Presentazione saggio IL CAMMINO PSICOTERAPEUTICO COME VIAGGIO DELL'EROE

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17 gennaio, 2017 - 15:49
Autore: Giuseppe Ballauri
Editore: Borla
Anno: 2017
Pagine: 176
Costo: €20.00
Questo libro nasce dopo alcune esperienze e incontri avvenuti nel corso degli ultimi anni. In seguito alla pubblicazione del  mio ultimo lavoro  :”Psicoterapia e immaginario cinematografico “(2007) dove  riscontrai  che cinema e psicoanalisi sono due “macchine”, due “dispositivi” per pensare e che la loro sinergia può diventare un valido strumento per la formazione di psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, medici e operatori socio-sanitari, venni a conoscenza del lavoro di Vogler, Il viaggio dell’eroe (1992). Questo testo aveva  influenzato in maniera piuttosto intensa sia consapevolmente che non, gli sceneggiatori hollywoodiani. Film come Matrix, Guerre Stellari, Il Signore degli anelli tra i più conosciuti dovevano la loro trama avvincente alla trattazione in chiave moderna o post-moderna dei miti universali dell’eroe e del suo viaggio alla ricerca dell’elisir, della trasformazione di se stesso con la presa di coscienza della vera e propria natura interiore. Nello stesso tempo in cui incontrai questo autore studiai l’opera di Grotstein, (2000, 2007) psicoanalista di Los Angeles, rimanendo colpito dai  parallelismi che intercorrevano tra la sua concezione del processo analitico con quella del Viaggio dell’eroe di Vogler. Nel suo lavoro, Un raggio d’intensa oscurità (2007), l’autore  afferma che i repertori della manifestazione in atto di questo uno, che possiamo anche chiamare Self o inconscio o verità assoluta, sono infiniti e le loro trame le troviamo nei racconti delle favole, dei miti, nella narrativa in genere e anche in quella filmica.
Infine l’ultimo accadimento che mi indusse a scrivere questo libro fu un percorso effettuato con alcuni amici nella villa Durazzo Pallavicini di Genova. Costruita dall’architetto Canzio per il Marchese Pallavicini, pensata e creata come una via iniziatica ,un teatro della memoria o  anche teatro della mente in cui lo spettatore diventa protagonista del racconto  rappresentato dalle tappe successive del percorso nella Villa, così suggestivamente affini  sia a quelle del Viaggio dell’Eroe che del percorso analitico. Quest’analogia verrà approfondita e meglio chiarita nei capitoli successivi.
Nel primo capitolo affronterò  l’intreccio che viene a manifestarsi  tra rêverie e narrazione, e la relazione tra la teoria di Vogler sul viaggio dell’eroe e quella di Grotstein sul processo analitico. Utilizzerò per la descrizione di questo studio  un commento al  telefilm La giostra della serie televisiva: “Ai confini della realtà” e l’analisi di una paziente.
 Nel secondo capitolo tratterò del percorso di villa Durazzo Pallavicini e del nesso che intercorre con il teatro della memoria di Camillo e di Giordano Bruno.
Nel   terzo capitolo si affronterà il tema della verità dell’inconscio attraverso la verità del sogno con il commento e l’analisi di due film di Kurosawa: Rashomon e I Sogni, e il film Fuori orario di Scorsese.
 Nel quarto e quinto capitolo verranno presentati due casi clinici dove durante il corso dell’analisi la rêverie dei pazienti si è appoggiata sul racconto di alcuni film: Capitani coraggiosi, Jhonny Guitar e Il pianeta proibito, mentre quella dell’analista su una serie di romanzi del ciclo di Dune F. Herbert.
 Nel sesto capitolo verranno presentati sei film, Prendimi l’anima, Cattiva, The Most Dangerous Method, Freud. Passioni segrete e Io ti salverò, cercando di mettere  in evidenza come il percorso dell’eroe appartenga  anche al terapeuta.
 Nella conclusione verrà affrontata  infine ,attraverso l’analisi del  film Il posto delle fragole e per mezzo di una descrizione dell’esperienza di formazione effettuata presso l’Ordine dei Medici della Provincia di Genova ,la possibilità dell’aiuto che può ricevere il “terapeuta” nel suo difficile cammino del prendersi cura sia dell’anima che del corpo del paziente.

 

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