sospettare che si scadesse nel ridicolo più indecente. L’assessora riprende un piano regionale che ha già soffocato quel poco di buono che faticosamente resisteva nel sistema pugliese e ripropone tagli e accorpamenti: ” ridurremo il numero dei centri di salute mentale per avere così più personale (!) , organizzeremo corsi di autodifesa soprattutto per le donne! ..”Ma non sa l’assessore che nei luoghi della salute mentale dove ormai la prevalenza è di donne, i livelli di conflitto e di violenza sono bassissimi? Mi sarei aspettato dalla giunta di Vendola che volesse ripensare all’accoglienza, alla miseria di quei servizi, alla enormità delle risorse buttate via negli istituti e nelle cd comunità dove le persone vengono scaricate, ormai già morte, in attesa che la morte del corpo arrivi quanto prima. Avrei voluto ascoltare una parola sui 10 diagnosi e cura blindati dove le persone, i nostri concittadini, sindaco Emiliano, urlano inascoltati la loro disperazione legati a letti luridi e indecenti. Sarebbe stato un bel modo per dare senso all’inaccettabile morte di Paola che per questo si batteva, non certo per le guardie giurate, per i corsi di karate, per ingrassare gli istituti.
Quanta tristezza Nichi, quanta tristezza!

L'assessore alla Salute Elena Gentile e il direttore generale della Asl di Bari Domenico Colasanto: Centri di salute mentale, via libera al riordino. Guardie mediche trasferite negli ospedali

La risposta delle autorità dopo l'omicidio della psichiatra Paola Labriola. I centri passeranno da 14 a 7. L'assessore regionale alla Salute Gentile: "Concentreremo il personale per implementare i servizi"
Sportelli front office per "filtrare" le istanze di chi si presenta nei centri, guardie giurate non in divisa e disarmate per il controllo dei presidi, trasferimento delle guardie mediche presso gli ospedali, dove si occuperanno anche dei 'codici bianchi' dei pronti soccorso, corsi di difesa personale rivolti soprattutto alle operatrici di sesso femminile. Sono alcune delle proposte avanzate oggi durante il vertice sulla sicurezza che si è tenuto in Prefettura, all'indomani dell'omicidio della psichiatra Paola Labriola, uccisa a coltellate da un paziente, che ha fatto esplodere la polemica sulle condizioni di rischio in cui gli operatori sanitari lavorano quotidianamente.  leggi tutto

Vendola: "Una morte violenta che ci lascia sgomenti"
“Paola Labriola, medico quotidianamente in prima linea nella lotta al disagio mentale, è caduta sotto i colpi di un incontenibile e imprevedibile raptus di follia. La sua morte violenta ci lascia sgomenti; è un dolore immenso quello che colpisce la famiglia e i suoi colleghi di lavoro. Tutta la Puglia è senza parole, piena di angoscia ed esprime loro affetto e vicinanza.
Il disagio personale e la crisi economica, che produce crisi di mezzi, sono divenuti ormai una miscela terribile che esplode senza preavviso e travolge le vite stesse di operatori al servizio delle loro comunità. Eppure, nel lutto e nella tristezza, abbiamo il dovere di chiederci se, in materia di pubblica sicurezza, tutto ciò che si doveva fare sia stato fatto e se non sia possibile fare di più. È opportuno che a questo quesito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dia subito una risposta affinchè la discussione sia estesa immediatamente a tutti gli altri Comitati provinciali”.

CGIL e FP CGIL Puglia sulla tragica morte della psichiatra Paola Labriola
Un altro tributo di sangue stamani si è consumato ai danni di una psichiatra, lavoratrice pubblica in un SIM (Servizio Igiene Mentale) della ASL di Bari.

La dott.ssa Paola Labriola era persona e professionista straordinaria, encomiabile, valida, sensibile, fortemente motivata e dedita al delicato lavoro che, quotidianamente, svolgeva in condizioni di sicurezza pari a zero.

Una tra le migliori, come tanti altri valorosi e spesso sconosciuti operatori che vivono costantemente a contatto con il disagio, la disperazione, le mille marginalità sociali che questo tempo, questa crisi epocale esasperano...........leggi tutto

Mencacci, Spi: “Casi di violenza in aumento. Colpa dei tagli"
In Italia i casi di violenza nei confronti degli psichiatri sono in aumento, tuttavia dalle casse dello Stato non arrivano che tagli lineari. È questa la denuncia di Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di Psichiatria (Spi) commentando la notizia della psichiatra uccisa a Bari questa mattina da un suo paziente che le ha inferto 28 coltellate mentre era a lavoro presso il Servizio di igiene mentale in via Tenente Casale, nel rione Libertà del capoluogo pugliese. “È cresciuta la violenza ai danni degli psichiatri – spiega Mencacci -. Abbiamo avuto altri casi clamorosi di medici uccisi a colpi di balestra, colleghe con il cranio sfondato a colpi di martello o di pistola. Gli psichiatri hanno dato il loro contributo di sangue, sono dei caduti sul lavoro, come nelle missioni di pace”.    leggi tutto

Giovanna Del Giudice, Portavoce del Forum Salute Mentale
Siamo addolorati. Una psichiatra, Paola Labriola,  oggi a Bari e’ stata uccisa con 25 coltellate, nel Servizio di salute mentale del quartiere Libertà, da un uomo a cui aveva rifiutato dei soldi.
Ancora una volta.
Non possiamo non ricordare che 10 anni fa’, nel settembre del 2003, quando scrivevamo, a più mani, il documento programmatico del Forum salute mentale, presentato a Roma il 16 ottobre 2003,  abbiamo dovuto ricordare un altro psichiatra ucciso.
“Leggendo la prima lista degli aderenti al Forum, abbiamo trovato il nome di Lorenzo Bignamini, psichiatra ucciso da un altro psichiatra...........leggi tutto

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Commenti

Temo che questo avvenimento possa rinforzare il pregiudizio in base al quale chi "pazzo" è anche omicida e quindi una sconfitta nella lotta fatta da basaglia

Condivido quello che sottolinea Guasto sulla rapida amnesia su questi episodi. Un collega della dott.sa Labriola potrebbe descrivere le circostanze dell'omicidio e come mai due agenzie a cui si è rivolto il paziente non hanno dato risposte o avvertito le forze dell'ordine.
Sono vicino al marito e alle figlie.
Alberto Sibilla

In queste ore in cui apprendiamo con orrore della morte della Collega Paola Labriola, vorrei aggiungere al suo ricordo quello di Chicca Conterno, una psichiatra genovese morta anni fa in circostanze del tutto analoghe, e immediatamente dimenticata.

In morte di Paola Labriola

Marco Levi Bianchini, direttore del manicomio di Nocera Inferiore, figura importante e inquieta nel quadro della psichiatria italiana negli anni del Fascismo, pubblicò nel 1933, ottant’anni fa sul fascicolo III della rivista da lui diretta «Archivio generale di neurologia, psichiatria e psicoanalisi» una monografia su Il suicidio e l’omicidio degli alienati internati negli ospedali psichiatrici. Aveva raccolto i dati dei manicomi italiani dal 1901 al 1932 e lo aveva organizzati nei seguenti capitoli:
• Martirologio dei Direttori e dei medici
• Martirologio degli infermieri
• Martirologio degli alienati maltrattati e uccisi dal personale di vigilanza e di assistenza o da alienati)
• Suicidi degli alienati internati
I suicidi erano stati 162, i tentati suicidi 31, gli omicidi 22, i tentati omicidi 2, i ferimenti gravi 19, quelli lievi 24. I direttori feriti erano stati 4, 7 i vicedirettori e i medici feriti e un ucciso, 13 i sorveglianti feriti ed uno ucciso.
E commentava:
per quanto si faccia e si provveda dai Direttori e dai medici, per quanto vigili e minuziose siano le misure di vigilanza e di sicurezza escogitate ed impiegate diuturnamente (protezione dei locali, perquisizioni nelle vesti dei malati, negli armadi delle sezioni, nei letti e nei ripostigli) per quanto scrupolosa sia la sorveglianza esercitata sui malati lavoratori che usano strumenti pericolosi e sulle visite fatte dalle famiglie ai malati (spesso responsabili di molti e gravi malanni) l’esperienza più che secolare ha ormai dimostrato che non riesce mai possibile evitare in modo assoluto che un malato nasconda un oggetto dove che sia, o si procuri estemporaneamente un ordegno (…).
Solo chi vive nel manicomio giorno e notte, per anni e decenni, sa di quali diuturni sacrifici e di quali indicibili difficoltà sia materiata la vita e l’opera ospedaliera dei Direttori, dei medici e degli infermieri di manicomio (…). (pp. 242-243)

Le esperienze e i dati che vengono dalla psichiatria manicomiale, così onestamente e acutamente raccolti e commentati ottanta anni fa da Marco Levi Bianchini, dimostrano che nemmeno i regimi carcerari, i servizi di guardia e le perquisizioni erano in grado di evitare la violenza e le sue conseguenze più tragiche. Lo conferma, nel nostro tempo, il “martirologio” delle persone morte legate in Spdc.
La risposta al problema è più salute mentale, più persone che operano in servizi che non siano isolati ma aperti, in spazi decorosi e ospitali, non ridotti ad ambulatori, ovunque, ma soprattutto nei “quartieri difficili”.

Luigi Benevelli
5 settembre 2013


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