I Peter Pan della globalizzazione
Dall'adolescenza all'età adulta oggi, nell'epoca del precariato e della globalizzazione
di Leonardo (Dino) Angelini

Fenomenologia di Maria Elena Boschi

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24 settembre, 2015 - 14:03
di Leonardo (Dino) Angelini

Con questo post non mi propongo di analizzare la politica di Maria Elena Boschi, ma solo di cercare di vedere cosa lei simboleggi per gl’italiani: quali messaggi ci giungano, più che dagli elementi manifesti dei suoi gesti e delle sue parole, da quelli latenti; al di là – suppongo - di qualsiasi sua intenzionalità.
Infatti se è vero che ognuno di noi rappresenta per i propri interlocutori un precipitato di introiezioni, di proiezioni e di identificazioni che vanno al di là di ciò che ciascuno intende comunicare in maniera autocosciente, ancor di più ciò vale per i soggetti pubblici, ed in particolar modo per i leader. Ed in modo ancor più particolare per chi, come Maria Elena Boschi, è una donna assurta rapidissimamente a statista in una nazione come l’Italia.
È un dato di fatto che in molti paesi del mondo il Novecento, da Golda Meir in poi, ha prodotto molte statiste donna assurte a posizioni di responsabilità molto alte; ma è un dato di fatto anche che in Italia, fino alla Boschi, ciò non era mai avvenuto. Con l’eccezione forse di Nilde Iotti, che però – almeno all’interno del proprio ruolo istituzionale - non è mai apparsa andare molto al di là di ciò che nell’immaginario collettivo rappresentava il PCI, e cioè il partito di cui era figlia.
Né è possibile paragonare il profilo della Boschi con quello, puramente ornamentale, delle donne della destra berlusconiana, dalle quali si distingue per la estrema rilevanza delle funzioni da lei svolte all’interno del governo Renzi.
Ciò che mi preme porre in evidenza è cosa la Boschi rappresenti per noi sul piano immaginario: quali fantasmi essa evochi in noi; a quali nostre parti interne essa si riferisca con le proprie modalità comunicative ed espressive. Insomma come lei ci appare se la guardiamo in controluce, esponendoci – come in effetti accade ogni sera in TV – ai molteplici influssi che da lei ci giungono, trapassando il nostro livello di autoconsapevolezza cosciente, colpendoci diritti al cuore e lasciandoci annichilire dal suo fascino perverso.
Il mio punto di partenza è stato questo: come mai pur non essendo per niente d’accordo con quello che lei dice, fa e disfà (e soprattutto nei confronti del suo disfare la Costituzione!), la mia rabbia rimane nascosta, e non si esprime mai come di fronte ad una Santanchè qualsiasi? Come mai le male parole che venivano su copiose di fronte alle Minetti, di fronte a lei mi rimangono in gola?
Dopo avere percepito questa sensazione personale (per chiarezza si tenga presente che faccio parte ‘da sempre’ della sinistra radicale) ho cercato di ascoltare molti altri amici ed ho trovato che i miei stessi vissuti appartengono anche a molti di essi, con una maggiore propensione da parte delle donne di sinistra ad esprimere liberamente in propri sentimenti negativi nei confronti della Boschi.
Dal Pd e dalla destra invece un coro bipartisan  di osanna altrettanto sintomatici, secondo me.
Ma come si presenta la scena in controluce? Da una parte c’è lei: una bellezza fredda, distante, ferina (una coniglietta mannara, la definisce oggi Daniela Ranieri sul Fatto); senza partner, e perciò sterile; fallica (anche se di una fallicità di riporto); che irride alla Costituzione; che se la ride dei gufi; che vende come improbabili verità le più solenni castronerie sul piano costituzionale e storico; che fa della faciloneria uno strumento irridente che mira a sminuire la valenza e lo spessore di qualsiasi posizione critica.
Dall’altra ci siamo noi: allucinati e bloccati dalla sua fredda bellezza; soli e impotenti di fronte alla sua fallicità ammaliatrice che eccita le nostre parti masoch, incapaci di reagire al suo sadismo anale (ovviamente desessualizzato) che imbratta la Costituzione, i gufi, noi, tutto!
Con un'unica differenza fra coloro che si dispongono verso di lei in termini critici ed i suoi seguaci: il diverso rapporto nei confronti della colpa!
- Coloro che si dispongono verso di lei in termini critici perché la irrisione sfottente di lei mette in evidenza il loro, il nostro fallimento per non aver mai fatto emergere in termini conseguenti i nostri propositi di cambiamento; e cioè la nostra fallicità: per noi il vero obiettivo del suo sarcasmo. Questo spiega forse la minore esposizione delle donne al sarcasmo della Boschi: la fallicità femminile – come dice la Mannoni – comprende una dimensione, l’accesso alla maternità, che la sua rinuncia alla coniugazione ed alla maternità le impedisce di esperire, o almeno di mostrare.
- I suoi seguaci perché il suo denigrare, imbrattare e distruggere tutto ciò che c’è ancora di buono nel vivere civile in Italia, fa l’occhietto ai loro reiterati attentati alla Legge ed alle leggi; instilla e fa (letteralmente) da concime alla loro falsa coscienza, dando una (pseudo)giustificazione ideologica alla loro squallida quotidianità.

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Commenti

Sinceramente, pur capendo che si possa non essere d' accordo con la sua linea politica ,mi sembra che accusare il ministro Boschi di essere "sterile", senza un compagno e "fallica" perchè, a poco più d 30 anni, è single e senza figli, come tante altre donne,avendo molto investito nel lavoro, sia offensivo verso le donne, stupido e superficiale. Il giudizio sull' aspetto fisico "freddo" è assolutamemte personale e discutibile e comunque non rilevante per una donna politica, sulla scia del "cicciottelle" per delle atlete olimpiche...

Onestamente mi sembrano dei giudizi esagerati. Molto radicali e poco di sinistra. Non nutro simpatia particolare per la Boschi ma anche volendo essere critico non riesco a vedere che possa "imbrattare e distruggere tutto ciò che c’è ancora di buono nel vivere civile in Italia".
E' senz'altro una bella donna che sa usare (non sfruttare) la sua femminilità per far passare idee e posizioni anche opinabili ma sempre nei limiti del rispetto, del confronto e della decenza. Dietro quel suo sorriso semplice e coinvolgente sa dimostrarsi disponibile e determinata, paziente e anche risoluta, dialogante e sempre finalizzata al suo scopo. Ha sposato una causa, quella di Renzi, che può essere discutibile in diverse posizioni, e la persegue con costanza e tenacia. Certo non dà la sensazione della grande statista e dell'intellettuale sopraffine ma sa sempre giustificare e sostenere le scelte fatte e si presta al dialogo e alla concertazione.
E' apprezzabile la sua voglia di fare prima ancora di quella di dichiarare o ostentare come spesso si usa fare in politica. Nel voler costruire o cambiare c'è il rischio di sbagliare , ma a criticare, sbraitare e non decidere mai non si sbaglia mai perché sbagliano sempre gli altri.

Caro Giuseppe, tu dici: "anche volendo essere critico non riesco a vedere che possa "imbrattare e distruggere tutto ciò che c’è ancora di buono nel vivere civile in Italia".
ti rispondo anche qui: La Carlassare l'altro ieri nel commentare la riforma Boschi-Verdini ha usato queste parole: "E' uno scempio". Si riferiva in particolare al fatto che col Senato dei nominati e con la Camera eletta con un sistema maggioritario che premia con un ampia maggioranza assoluta anche chi ha vinto col 25% dei consensi espressi (neanche degli aventi diritto!!) poi nominerebbe i membri della corte costituzionale, i dirigenti della Rai, quelli dei grandi enti pubblici etc. etc. SENZA ALCUN BILANCIAMENTO! SENZA ALCUN CONTRAPPESO!
Zagrebelsky ha chiamato la forma di stato che verrebbe fuori come una DEMOCRATURA, cioè un mostro dalle forme ancora apparentemente democratiche, ma in effetti una dittatura.
La Boschi a mio avviso in tutto questo ci mette del suo. Basta ascoltare questa sua ultima esternazione in aula per comprendere: 1. che ciò che dice è esattamente il contrario di ciò che fa; 2. che l'iter che sta seguendo in spregio alla Costituzione è quello di presentare la riforma costituzionale come un'iniziativa del governo, con tanto di ricatti se non si vota come il governo vuole. : http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/09/24/riforme-boschi-confronto-non-a...
Il riferimento poi ai padri costituenti, reiterato anche qui, è un vero e proprio insulto: qui si stanno tagliando i tempi, si va avanti a forza di ricatti, di voti comprati, etc.. Mi pare che il clima del '47 fosse un po' diverso. O no?
Per non parlare dell'appello a coloro che nel '47 erano per eliminare il senato, da lei assimilati al proprio modello, tacendo volutamente che coloro che allora erano per eliminare il senato 1. erano per l'abbinamento fra questa eliminazione e una legge elettorale proporzionale; 2. che la sua proposta NON E' per l'eliminazione del senato, ma per l'istituzione di un senato dei nominati. insomma ci prende in continuazione per i fondelli, condendo i propri propositi eversivi con un sorriso 'falso e simoniaco'.

trovo molto importante che commenti come questo arrivino.
La rivista dovrebbe anche essere un luogo aperto di discussione dove nella libertà di espressione e di pensiero le idee divergenti si contrapponessero con civiltà.
Come Editor è questo il mio augurio


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